I grillini sfidano il Pd sui rimborsi elettorali.
E anche Renzi chiede una riflessione. Che non ci sarà mai ovviamente. Perchè il
Pd senza quei soldi non sopravvive, come segnala Il Fatto. Il Pd, privato da
subito del finanziamento pubblico, sarebbe in effetti incapace di affrontare a
tappe forzate una necessaria mutazione genetica, prima ancora che
organizzativa. E il partito ancora troppo poco “liquido”, fatto di tanti
funzionari e dirigenti, di uffici stampa, di centinaia di sedi ed appendici, si
scioglierebbe come neve al sole. Tolti i 57 milioni di euro di
rimborsi elettorali, l’autofinanziamento rappresenta appena l’8,8 per
cento. Che è l’equivalente di 5,5 milioni, provenienti in netta
prevalenza dagli eletti. Una somma, questa, che sarebbe sufficiente per far
fronte a poco più di un terzo dei circa 15 milioni di esborso per i 200
dipendenti ed i consulenti esterni, di cui si avvale il Pd. Senza i rimborsi il
partito fondato da Veltroni dovrebbe dire addio alla sua sede
nazionale, per la quale nel 2011 ha speso ben 3,5 milioni di euro. Il
Pd, privo di finanziamento, forse non riuscirebbe nemmeno a far arrivare nelle
case degli italiani i propri strumenti di informazione e propaganda, che, al
costo di circa 2 milioni di euro, viaggiano soprattutto con posta ordinaria.
Non se ne parlerà mai… Dobbiamo sovvenzionarli
fino alla fine.
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