Il consigliere provinciale
uscente dell'UDC Gianfranco Spadoni, ricandidato con le nuove modalità elettive
al consiglio provinciale nella lista che candida a presidente Michele de
Pascale, replica a Vincenzo
Galassini, ex consigliere provinciale di Forza Italia che nei giorni scorsi
aveva parlato di candidatura coerente "come Casini con la lista della sinistra (Renziana?)": "Lo
ringrazio delle attestazioni di stima - afferma Spadoni -, ma devo precisare, sul
fatto che sarei andato “con il centro sinistra” in coerenza con la collocazione
nazionale dell’UDC al governo con Renzi, che tale “parere” non è fondato". "In consiglio provinciale -
sottolinea Spadoni - sono stato sempre all’opposizione del PD, e con molta
determinazione. Lo testimoniano le serie di interventi e prese di posizioni che
la stampa ha molto spesso ritenuto degne di pubblicazione, oltremodo severe
verso il Governo della Provincia, oltre che documentate. Ne conservo, a
disposizione di tutti, una raccolta voluminosa, Non mi pronuncio, per
correttezza, sull’attività degli altri consiglieri di opposizione, perché
presumo che ciascuno, prima di essere giudice degli altri, debba esserlo di se stesso,
e comunque perché penso che la gente sappia leggere e ricordare. Che l’UDC
fosse al governo nazionale non ha influenzato per niente la mia collocazione
all’opposizione del governo provinciale. Del resto, alle elezioni mi ero
presentato non solo contro il centro-sinistra, ma anche in autonomia dal
centro-destra, dove peraltro la Lega Nord ha assunto, in questi ultimi anni,
una netta preponderanza su Forza Italia. Alle prossime elezioni provinciali
del 3 agosto, in cui
possono però votare solo i sindaci e i consiglieri comunali della provincia, il
sistema di voto impedisce, per numero di firme da raccogliere, che le liste
centriste e quelle civiche presenti nei 18 Comuni possano presentarsi
autonomamente. È stata una serie di liste civiche alternative al PD nei
rispettivi Comuni, ma neppure intenzionate a farsi rappresentare in Provincia
dal centro-destra, a proporre la mia candidatura, in ragione del giudizio
sull’opera prestata come consigliere provinciale uscente. La lista in cui sono inserito
non è “del centro sinistra”, ma di “centro sinistra e civiche”, come
esplicitamente precisato. Ed è ben chiaro che, se sarò eletto, non avrò nessun
vincolo politico a cui soggiacere. Ma sarò votato solo da liste civiche non di
sinistra e non di destra, altrimenti me ne starò a casa. Potrei discutere a
lungo sull’opportunità di ingaggiare battaglie muscolari tra i fronti opposti
di destra e sinistra su un ente in liquidazione che, non avendo soldi da
spendere, deve difendere i servizi (tra cui scuole e strade) e il personale
provvisoriamente rimasti dai tagli clamorosi che gli sono stati inferti. Ho
sempre pensato che brandire scimitarre di cartone dove manca perfino il campo
di guerra non sia preferibile a collaborare, in autonomia di giudizio, perché
le cose (cioè i servizi pubblici) funzionino al meglio".
"L’opposizione spettacolare e urlata - conclude Spadoni -, salvo poi
neppure esercitarsi sugli impegni di presenza e tanto meno sulla conoscenza e
sul contenuto dei problemi e sulle proposte di soluzione, non si addice al modo
di far politica che mi fa stare in pace con la mia coscienza".
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