lunedì 2 dicembre 2013

IL CENTRO DESTRA SI DIVIDE ANCHE QUI: FOSCHINI LASCIA FORZA ITALIA

Da sinistra, Bucci, Ancarani e Baldini con la bandiera di Forza Italia

La mappa degli alfaniani. In provincia solo Galassini resta con Berlusconi. Ancarani nuovo capogruppo dei berlusconiani in Comune

di Federica Angelini  La notizia era già trapelata (come anticipato anche dal nostro settimanale di giovedì 28 novembre) e ora diventa ufficiale. Nereo Foschini, ex candidato sindaco del centrodestra nonché capogruppo del Pdl (da qualche settimana Fi) esce dal gruppo di Forza Italia per fondarne uno autonomo, quello del Nuovo Centrodestra di Alfano, Lupi & Co. La scissione a livello nazionale di quello che fu il Pdl si sta consumando anche sui territori e a Ravenna, nelle assemblee elettive, rischia di essere un vero terremoto. Se infatti a Palazzo Merlato Foschini è il solo ad abbandonare il partito di Berlusconi, in Provincia resterà solo Galassini a sventolare il tricolore di Forza Italia, mentre Marta Farolfi, Massimo Mazzolani e Francesco Villa confluiscono nel nuovo soggetto. A Cervia, il gruppo Pdl o Forza Italia rischia di fatto di scomparire dopo le dimissioni di Paolo Savelli, a Faenza i quattro eletti nel Pdl si dividono in due gruppi equivalenti, nella piccola Brisighella, per l’orgoglio della capogruppo Farolfi, Forza Italia non sarà nemmeno rappresentata. L’idea è che, in realtà, se a Roma gli alfaniani restano al governo con il Pd mentre i berlusconiani passano all’opposizione (dove già c’erano i Grillini e Sel), a livello locale nulla dovrebbe cambiare in termini di maggioranze e minoranze politiche.




Gli esponenti del Nuovo Cendtrodestra Ravenna nel corso della conferenza stampa di venerdì mattina
Foschini, Farolfi, Mazzolani l’hanno detto chiaramente in una conferenza stampa questa mattina, venerdì 29 novembre, saremo alternativi alla sinistra, sempre e comunque. «Non passo certo dalla parte di Matteucci» ha spiegato Foschini, come sempre brillante, cortese, mai polemico. E del resto, parole di apprezzamento per il lavoro svolto da Foschini come capogruppo del Pdl a Palazzo Merlato arrivano, in un’altra conferenza stampa, dai tre rimasti in Forza Italia, in primis Alberto Ancarani, neo capogruppo nonché coordinatore provinciale del Pdl, berlusconiano di ferro, al momento in attesa di conferme da Roma (come tutti, in Italia) sull’incarico nella nuova Forza Italia. «Il gruppo ha lavorato in modo unito, a differenza di quanto era accaduto in passato – spiega Ancarani – le scelte sono di natura politica su motivazioni che nascono nel quadro nazionale e non locale». E in effetti, gli alfaniani lo confermano: «Non abbiamo capito e non ci siamo ritrovati nelle scelte di un Pdl che prima promuove le larghe intese e poi apre una situazione di conflitto perenne con il governo. I nostri ministri hanno ottenuto tanto, in un momento così di crisi non può essere la situazione personale di Berlusconi a far decidere se appoggiare o meno un governo. La nostra è una scelta di responsabilità». Tra di loro ci sono ex An, simpatizzanti di Cl, persone che da tempo avevano mostrato insofferenza per la struttura verticistica del partito e che comunque non avevano proprio apprezzato l’idea del ritorno a Forza Italia, di cui non avevano mai fatto parte. Dall’altra parte, in casa azzurra, paradossalmente è il meno berlusconiano di tutti a spiegare nel modo più chiaro perché, in questo momento, ha senso restare in Forza Italia, ossia Maurizio Bucci: «Credo che per chi si è presentato sotto il nome di Berlusconi alle elezioni di fronte agli elettori, sarebbe stato coerente restarci fino alla fine del mandato. In generale, non credo che ai cittadini e agli imprenditori ravennati (Bucci stesso è albergatore, ndr) interessi davvero il fatto che uno o l’altro cambino gruppo. Credo che noi come destra dobbiamo soprattutto tornare a quei valori originari come la meritocrazia, la lotta alla burocrazia, il rigore nella gestione della cosa pubblica che hanno sempre contraddistinto la nostra parte politica. Queste divisioni? Sono movimenti parlamentari che hanno poco riscontro poi nell’elettorato vero. E poi, come spiegheranno di appoggiare un governo che nei prossimi mesi introdurrà una serie di tasse che nessuno sa come pagare?». La prima sfida, per contarsi anche a livello locale, sarà quella europea, con il proporzionale puro. Lì, dal nuovo Ncd assicurano che si presenteranno con il logo, che sarà svelato il 7 dicembre al primo congresso nazionale dove dovrebbero arrivare indicazioni anche su come stabilire le cariche locali, secondo una parola d’ordine “Niente nomine dall’alto”. In Forza Italia, invece, spiega Ancarani, pur auspicando forme di consultazioni della base, si attendono al momento indicazioni sulle nomine per i ruoli locali. Certo sarebbe sorprendente se non fosse Ancarani stesso, appena divenuto capogruppo a Palazzo Merlato, a ricevere l’incarico di primo coordinatore provinciale della rinata Forza Italia.
29 - 11 - 2013



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