giovedì 21 luglio 2016

UNA RISPOSTA CHE CONFERMA I MIEI DUBBI. VEDREMO…..


Il consigliere provinciale uscente dell'UDC Gianfranco Spadoni, ricandidato con le nuove modalità elettive al consiglio provinciale nella lista che candida a presidente Michele de Pascale, replica a Vincenzo Galassini, ex consigliere provinciale di Forza Italia che nei giorni scorsi aveva parlato di candidatura coerente "come Casini con la lista della sinistra (Renziana?)": "Lo ringrazio delle attestazioni di stima - afferma Spadoni -, ma devo precisare, sul fatto che sarei andato “con il centro sinistra” in coerenza con la collocazione nazionale dell’UDC al governo con Renzi, che tale “parere” non è fondato". "In consiglio provinciale - sottolinea Spadoni - sono stato sempre all’opposizione del PD, e con molta determinazione. Lo testimoniano le serie di interventi e prese di posizioni che la stampa ha molto spesso ritenuto degne di pubblicazione, oltremodo severe verso il Governo della Provincia, oltre che documentate. Ne conservo, a disposizione di tutti, una raccolta voluminosa, Non mi pronuncio, per correttezza, sull’attività degli altri consiglieri di opposizione, perché presumo che ciascuno, prima di essere giudice degli altri, debba esserlo di se stesso, e comunque perché penso che la gente sappia leggere e ricordare. Che l’UDC fosse al governo nazionale non ha influenzato per niente la mia collocazione all’opposizione del governo provinciale. Del resto, alle elezioni mi ero presentato non solo contro il centro-sinistra, ma anche in autonomia dal centro-destra, dove peraltro la Lega Nord ha assunto, in questi ultimi anni, una netta preponderanza su Forza Italia. Alle prossime elezioni provinciali




del 3 agosto, in cui possono però votare solo i sindaci e i consiglieri comunali della provincia, il sistema di voto impedisce, per numero di firme da raccogliere, che le liste centriste e quelle civiche presenti nei 18 Comuni possano presentarsi autonomamente. È stata una serie di liste civiche alternative al PD nei rispettivi Comuni, ma neppure intenzionate a farsi rappresentare in Provincia dal centro-destra, a proporre la mia candidatura, in ragione del giudizio sull’opera prestata come consigliere provinciale uscente. La lista in cui sono inserito non è “del centro sinistra”, ma di “centro sinistra e civiche”, come esplicitamente precisato. Ed è ben chiaro che, se sarò eletto, non avrò nessun vincolo politico a cui soggiacere. Ma sarò votato solo da liste civiche non di sinistra e non di destra, altrimenti me ne starò a casa. Potrei discutere a lungo sull’opportunità di ingaggiare battaglie muscolari tra i fronti opposti di destra e sinistra su un ente in liquidazione che, non avendo soldi da spendere, deve difendere i servizi (tra cui scuole e strade) e il personale provvisoriamente rimasti dai tagli clamorosi che gli sono stati inferti. Ho sempre pensato che brandire scimitarre di cartone dove manca perfino il campo di guerra non sia preferibile a collaborare, in autonomia di giudizio, perché le cose (cioè i servizi pubblici) funzionino al meglio". "L’opposizione spettacolare e urlata - conclude Spadoni -, salvo poi neppure esercitarsi sugli impegni di presenza e tanto meno sulla conoscenza e sul contenuto dei problemi e sulle proposte di soluzione, non si addice al modo di far politica che mi fa stare in pace con la mia coscienza".




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