Il giro d'affari delle
attività 'agevolate' costa 1 miliardo al Fisco, difficoltà per gli imprenditori
e di conseguenza per i dipendenti. A fine settembre 2013 oltre 150 chiusure tra
bar e ristoranti nella nostra provincia
Sono questi i numeri (elaborati dall'osservatorio
su concorrenza sleale e abusivismo di Confesercenti) della distorsione della
concorrenza nel commercio e nel turismo favorita dalle norme dello Stato:
attività imprenditoriali - come farmer markets, mercatini hobbistici,
agriturismo, circoli privati che in realtà sono pubblici esercizi -
che non devono sottostare alle regole seguite dalle altre imprese. E che godono
di agevolazioni sul piano normativo, burocratico e fiscale sia per la
tassazione nazionale che locale (vedi tariffa sui rifiuti). "In questo modo si favorisce una forma di
concorrenza sleale che sta mettendo in seria difficoltà le altre imprese,
soprattutto in un momento di crisi come questo", spiega Roberto
Manzoni, presidente provinciale di Confesercenti Ravenna e
vicepresidente di Confesercenti Nazionale. "Alcune leggi dello Stato
distorcono in modo incomprensibile il mercato di commercio e turismo: le
attività agevolate devono sopportare meno oneri burocratici e fiscali
degli altri, e hanno quindi meno costi di avvio dell'attività
e di esercizio. Un danno anche per lo Stato: se queste imprese
venissero sottoposte allo stesso regime degli altri, l'Italia guadagnerebbe 992
milioni di euro l'anno di gettito fiscale". "A soffrire in maniera
particolare questa situazione sono gli esercizi della somministrazione"
dichiara Danilo Marchiani, preside provinciale pubblici
esercizi di Confesercenti "basta guardare i dati ufficiali della Camera di
Commercio che al 3° trimestre 2013 fotografano una situazione
preoccupante in provincia, con 67 chiusure di Ristoranti e 88 Bar. Il
saldo tra aperture e chiusure per il settore conta -65 imprese. Con questo
trend il rischio è che a fine anno il settore sfiori le 200 chiusure." In controtendenza invece il dato per
Agriturismo e per le giornate di somministrazione all'interno di Sagre o Feste,
che sono in continua crescita. E' palese inoltre come queste ultime siano in
diversi casi organizzate con caratteristiche imprenditoriali e senza
alcun aspetto di valorizzazione del territorio o coinvolgimento degli
operatori esistenti. I dati parlano da se e forte è la preoccupazione in vista
della chiusura dell'anno, che se non dovesse riservare sorprese positive
concluderà con numeri impietosi. Confesercenti Ravenna in continuità con le
proprie iniziative e a seguito delle numerose richieste di aiuto dalle imprese
associate ha avviato un rapporto di confronto periodico con le forze
dell'ordine dedite al controllo del territorio, al fine di segnalare abusi e
irregolarità che mettono in difficoltà chi opera
nel rispetto delle regole. La concorrenza sleale infatti mette in difficoltà
non solo l'imprenditore, ma la stessa occupabilità di dipendenti in questi
settori.
Commercio: dai farmer markets ai mercatini
dell'usato
Nel settore del commercio gli 'agevolati' generano
un giro d'affari di 1,550 miliardi di euro: secondo le stime di Confesercenti,
infatti, in Italia ci sono circa 40mila mercatini occasionali
dell'antiquariato, dell'usato e dell'hobbistica, notti bianche commerciali,
sagre e fiere locali non autorizzate, che generano un fatturato di circa 1,1
miliardi di euro; a questi si aggiungono i 450 milioni di euro di giro d'affari
legato ai circa 1.100 farmer markets presenti nel Paese e dalle aziende
agricole che effettuano vendita permanente. Il conto del gettito fiscale
perduto a causa degli agevolati, per il commercio, è di circa 470 milioni di
euro, per un fatturato di 1,550 miliardi.
Le agevolazioni nel Commercio: Mercatini degli
hobbisti
In virtù dell'occasionalità dell'evento, i
partecipanti non sono tenuti all'obbligo di apertura della partita Iva e
conseguentemente non devono rilasciare lo scontrino o qualsiasi altro tipo di
certificazione fiscale. Esiste una normativa regionale deliberata a maggio
2013, fortemente voluta da Confesercenti e Confcommercio, che deve essere
adottata dai Comuni entro gennaio 2014.
Farmer Markets o mercati del contadino
Per i venditori, che dovrebbero essere
esclusivamente imprenditori agricoli che commercializzano prodotti provenienti
prevalentemente dalla propria azienda, non valgono gli obblighi previsti per il
commercio al dettaglio in generale, tra cui il rilascio di scontrino, e sono
agevolati dall'applicazione di regimi Iva speciali.
Sagre e feste
Anche la vendita di prodotti alimentari nelle
sagre e le fiere. Dal punto di vista fiscale, i proventi generati non
concorrono alla formazione di reddito imponibile, né ai fini Iva né per quanto
riguarda le imposte sui redditi.
Turismo: dagli agriturismo ai B&B
In questo settore si accavallano problemi di
vecchia data, come la somministrazione di alimenti e bevande nei circoli e
nelle associazioni private che di fatto sono pubblici esercizi, ma con forti
agevolazioni fiscale, e problemi relativamente nuovi, come l'ospitalità in
agriturismi e bed and breakfast - attività inizialmente prevista come attività
saltuaria e quindi fortemente agevolata, anche quando è continua e quindi non
occasionale - e la presenza di guide turistiche non regolari e improvvisate. Il
giro di affari generato è di 1,410 miliardi, mentre il gettito 'bruciato' dal
fisco è di 420 milioni di euro, ai quali andrebbe aggiunto il fenomeno
segnalato ed in crescita negli ultimi anni a livello locale di iniziative
finalizzate alla somministrazione in abitazioni private. Le agevolazioni nel
Turismo: Bed and Breakfast non occasionali: inizialmente previsto come
integrazione del reddito, e per questo agevolato, il fenomeno dei B&B è
particolare: ai fini della legge non sono imprese, e la loro attività si
caratterizza - anche quando non lo è - come occasionale. Non sono assoggettati,
quindi, all'IVA.
Agriturismo
Attività dell'ospitalità che dovrebbero essere
esercitate direttamente dall'imprenditore agricolo. Il reddito è considerato
reddito agricolo - quindi fortemente agevolato. Il reddito imponibile si
calcola secondo un regime forfettario, nella misura del 25% dei ricavi al netto
dell'Iva. Circoli Privati/Associazioni: dicitura dietro la quale, spesso, si
nascondono veri e propri pubblici esercizi. Per loro nessun obbligo
d'iscrizione alla camera di commercio niente Irap e niente Ires.
Guide
Turistiche improvvisate
Sono
esenti da IVA e, se non hanno un'organizzazione ma agiscono come autonomi, non
devono versare nemmeno l'imposta IRAP.
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