Per specifici accertamenti clinici, l'Ausl di Ravenna
invierebbe numerosi pazienti in strutture sanitarie convenzionate dotate di
Risonanza magnetica a basso campo che, proprio per questo motivo,
risulterebbero inidonee a tale pratica, come specificato dalla Società italiana
di neurologia che sconsiglia l'esecuzione dell'esame Rmn a basso campo per
insufficienti risultati scientifico-diagnostici.
Lo riferisce, in una interrogazione alla Giunta,
Gianguido Bazzoni (Pdl), il quale, anche alla luce delle direttive provenienti
dalla Società italiana di neurologia, chiede all'esecutivo regionale se quanto
da lui riportato corrisponde al vero, quali siano le ragioni di questo mancato
adeguamento da parte dell'Ausl di Ravenna alle raccomandazioni della società
medica e, in aggiunta, quale sia l'entità economica e quantitativa degli esami
con Rmn a basso campo erogati alla cittadinanza. Infine, il consigliere chiede
alla Giunta regionale come intende intervenire sulla direzione dell'Ausl per
garantire un servizio sanitario adeguato per tutti i cittadini di Ravenna.
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