Ad oggi in Regione solo il Canale Emiliano
Romagnolo (CER) conserva disponibilità di acqua. CER e Consorzi di bonifica
collegati stanno fornendo acqua ai tre potabilizzatori di Ravenna-Bassette,
Ravenna-Standiana e Forlimpopoli-Selbagnone
L’Italia ha sete, l’Emilia Romagna non è da meno e se il clima di
questi mesi non lascerà spazio immediato a nuove precipitazioni quella che oggi
è già più di una preoccupazione -supportata da dati eclatanti - potrebbe
trasformarsi, tra poche settimane, in una vera e propria emergenza epocale
scatenando conflitti per l’acqua tra i territori. Dopo la denuncia arrivata dal
presidente Massimiliano Perderzoli ANBI
a livello paese, l’ANBI Emilia Romagna, forte degli ultimi rilievi fatti
direttamente nelle locali falde acquifere superficiali dai suoi esperti
(operanti nei nove Consorzi di Bonifica regionali associati), aggiunge così un
elemento di valutazione fondamentale all’allarme scattato nei giorni scorsi
dopo le misurazioni delle portate del Po, dei livelli drasticamente in calo dei
maggiori laghi del Nord e della scarsa incidenza degli accumuli nevosi
sull’Appennino. "Le ultimissime analisi effettuate infatti dicono
chiaramente che a livello regionale le falde sono completamente scariche - fa
sapere ANBI ER - e che i livelli raggiunti sono addirittura al di sotto di
quasi un metro rispetto a quelli fatti registrati durante l’estate 2015, una
delle più roventi e siccitose a memoria d’uomo. Ora le criticità sono palesi:
quantità di acqua inconsistente, riserve contenute in invasi quasi azzerate e a
differenza delle annate maggiormente siccitose 2011-2012 si aggiunge anche la mancanza
di neve in grado di alleviare parzialmente queste pesanti criticità. I
Consorzi di bonifica che trasportano la risorsa a tutta l’agricoltura
lanciano l’allarme richiamando tutti i portatori d’interesse a “fare sistema”
mettendo al centro delle loro scelte questa priorità, in caso contrario i
prodotti tipici alla base del Made in Italy agroalimentare potrebbero venire
colpiti duramente già in primavera con conseguenti perdite sostanziali di
rese". "Sotto il profilo della gestione delle emergenza idrica -
prosegue la nota - i Consorzi di bonifica emiliano romagnoli, che
approvvigionano di acqua un territorio a sud del Po e quindi chiaramente
penalizzato se comparato alle pianure delle regioni al di sopra del fiume,
hanno maturato in questi anni una lunga esperienza elaborando non solo sistemi
di monitoraggio costante, ma anche competenze sull’utilizzo virtuoso
della risorsa e risparmio idrico (IRRINET-IRRIFRAME). Certo è che una
situazione grave come quella che si sta via via delineando non offre spunti di
particolare ottimismo e a questo si aggiunge la paura che le piogge arrivino
bruscamente per distruggere e non a dare sollievo alle colture". Il
presidente dell’ANBI ER Massimiliano
Pederzoli non ha dubbi: “Le falde scariche come mai prima dimostrano che la
situazione è di emergenza reale e rischia anche di generare conflitti tra i
territori se non si decideranno da subito precise norme di comportamento in
situazioni di grave carenza idrica”.
Nessun commento:
Posta un commento