mercoledì 13 marzo 2013

TRENO DI DANTE LA LOTTIZZAZIONE DELLE IDEE NON PORTA BUONI RISULTATI




Il turismo nel faentino registra cali di presenze, un settore che non va da tempo. Come possibilità di sviluppo anche di questo territorio abbiamo per primi come forza politica, a tutti i livelli, indicato, suggerito di puntare sul treno di Dante ovvero un collegamento tra Firenze e Ravenna due grandi città d’arte anche in vista di Ravenna Capitale della cultura europea 2019. Un collegamento che non c’è nei fatti che potrebbe dare respiro anche al turismo di Faenza ed altri comuni della vallata del Lamone. Nonostante la sinistra governi quasi per intero i territori della provincia di Ravenna e di Firenze, le Regioni Emilia-Romagna e Toscana e quasi tutti i Comuni delle due province poco pochissimo si è fatto. Avevamo guardato con favore dopo le nostre ripetute sollecitazioni alla nascita dell’associazione Treno di Dante ma nel verificare le attività messe in piedi non si può non constatare una gestione pressapochista dell’iniziativa. Non si vede un piano di sviluppo di tale possibilità, non un piano promozionale e di marketing territoriale legato allo stesso. Più che il treno di Dante sembra il treno del circolo Arci della qualunque. Come di consueto anche il treno di Dante si è trasformato in una lottizzazione delle idee, in questo specifico caso del PDL, da parte del PD, sempre più intento a distribuirsi incarichi, presidenze e coordinamenti ma di attività utili, efficaci e professionali per sponsorizzare un sistema territoriale neanche l’ombra. E ora di smetterla con i dilettanti allo sbaraglio.

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