Che
cosa ha detto Berlusconi davvero? Soprattutto chi è oggi Silvio
Berlusconi, qual è la sua azione politica? Alla prima lasciamo la
risposta alla lettura delle parole testuali pronunciate ai microfoni di “Europe
1”, e che seguono a questo articolo. Alla domanda numero due, rispondiamo
così. Il leader di Forza Italia è al cuore della vita politica italiana
perché fa pulsare dentro il corpo e sordo delle istituzioni – nonostante
lui ne sia stato estromesso – il cuore dei desideri e delle ansie degli
italiani. Da quelli che patiscono
ogni giorno i problemi della crisi e della recessione economica, e che sentono
i morsi di una giustizia che, invece di tutelare la gente perbene, la morde,
lascia i cittadini totalmente inermi dinanzi alla criminalità comune e in balia
dello strapotere della magistratura politicizzata. Oggi il presidente Berlusconi e il suo/nostro
movimento sono all'opposizione, da questa collocazione fuori dalla stanza dei
bottoni, chiediamo anzitutto limpidamente il ripristino della democrazia,
attraverso una legge elettorale che consenta il voto e permetta
così al Paese di scegliere l'indirizzo del proprio futuro. E ovviare finalmente
al sistematico metodo dei golpe. Ce ne sono stati almeno quattro (vedasi più
avanti) e il prossimo (attraverso il rinvio continuo delle elezioni) va
sventato. Oggi – intendiamoci – i colpi di Stato non sono applicazioni
sudamericane di manovre militare con i blindati e i lanciarazzi (questo almeno
non ancora), ma l'impedire a chi ha la maggioranza del popolo dalla sua, e ha i
voti e i consensi, di governare. Per finire fino all'eliminazione politica e –
osiamo credere non accada – persino il carcere per il leader dei moderati Il
leader di Forza Italia ha indicato ancora la strada, dinanzi alle proteste
generalizzate, con esiti talvolta inaccettabili, ma con una verità palese nel
disagio tremendo che le ha suscitate. Ascoltare, dialogare. Produrre
risposte politiche che passano attraverso la rinuncia alla logica del tassa-e-spendi.
E non per promuovere sviluppo sostenendo
imprese e famiglie, ma buttandoli via in spese improduttive e utili alla
clientele dei partiti di sinistra. Tutto questo non appare sui media,
quotidiani o televisioni che siano. Berlusconi viene marginalizzato e collocato
nella curva nord e sud dell'estremismo ultrà irricevibile. Prepariamoci. Questa
sarà la tecnica che accompagnerà d'ora in poi le vicende e le proposte del
nostro leader e del nostro movimento.
Per
questo è più che mai importante costruire alla base – grazie soprattutto ai Club
Forza Silvio e a una presenza efficace sul territorio e sui media dei
nostri eletti – di una mentalità e un quadro di giudizio basato su notizie autentiche.
Altro che avventurismo. La nostra è la rivoluzione liberale. Provino a
toccare con un dito Berlusconi, usando qualsiasi carta emessa da procure e gip.
La nostra rivoluzione liberale sarà meno gentile di quella odierna. Pacifica,
ma sarà una resistenza commisurata al golpe. Se ti tolgono e
imprigionano il leader – innocente! – a perdere la libertà sei tu, ed è
il popolo a cui appartieni. Resistenza moderata, ma non tiepida. Osservazione
finale e di metodo. C'è una differenza clamorosa tra la realtà e la sua
rappresentazione mediatica. I giornali e le televisioni sempre meno sono
finestre da cui scorgere quanto accade fuori dalla nostra casa, ma padroni del
nostro sguardo. O almeno pretendono di esserlo. Proviamo a correggere, dal
nostro modesto ma onesto punto di vista, la falsificazione quotidiana. A questo
vuole dare un contributo il Mattinale. Questo
è il compito oggi di tutti quelli che credono nella libertà e vogliono lottare
per essa.
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