lunedì 8 ottobre 2012

MENO TASSE PIU’ POSTI DI LAVORO. E’ LA FORMULA APPLICATA IN SVEZIA


Meno tasse, più posti di lavoro. La formula magica arriva dalla Svezia, dove il dimezzamento delle imposte su bar e ristoranti ha portato nel primo trimestre dell’anno 9.500 nuove assunzioni tra camerieri, barman e cuochi che hanno firmato soprattutto contratti a tempo indeterminato. E se questo non dovesse bastare, nel Paese scandinavo negli ultimi anni sono state dimezzate le istituzioni pubbliche, senza però applicare alcun taglio al personale. È la formula magica applicata in Svezia, dove la riduzione delle imposte (dal 25% al 12%) su bar, ristoranti e bistrot ha fatto balzare il numero dei nuovi assunti nel settore della ristorazione come non era mai successo prima. Secondo un’indagine dello Sbc, l’istituto nazionale di statistica, nel primo trimestre del 2012 ci sarebbero state 9.500 assunzioni in più tra camerieri, barman e cuochi rispetto allo stesso periodo del 2011. E altro che precarietà. I nuovi assunti hanno firmato per la maggior parte contratti a tempo indeterminato, che oggi sono 10.700 in più rispetto a un anno fa. Lo confermano anche i dati della Riksbanken, la banca centrale svedese, secondo la quale la riduzione delle tasse per ristoranti e bar ha dato ottimi risultati sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’occupazione. E se questo non dovesse bastare, dal Paese scandinavo arrivano notizie positive anche sul fronte della pubblica amministrazione. Negli ultimi dieci anni, il numero delle istituzioni statali in Svezia è stato quasi dimezzato, senza però applicare alcun taglio al personale, che
LEGGI TUTTO
conta ancora circa 200 mila addetti. In confronto, il numero delle istituzioni è diminuito dalle 643 del 2000 alle 377 di oggi. Come? In alcuni casi gli enti sono stati aboliti, mentre in altri le istituzioni sono state trasformate, rinnovate o accorpate in unico nuovo ente.
Il tutto accade in uno dei Paesi più avanzati anche nel sostegno alle famiglie. Basti pensare che, in caso di maternità, in Svezia ciascun genitore può usufruire fino a un massimo di 480 giorni pagati di permesso per ogni figlio fino al compimento degli otto anni. E se il bimbo si dovesse ammalare? Semplice: basta mandare una email, telefonare o inviare un sms all’istituto di previdenza nazionale per essere rimborsati dei giorni di stipendio persi assentandosi. State già facendo le valigie?

Nessun commento:

Posta un commento