E’ venuto il tempo di
chiarire e mettere mano all’art. 25 del Regolamento del Consiglio comunale
perché la gestione tenuta in alcuni casi dalla Presidenza del Consiglio ha di
fatto impedito che si potesse impostare un confronto vero e partecipato. Gli
atti ai quali è stato messo il silenziatore, che hanno subito la scure della
Presidenza, che sapientemente si è trincerata dietro le mancanze e le maglie
del Regolamento, sono stati innanzi tutto quelli presentati dalle forze di
minoranza per contrastare il regolamento per il referendum consultivo e
l’entrata in vigore del Piano sosta. Non si sono potute approfondire
alternative, modifiche, varianti forse perché l’imbarazzo del PD era tante e
tali da non voler trascinare troppo la discussione anche a fronte della
mobilitazione innescatasi in città.
Decisioni
quelle assunte dalla Presidenza che hanno vanificato di fatto la possibilità di
iniziativa dei Consiglieri sancita dallo Statuto Comunale all’Art. 4 comma 6 e
che lasciano l’amaro in bocca tanto più se si confrontano con il lasciar
approdare in aula proposte illegittime come la modifica dello Statuto
sull’acqua pubblica. Cambiare il
regolamento significa rendere un percorso più chiaro e fruibile per tutti nel
rispetto della partecipazione e dell’iniziativa dei consiglieri comunali. Raffaella
Ridolfi
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