giovedì 7 luglio 2016

MARINA PENSA ALL’ ASSE DELLE DONNE


La guerra dentro Forza Italia. Carfagna e Gelmini a capo degli azzurri

Un asse delle donne per salvare Forza Italia. O almeno quel che resta di un partito che sta lentamente cambiando pelle, lasciandosi alle spalle la gestione del cerchio magico virando sempre più verso una politica che ha come obiettivo quello di mettere al sicuro le aziende di famiglia. Chi ha visto Silvio Berlusconi uscire ieri dall’ospedale San Raffaele a Milano ha capito che difficilmente potrà riprendere a guidare FI come ha fatto fino a pochi mesi fa. E del resto il «passaggio di consegne», soft e senza troppi clamori, è già di fatto avvenuto con la figlia Marina che ha preso in mano le redini del partito, decidendo chi promuovere (Valentino Valentini) e chi bocciare (Maria Rosaria Rossi, Deborah Bergamini e tutto l’ex cerchio magico), facendosi affiancare da Enrico Letta e Fedele Confalonieri. Ma c’è anche da «gestire» il partito sul territorio.
Per questo proprio Marina, secondo alcuni rumors, potrebbe affidarsi a due donne che sono rimaste fuori dalle polemiche più dure contro il premier e allo stesso tempo hanno dimostrato alle ultime elezioni amministrative di poter contare su un ottimo appeal elettorale. Inoltre – cosa che non guasta –




non hanno mai riscosso particolari simpatie da parte del «cerchio magico». Una è Maria Stella Gelmini che è diventata il punto di riferimento di Forza Italia a Milano, dopo il pieno di voti per le comunali, l’altra è Mara Carfagna, che ha avuto analogo successo a Napoli. Rappresenterebbero l’«asse» delle donne, una al Nord e l’altra al Sud, sulle quali punterebbe Marina per portare Forza Italia ad avere posizioni più morbide nei confronti di Matteo Renzi. E magari per accettare quello scambio tra il sì alla modifica della legge elettorale e una sostanziale tregua sul fronte del referendum costituzionale. Resta però da convincere il «resto» del partito che è assolutamente contrario a cedere a un nuovo accordo con Renzi.
E che in questo momento di passaggio cerca di conquistare spazi di potere. Ne fanno parte, in prima linea, Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, il governatore della Liguria Giovanni Toti (che comunque è anche abbastanza vicino alla famiglia Berlusconi), Daniela Santanché (che ha pubblicamente espresso la sua contrarietà all’idea di Fedele Confalonieri di costruire un Nazareno-bis). Ma il progetto di Marina Berlusconi deve anche fare i conti con le strategie per le prossime elezioni politiche. Se infatti il centrodestra vuole ripresentarsi unito, facendo un listone unico con Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, la strada del Nazareno-bis non è assolutamente percorribile. Perché sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni hanno detto che non accetteranno mai un’alleanza con chi fa accordi con il premier. E per uscire da questa situazione di stallo servirà probabilmente tutta la diplomazia di Gianni Letta.. Paolo Zappitelli



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