La revisione del sistema di valutazione dei
direttori generali e dei dirigenti della Regione Emilia-Romagna presentato in
commissione Bilancio dalla Giunta regionale trova il nostro generale
apprezzamento per quanto riguarda i criteri fissati e i parametri individuati.
Il nuovo sistema di valutazione, infatti, dovrebbe consentire il definitivo superamento
dell’elargizione di premi in denaro indistintamente a tutti i dirigenti senza
alcuna valutazione di merito legata all’effettivo raggiungimento dei risultati.
Tale prassi, sempre condannata dal
Consigliere Filippi, ha finito per configurarsi come un’indebita regalia
che ha svilito il principio di legare parte della retribuzione alla
produttività. Il sistema di valutazione così affermatosi ha messo sullo stesso
piano, per quanto riguarda la retribuzione di risultato, sia direttori generali
e dirigenti capaci di raggiungere gli obiettivi fissati sia quelli lontani da
tali performance e addirittura incappati
in errori gestionali e in condotte scorrette. Come nel caso del dirigente Miccoli, sull’operato del quale Filippi ha
presentato più di un’interrogazione. (http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/2012/03/30/689313-sempre_stupiti_stupirsi.shtml) “Il parametro del nuovo
sistema di valutazione della dirigenza regionale che ancora non ci convince è
quello economico. Premiare con decine di migliaia di euro ciascuno, direttori e
dirigenti, già ottimamente retribuiti, mentre l’Emilia-Romagna deve fare i
conti con manovre finanziarie regionali ‘lacrime e sangue’, soprattutto per
quanto riguarda le politiche per la salute, ci sembra un inaccettabile
privilegio a favore della casta dei vertici dell’Amministrazione regionale di
cui si possa e si debba fare a meno. Così come ci sembra non più sostenibile ed
accettabile, dato il contesto socio-economico del Paese, che i direttori
generali percepiscano stipendi superiori alle indennità dei consiglieri
regionali di oltre il 50-60%”. È quanto hanno dichiarato in Commissione Fabio Filippi, Vice Presidente della
Commissione Bilancio, Affari istituzionali e generali e Gianguido Bazzoni, Presidente del Gruppo assembleare del PDL della
Regione Emilia-Romagna.
Resto del Carlino Bologna: Sempre più stupìti da chi
non sa più stupirsi
di Massimo Pandolfi
Bologna, 30 marzo 2012 - Claudio Miccoli aveva
ruoli e azioni in due società. La Regione lo diffidò perchè il doppio incarico
è vietato e lui vendette le quote. Pochi mesi dopo gli fu dato il premio di
produzione.Dirigenti
regionali, super premi a pioggia Premi
a dirigenti in Regione, il silenzio non è d'oro. IL PASTICCIACCIO del dirigente regionale
dell’Emilia Romagna diffidato e comunque premiato, è l’ennesima dimostrazione di
ciò che andiamo scrivendo da giorni: e cioè che questi premi sono tutto fuorchè
dei premi. Tanti lettori ci scrivono indignati nello scoprire che certi signori
intascano ogni anno anche più di 30mila euro lordi perché (esempio) hanno il
compito di organizzare bene il loro ufficio. Ma allora, scusate, i 100mila euro
di stipendio ordinario che intascano, per quale motivo vengono pagati? Perché
l’ufficio lo organizzino male? Fossero soldi privati, beh, affari dei privati, ma
quelli (milioni e milioni di euro) sono soldi pubblici, cioè nostri, e allora è
comprensibile che ai cittadini girino fortemente le scatole, anche perchè tanti
di loro 30mila euro all’anno se li sognano come stipendio, figuriamoci come
premio. La
cosa che ci stupisce di più è — scusate il gioco di parole — lo stupore con cui
i politici reagiscono al nostro stupore. Per loro è sempre tutto normale, è la
legge, dipende da Roma, eccetera eccetera. Il solito bla-bla-bla. E’ questo
comportamento che sta provocando una frattura sempre più lacerante fra chi amministra
vivendo fra le nuvole e la gente comune. E allora: si muovano i nostri
governanti e governatori, si diano da fare per rompere questo circolo
viziato e vizioso, sempre più offensivo verso chi lavora giorno e sera e fatica
ad arrivare alla fine del mese. massimo.pandolfi@ilcarlino.net
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