Il Sole 24 Ore (Stefano Folli) - …Una mossa politica che non tiene conto del momento, e perciò del requisito
dell'opportunità, rischia di avere pesanti contraccolpi senza riuscire a
centrare il bersaglio. Sotto questo profilo, l'iniziativa Finocchiaro-Zanda è
una mossa politica, ma è stata attuata nel momento meno propizio che si poteva
scegliere. Peraltro i Cinque Stelle si chiamano "movimento" e non
partito: come dire che non hanno e si presume non vogliono avere una
personalità giuridica. Del resto, Grillo il finanziamento pubblico non lo
vuole. Almeno fino a oggi. E in ogni caso,se la proposta è stata avanzata non
pensando ai Cinque Stelle, siamo di fronte a un singolare caso di ingenuità. Se
invece c'era la volontà di mettere in difficoltà i "grillini", allora
bisogna riconoscere che il piano andava pensato meglio: perché l'esito è un
mezzo pasticcio che serve solo a rilanciare la campagna anti-politica e
anti-casta di Grillo e dei suoi allegri compagni. Curiosa procedura. Più i
Cinque Stelle si dibattono in evidenti difficoltà, nel momento in cui passano
dai romanzi alla realtà, più c'è qualcuno che finisce per fornire loro (certo
in modo involontario) munizioni fresche al fine di riprendere la campagna
contro il "potere", facendo dimenticare le loro infinite e spesso
elementari contraddizioni. Tutto si può ammettere, da parte di una certa
opinione pubblica, tranne il fatto che una forza declinante e sotto assedio,
qual è oggi il Pd, possa credere di usare strumenti extra-politici per tagliare
fuori i propri concorrenti…
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