AH, COM’ERA BELLO IL TEMPO IN CUI REGNAVA BERLUSCONI. QUANDO UNA
COSA ANDAVA STORTA SAPEVI CHE ERA SEMPRE COLPA SUA.
Marcello
Veneziani- Ah, com'era bello il tempo in cui regnava
Berlusconi. Quando una cosa andava storta sapevi che era sempre colpa sua. Il
Paese si sentiva la coscienza a posto, la classe dirigente era esonerata da
ogni addebito. Ora succedono tante cose inspiegabili. Due ministri litigano in
Parlamento e uno si dimette proprio lì, come non era mai successo. Ed erano due
sobri tecnici. Un assessore regionale, cantante di talento, identifica il
Parlamento con la città di Troia e non in senso omerico. Due alti magistrati, Grasso e Caselli,
litigano sull'antimafia in pubblico. Due giornalisti di punta della stessa
rete, Travaglio e Formigli, se le suonano di santa ragione. Un magistrato
attacca con un'asprezza mai sentita i magistrati che avevano assolto Amanda e
Raffaele e altri magistrati gli danno ragione. Dopo Berlusca il populismo si fa
più truce e Grillo smerdeggia la sinistra come mai aveva fatto lui. La
sinistra, a sua volta, si sfascia tra bersaniani a oltranza e renziani
sottotraccia. Montiani, dipietrini, casiniani e finiani farebbero la pelle ai
loro capi. Il presidente della Confindustria dice che siamo alla fine.
Napolitano cazzia ministri e premier. La corruzione va a gonfie vele, il Paese
affonda. Com'era bello quando c'era lui, il reo Silvio. P.S. Non ci crederete, ma ho conosciuto un
magistrato iraniano di 90 anni che è andato sabato in piazza per Berlusconi con
sua figlia Daria, che aveva una boutique in via del Tritone, ed ha pure saltato
al grido di «chi non salta comunista è». Esportiamo la follia fuori dalla Ue.
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