Da oltre vent’anni si parla della
progettazione di un Casello autostradale in Comune di Solarolo. Acquisti
speculativi,relativi studi, progetti di consortili, ma ancora oggi tutto è in
attesa per la valutazione ambientale. Il casello (località Castelnuovo)
dovrebbe rilanciare l’area produttiva della vallata del Senio, come
propagandato dalla sinistra Ravennate e Regionale, e auspicato da una decina di
proprietari delle aree (105 ettari) attualmente agricole, ma inserite nel Piano
Strutturale Associato del 2009 (ex- Comprensorio Faentino) come aree
industriali. Oggettivamente la oggettività della zona indica, quale un’unica e
ineluttabile necessità, la “circonvallazione“ per il paese di Castel
Bolognese. Per errate valutazioni tecniche e politiche del Pd, quali la scelta
di un demenziale tracciato a valle con due ferrovie da superare, di cui una due
volte, una lunghezza di quasi una decina chilometri attraverso una prestigiosa
zona agricola tra le più fertili dell’Italia, per un paese che al momento della
progettazione era attraversato dalla Via Emilia per circa 1200 metri, mentre il
tracciato a monte, decisamente più corto e, avvantaggiato in parte dalla
viabilità esistente, avrebbe assai abbattuto i costi. La situazione a tutt’oggi
è quella del 1947, anno della prima delibera relativa alla circonvallazione, fatta
salva una Osservazione in opposizione al Psc per la circonvallazione a monte,
presentata qualche anno fa, peraltro in parte già indicata sulla viabilità
esistente tra il paese e il fiume Senio, che raccorda la Casolana alla Via
Emilia EST, poco dopo “Le Cupole” verso Faenza su cui gravita da sempre la
vallata del Senio, e alla Via Emilia Ovest alla rotonda per Via Borrello.
In Marzo
2012 un volantino di un’Associazione Comprensoriale, da Castelbolognese
annunciava un’assemblea a Solarolo il 17 aprile. Tema: “..sicurezza e
qualità sociale. Nuovo Casello a Solarolo” (loc. Castelnuovo a Km.5 sia dal
semaforo all’inizio della Casolana che da Solarolo) con la presenza dei Sindaci
dei due Comuni, dell’Assessore Regionale Peri, del Presidente della Provincia
ed ex Sindaco di Faenza Casadio.
Il 22
giugno 2012 un secondo volantino della stessa Associazione annunciava: ”Parte
il nuovo Polo Produttivo di Castelnuovo. Costo complessivo € 4,5 milioni.
HERA stenderà diversi chilometri di
tubature:
Impianto idrico: Km. 5,00 – Impianto Gas: Km. 4,00 – impianto Fogne: Km non
indicati: comunque l’impianto dovrà passare sotto il fiume Santerno per
raggiungere il depuratore Imolese a S. Prospero.” – Non indicato il
costo per l’allacciamento Enel.
E da
quando HERA si occupa di urbanizzazioni? E’ diventata una Finanziaria?
La
realizzazione di un nuovo casello autostradale a distanza di pochi chilometri
dalle zone produttive e commerciali di Imola e Faenza (entrambe dotate di
casello autostradale a soli 14 km. l’uno dall’altro), zone che hanno molte
disponibilità di aree fabbricabili e di complessi edilizi industriali
inutilizzati, vuoti e in vendita, ma non richiesti per mancanza di acquirenti,
non pare un’idea geniale.
Le
perplessità sull’utilità di un nuovo casello, che richiederebbe di allargare la
Via Borrello da Solarolo alla Via Emilia (circa otto Km con tre ponti compresi:
canale Emiliano-Romagnolo, autostrada e ferrovia,) derivano anche dalla modesta
Zona Industriale di Solarolo, alla periferia del paese lato Faenza in via
Felisio, interamente urbanizzata, con pochissimi insediamenti artigianali
attivi e ancora lotti disponibili. La Zona, come l’intero paese, gravita sul
Casello autostradale di Faenza che è raggiungibile per via Felisio, il breve
raccordo della via Lughese, rettificato qualche anno fa, e la via Pana: in
tutto meno di sei chilometri, quasi la distanza tra la zona industriale di
Faenza, alla rotonda di Villa Sirene, e il casello A 14.
Il nuovo
casello di Solarolo-Castel Bolognese, formalmente pagato dalla Società
Autostradale, ma in realtà finanziato coi soldi degli utenti (vedi il recente
aumento delle tariffe) è un investimento pagato dai cittadini per realizzare
una inutile, ma un tempo speculativa, nuova zona produttiva che solo ricorda la negativa esperienza della
liberalizzazione dell’A14 bis di Ravenna dove gli utenti pagano un maggiore onere
di pedaggio per il raccordo di Cotignola causa il tratto liberalizzato
(Ravenna-Cotignola).
Un
momento di crisi economica, con tante aree industriali e commerciali in attesa
di acquirenti a Imola, a Faenza, a Ravenna, a S. Eufemia di Russi, senza sottovalutare
il caso delle aree in Bagnacavallo da tempo magnificate e presentate dalla
Stepra, società pubblica con gravi problemi economici per le aree invendute,
deve imporre una “meditata riflessione” che non può prescindere
dall’inserimento nel PSC del raccordo della Casolana alla via Emilia Levante in
direzione del vicino Casello di Faenza dell’A14 (per via Lugo e via Pana),
liberando il Centro di Castel Bolognese da quasi tutto il traffico della
vallata del Senio.
Quale il
motivo per realizzare un nuovo polo produttivo,se non un miraggio speculativo,
per costruire un nuovo Casello autostradale, a distanze così ravvicinate ad
altri tre a Nord, a Est, a Sud, e che neanche risolve il problema relativo
all’attraversamento di metà Castel Bolognese?
Ho presentato
quest’ ordine del giorno da discutere in Provincia, per riflettere sulla
inutilità di un nuovo “Casello Autostradale” in Provincia di Ravenna e per
indirizzare le risorse della Società autostradale verso più utili interventi
quale il completamento della quarta
corsia da Imola a Cesena Nord: all’ intersezione con l’attuale E45, opera
prioritaria per divenire E 55, e per la costruzione dell’intera
circonvallazione a monte di Castel Bolognese invece di inutili rettifiche alla
Via Borrello.
Credo che in un momento di crisi sia fondamentale una
riflessione che ricusi inutili lavori, per analizzare le priorità della
Provincia al fine di proporre interventi per il rilancio dell’economia,
esclusivamente per opere utili alla sua ripresa, per smaltire l’esistente e
favorire un equilibrato sviluppo tenendo i “piedi per terra” un appuntamento
per il nuovo Governo. Il consigliere provinciale Vincenzo Galassini (Pdl)
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