giovedì 9 maggio 2013
GOGNA D’APPELLO
Brutta botta a
Milano per il Cav. Lui regge l’urto, ma gli alleati del Pd? Peggio di una brutta sentenza è forse la
meccanica studiata dai giudici per allestire la gogna a regola d’arte. Prima
l’ennesimo rifiuto opposto a una richiesta di sospensione da parte della
difesa, poi l’accelerazione inattesa e
sfolgorante, quindi una turbocamera
di consiglio ed ecco infine irrompere sulla
scena pubblica la conferma della condanna a quattro anni (più cinque
d’interdizione dai pubblici uffici) per frode fiscale inflitta a Silvio
Berlusconi dal tribunale di Milano nella sentenza d’appello relativa al
processo sui diritti televisivi Mediaset. Dire che ce l’aspettavamo è poco, pur
sapendo che il Cav. aveva ottime ragioni per valersi del principio in base al
quale la responsabilità penale è personale, e lui non era incline a sorvegliare
giorno per giorno il contegno dei suoi manager.
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