Il turismo
nel faentino registra cali di presenze, un settore che non va da tempo. Come
possibilità di sviluppo anche di questo territorio abbiamo per primi come forza
politica, a tutti i livelli, indicato, suggerito di puntare sul treno di Dante
ovvero un collegamento tra Firenze e Ravenna due grandi città d’arte anche in
vista di Ravenna Capitale della cultura europea 2019. Un collegamento che non
c’è nei fatti che potrebbe dare respiro anche al turismo di Faenza ed altri
comuni della vallata del Lamone. Nonostante la sinistra governi quasi per
intero i territori della provincia di Ravenna e di Firenze, le Regioni
Emilia-Romagna e Toscana e quasi tutti i Comuni delle due province poco
pochissimo si è fatto. Avevamo guardato con favore dopo le nostre ripetute
sollecitazioni alla nascita dell’associazione Treno di Dante ma nel verificare
le attività messe in piedi non si può non constatare una gestione
pressapochista dell’iniziativa. Non si vede un piano di sviluppo di tale
possibilità, non un piano promozionale e di marketing territoriale legato allo
stesso. Più che il treno di Dante sembra il treno del circolo Arci della
qualunque. Come di consueto anche il treno di Dante si è trasformato in una
lottizzazione delle idee, in questo specifico caso del PDL, da parte del PD,
sempre più intento a distribuirsi incarichi, presidenze e coordinamenti ma di
attività utili, efficaci e professionali per sponsorizzare un sistema
territoriale neanche l’ombra. E ora di smetterla con i dilettanti allo
sbaraglio.
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