Tanti anni fa (molti !) il
Comune di Faenza decise di acquistare il complesso dei Salesiani con lo scopo
di destinarlo ad attività a sostegno dei giovani e, in generale, per progetti
che potessero arrecare vantaggio alla nostro comunità. Fu costituita la società
Faventia Sales spa, partecipata dal Comune (46%) e da altri soggetti privati
“forti” (54%): la Fondazione della ex Banca di Romagna, la Cassa di Risparmio
di Cesena e la Diocesi di Faenza.
La società non ha
mai elaborato un serio progetto di riuso e rilancio del complesso, finendo
oberata dagli interessi passivi sul mutuo contratto per l’acquisto e dalle
spese di mantenimento. In anni più recenti il Comune è intervenuto attivando i
corsi di infermieristica nei Salesiani, con una spesa complessiva di circa € 1 mln.
all’anno, poi vi ha spostato alcuni uffici (settore patrimonio) pagando il
relativo canone. Questi interventi non hanno dato risultati apprezzabili per
cui i soci di Faventia Sales spa, vedendo la mala parata, hanno cominciato a
“giocare” in proprio, a partire dalla Fondazione ex bancaria che invece di
capitalizzare la società ha preferito comprare due porzioni immobiliari: una a
destinazione residenziale (ex casa delle suore) ed una per i propri uffici e
per il “contamination lab” (realizzando la proposta da me lanciata nel 2009
tramite la Free Foundation), mentre la Ca. Risp. Cesena e la Diocesi non
intendono scucire un soldo. Dato ciò l’anno scorso Malpezzi ha annunciato di
voler spostare nei Salesiani gli uffici dei servizi sociali, attualmente ubicati
presso il Seminario, dirottando su Faventia Sales il canone di locazione: in
sostanza un ulteriore aiuto del Comune per sostenere una totale assenza di
progettualità di Faventia Sales spa. Ad ottobre 2015 fummo gli unici a
criticare questo spostamento dei servizi sociali, sostenendo che, piuttosto che
pagare affitti a terzi, era meglio utilizzare gli immobili di proprietà
comunale, come ad esempio ristrutturando il Palazzo delle Esposizioni.
Segnalammo inoltre il pericolo che Faventia Sales (come la ASP per il baliatico
da destinare alla polizia Municipale), oberata dai debiti, potesse poi decidere
di vendere a terzi la parte dell’immobile locata al Comune, resa appetibile per
gli investitori proprio dalla presenza del canone di locazione pagato dal Comune.
Malpezzi, con la solita arroganza, rispose sui giornali che “l’obiezione
relativa al fatto che in futuro nulla impedirebbe …a Faventia Sales di decidere
la vendita degli immobili
ristrutturati come un
privato qualsiasi mi pare piuttosto fantasiosa. … (per cui) quelli paventati da
Cericola sono pericoli del tutto inesistenti e fantasiosi”. Oggi apprendiamo
dai documenti ufficiali di Ravenna Holding (proposta di budget 2016) che il
Comune di Faenza (cioè Malpezzi) ha chiesto a Ravenna Holding di acquistare la
porzione dei Salesiani destinati ai Servizi Sociali per € 3 mln., allo scopo
evidente di dare un’altra boccata di ossigeno a Faventia Sales spa. Ravenna
Holding è disponibile a prestare questo nuovo “soccorso rosso” però con il
vincolo che i lavori siano fatti da Faventia Sales (non si sa mai che capiti
qualche imprevisto in questi fabbricati antichi) e poi della “immediata
possibilità di messa a reddito dell’immobile a servizio del Comune di Faenza,
garantita in appositi atti per un periodo non breve, e in grado di garantire un
impatto complessivamente positivo per la Holding e un effetto sostenibile sui
conti economici di previsione in una prospettiva medio lunga.”. In sostanza
alla fine della giostra il Comune, per i Servizi Sociali, pagherà l’affitto a
Ravenna Holding, cui partecipa con la quota del 5%. Questa vendita di un altro
pezzo dei Salesiani è l’ulteriore testimonianza della totale assenza di idee e
di strategie da parte di Malpezzi/PD, nonché della sua totale mala fede: tanto
a pagare sono sempre e solo i faentini. Un consiglio a Malpezzi: già che c’è
faccia un pacchetto unico con Ravenna Holding e gli venda anche lo scalo merci,
così non ci pensiamo più. E la prossima volta stia più attento a dare risposte
avventate e affrettate alle critiche di chi, di fatto, ha lo sguardo più lungo
del suo. Tiziano Cericola Lista civica Rinnovare Fa
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