Non gli basta perdere, vogliono perdersi. Dal
Pd continuano a ripetere: mai un accordo con il Pdl. Difettano in
aritmetica, oltre che in logica politica e prudenza istituzionale: con chi lo
vogliono fare, il governo? Sul serio contano di farlo con il Movimento
5 Stelle? Così procedendo si riducono come il Pier Luigi
Bersani dell’intervista a Repubblica, dove sembra il tipo della
storiella: mi dia un cono di gelato al limone; mi dispiace, il limone è
finito;allora mi dia una coppetta al limone; è finito; va bene, prenderò una
brioche al limone. L’unico modo sensato per immaginare un governo che
coinvolga gli stellati insultatori è quello di portarceli assieme al Pdl e ai
montiani. In caso contrario il loro appoggio determinante si tradurrebbe in una
totale inaffidabilità dell’Italia, con conseguente catastrofe finanziaria. Si
deve essere fuori di testa, anche solo per immaginarlo. Ebbene: è
possibile una simile ipotesi, di governo a quattro? No.
Assolutamente no. Lo escludono i diretti interessati, e non vedo perché non si
debba credere alle parole con le quali inframezzano il turpiloquio. Esclusa
questa roba, cosa resta? E’ escluso un governo Pd-montiani,
perché mancano i numeri. Quindi resta solo l’accordo fra Pd e Pdl.
Si può discutere su come dargli forma, ma non ha senso far finta di non vedere
che è l’unica possibilità alternativa al ritorno alle urne. Tragitto
che non sarebbe solo sconsiderato, ma anche alquanto periglioso, dato che prima
si deve eleggere un nuovo presidente della Repubblica, visto
che l’attuale non ha più il potere di sciogliere le Camere. E’ più lungo il
tempo che ci mettiamo per organizzare questo suicidio assistito
che quello in cui i mercati faranno scattare il grilletto della pistola che
abbiamo puntata alla nuca. Ripeto: non ha alcun senso, si deve andare
all’accordo. Anche perché i tedeschi (uso un plurale non generico,
visto che la cosa è venuta sia dal governo che dall’opposizione) vanno presi
sul serio, quando parlando di “contagio”, quindi d’infettività
italiana. Tutti hanno ritenuto che si riferissero a questioni
monetarie, ma credo che la loro paura sia
tutta politica: se i popoli d’Europa, a
cominciare dai tedeschi che votano il prossimo autunno, si convincono che si
possa mandare a quel paese i problemi, anziché affrontarli, è finita per tutti.
E la ricetta che i tedeschi adottarono, per far fronte al problema, è quella
della grande coalizione. L’unica praticabile, se si ha a che fare con persone
ancora raziocinanti.
Quando si sente Bersani parlare di se stesso che va in Parlamento a
cercarsi una maggioranza, portando un programma nel quale è
compresa la creazione del nuovo ministero
per lo “sviluppo sostenibile”, si ha l’impressione che il trauma gli abbia tolto più che lucidità.
E’ comprensibile, ma se non riesce a ragionare prenda una vacanza. Il Bersani
insultato che continua a ripetere: Grillo
venga a dirmelo in Parlamento, ha perso anche il senso
dell’umorismo: Grillo non c’è, in
Parlamento. E mica per caso. Il Bersani che aggiunge, dopo
avere chiesto il governo per sé, senza averne i numeri, che “non ho
subordinate” è in stato confusionale. E tutta questa manfrina si rivelerà
pericolosissima quando Silvio Berlusconi
si convincerà che nuove elezioni potrebbero portargli più voti. Cosa di cui è
in grado di convincersi da solo. E siamo ad un passo, perché già ieri ha
cominciato a lambire questa sponda.
Il gelato
al limone non c’è. Punto. Capisco lo sgomento, a sinistra:
anche quando vinsero (due volte) le elezioni presero sempre meno voti della
destra, ora che ne prendono di più le elezioni le hanno perse. Ma come fanno a
non capire che se continuano a dare ascolto a quella che chiamano “base”, vale
a dire a quell’impasto di settarismo e
rifiuto antropologico lungamente pasturato dallo scalfarismo,
se continuano a venire meno al togliattiano ruolo del gruppo dirigente, di loro
non resterà nulla. E se credono di riprendere fiato perché altre accuse
giudiziarie si scagliano contro Berlusconi, hanno perso il senso della realtà:
l’odiato nemico non ne ha danno, mentre loro
saranno impiccati al Monte dei Paschi di Siena.
Nessun commento:
Posta un commento