sabato 21 dicembre 2013

LA LEGGE DI STABILITA’ E’ UN ORRORE CHE IMPONE LA CACCIATA DI LETTA E ALFANO. E ALLORA IN FRETTA LEGGE ELETTORALE E VOTO A MAGGIO


Mara Carfagna.  Questo governo ha dimostrato con una Legge di stabilità oscena, con marchette spudorate, con incrementi di tasse e confusione su tutto, che deve andarsene. Subito. Finish, come diceva una volta Renzi. E s’ha da votare. Election Day.  A questo punto la questione della legge elettorale non è un problema di forma, ma di sostanza. Le ragioni per le quali Forza Italia non ha votato la fiducia posta su questo provvedimento, modesto, timido, inadeguato, sono le stesse che hanno determinato il nostro passaggio all'opposizione.  Più che una legge di stabilità coraggiosa avete costruito un mostro per elargire prebende e mancette e qualche sconto fiscale agli amici che contano. Soprattutto quelli del Pd.   Avete, di fatto, preso coscienza dei limiti di questa esperienza di governo. Solo che alle dimissioni onorevoli avete preferito la questua. E se qualche penitente riceverà quanto richiesto, la stragrande maggioranza degli italiani non otterrà quanto dovuto. Un obiettivo così ambizioso non si raggiunge con un'azione di governo così mediocre.  Il governo ha tradito l'impegno preso con il Paese. Questa legge di stabilità tradisce l'interesse generale.  Gli italiani a questo governo chiedevano coraggio. Forza decisionale. Spinta propulsiva e innovazione. Invece, si ritrovano con una finanziaria, vecchio stampo, che inasprisce il carico fiscale di tutte le categorie e fasce sociali e che scontenta tutti.  Dov'è la tanto declamata discontinuità? Forse nel fatto che l'Italia ha riconquistato prestigio in Europa? Noi vogliamo contare

non per la capacità di fare gli interessi altrui, ma per la cocciutaggine con cui perseveriamo nel realizzare i nostri. A proposito, se veramente abbiamo riconquistato prestigio perduto, come da mesi ci dite, perché non lo avete utilizzato per portare a casa i nostri Marò
Esiste una similitudine tra l'Italia di oggi e l'Inghilterra di fine anni '70. Era considerata 'il malato d'Europa'. Così come l'Italia di oggi. La Gran Bretagna di allora ha avuto però un Premier, Margareth Thatcher, che seppe leggere la realtà del suo Paese e attuò una ricetta economica efficace e profondamente liberale L'Italia di oggi ha invece un Premier che non è né in grado di avere una visione oggettiva e obiettiva del Paese, né attuare una politica economica adeguata e incisiva.
L'esecutivo, proprio perché non è in sintonia con la Nazione, preferisce il limbo. Il galleggiamento fra le nuvole. Preferisce il panettone. Siamo lieti che lo riesca a mangiare.
Governare? Una parola troppo grande per voi, un'ambizione che lei e il suo governo non siete in grado di realizzare. Credevamo molto in questo governo. Ci consola solo sapere che i giovani italiani non sono tutti come voi. E con loro e per loro noi ricostituiremo questo Paese. Voi consolatevi con il panettone.
MARIA ROSARIA CARFAGNA 20 dicembre 2013

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