C’è uno strano caso di “silenzio
stampa” in questo nostro grande paese: quello riguardante il passato violento
del dottor Gino Strada. Il pacifista, la colomba, l’uomo che ama il bene e fa
del bene, il missionario laico che va in soccorso degli oppressi, colui che
predica col ramoscello d’ulivo in bocca, è lo stesso che faceva da
“luogotenente” – insieme al futuro odontoiatra Leghissa – a Luca Cafiero il
famigerato capo del servizio d’ordine del famigerato Movimento Studentesco del
l’Università Statale di Milano, quello dei terribili e mai dimenticati
“katanghesi”. Sì, è proprio lui: il “pacifista” Gino Strada, colui che oggi dà
dei “delinquenti politici” agli esponenti della casa della Libertà e dei DS che
non vogliono soggiacere ai suoi diktat di aspirante leader politico che sogna
un seggio in Parlamento. Per l’esattezza Strada, insieme a Leghissa, era il
capo del servizio d’ordine di Medicina e Scienze e il suo gruppo o squadra
aveva questo inequivocabile nome: “Lenin”. Rispetto ai capi degli altri servizi
d’ordine – ad esempio Mario Martucci per la Bocconi e il suo gruppo “Stalin”, o
Franco Origoni per la squadra di Architettura, o Roberto Tuminelli, l’erede
delle famose scuole private per il recupero-anni, alla guida del gruppo
“Dimitroff”, il bulgaro segretario della Terza Internazionale accusato da
Hitler di aver incendiato il Reichstag – il
gruppo guidato da Strada si distingueva per la più cieca obbedienza e fedeltà
a quel fior di democratico e di amante dei diritti civili che rispondeva al nome
di Luca Cafiero, capo supremo di tutti i Servizi d’Ordine e poi divenuto
deputato del PCI …
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