Poveri noi! Nonostante i premi di produttività e gli stipendi pagati da “pantalone” continua un disservizio, una lacuna, che a detta del dirigente sembrava facile da colmare. Con questo back ground alle spalle come fidarsi in una visione di riorganizzazione dei servizi? Non si è riusciti a dare il via neppure ai nuclei di medicina primari, con un ex direttore generale che vorrebbe essere il super direttore della USL Unica Romagnola che a proposito di questi nuclei a Faenza sostiene una cosa e a Bagnacavallo un’altra. Per questo motivo ho presentato una interpellanza per sapere i motivi del grave ritardo nell’unificare i CED a livello di AUSL di Ravenna, mentre i cittadini e le aziende devono avere la posta certificata e non avere la dichiarazione dell’Inps per redditi se non hanno un compute?. Prima di passare all’unificazione di 4 Asl non è meglio avere un sistema unico di elaborazione dati a livello provinciale che riduca veramente i tempi i costi dei servizi o si continuano a sperperare i nostri euro, come sono costretti i semplici cittadini?
Ecco il testo della interrogazione.
INTERPELLANZA
ASL UNICA: PRIMA NON ERA
MEGLIO ATTUARE L’INFORMATIZZAZZIONE
DEGLI UFFICI PER IL CITTADINO
Premesso:- che
- procedere a questa sperimentazione rischia non solo di compromettere la qualità dei servizi sanitari espressi dalla struttura sanitaria di Ravenna senza ridurne le spese ma rischia di non incidere sui progetti organizzativi che hanno assoluta necessità di essere migliorati.
- che nell’ASL di Ravenna non è stata ancora attuata dopo 30 anni la centralizzazione dell’organizzazione degli uffici con un unico sistema di elaborazione dati per ridurre i tempi e i costi dei servizi,
CHIEDO
1.
Se
la Provincia
tramite il suo Presidente responsabile della Conferenza territoriale
socio-sanitaria non ritenga di sollecitare l’attuazione della centralizzazione
dei servizi informatici in un unico database in modo che ogni cittadino con la
sua tessera andando dall’erogatore dei servizi abbia la sua “videata” su tutti
gli aspetti sanitari e quant’altro necessario.
2.
Dove
è finito il progetto riguardante la tessera sanitaria magnetica e se vi sono
dei tempi di attuazione della stessa;
3.
I
motivi ad oggi della mancata attuazione;
4.
Se
esistono responsabilità politiche e amministrative per questo ritardo e carenza
del sistema sanitario provinciale;
Interpella
inoltre al fine:
·
Sono
stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili per i
ritardi clamorosi e/o purtroppo è capitato come ad alcuni dirigenti regionali
che non rispettavano la legge, ma hanno preso il premio di produttività nel
2012.
·
Di
conoscere i motivi per cui, questo processo di fusione, debba valere solo per
il territorio romagnolo e non per le altre AUSL dell’Emilia che continuerebbero
a mantenere diverse aziende (anche 4) all’interno delle singole Province o le
altre Emiliane hanno già raggiunto lo scopo con la tessera sanitaria e quindi
abbassati i costi.
Il consigliere provinciale
Vincenzo Galassini (Pdl)
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