venerdì 27 dicembre 2013

SOCIETA' CSM E FANNO DUE….ESPOSTI ALLA CORTE DEI CONTI


Ho appreso dalla stampa che anche il Consigliere comunale di Ravenna Alvaro Ancisi ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sull’affare CSM. Già nel 2011 la sottoscritta assieme ad altri consiglieri del PDL presentò un altro esposto proprio alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno per chiedere una verifica della gestione della società CSM partecipata al 100% dal Comune di Faenza e soprattutto dell’acquisto da parte dell’Amministrazione comunale delle quote residue dei privati in presenza di un passivo della società. Il passaggio dei terreni a Ravenna Holding del CNR 1 per un importo quasi pari ai debiti del CSM lo denunciammo già a suo tempo a mezzo stampa quando la possibilità fu inserita nel Piano di sviluppo di Ravenna Holding all’atto dell’entrata del Comune di Faenza nella società. Le vicende della società CSM e dello Scalo Merci sono assai complicate e non prive di punti oscuri, primo fra tutti se questo scalo è pubblico o privato, dettaglio non da poco visto che si sono espropriati terreni per costruire un’opera pubblica e oggi invece si dichiara che verrà realizzato uno scalo merci privato. Si dice che a breve dovrebbero iniziare i lavori, e dopo quattordici anni speriamo che questo non si materializzi solo nell’apposizione di un cartello di inizio lavori che perpetrerebbe la presa in giro nei confronti dei cittadini.   Scaricare i debiti fatti, i buchi della società CSM, su Ravenna Holding è stata una mossa abile da parte degli amministratori di Faenza ma comunque censurabile, se si considera  che i proventi di Ravenna Holding derivano in grande parte dalle tariffe pagate dai cittadini.
Quest’operazione tenta inoltre di mascherare le responsabilità politiche e amministrative di una classe dirigente che ha governato ininterrottamente la città negli ultimi vent’anni e che non è riuscita a realizzare un’opera in ben quattordici anni e ha creato solo in questa partita debiti per tre milioni e centomila euro.  Attendiamo fiduciosi che la Corte dei Conti si interessi del caso viste le sollecitazioni arrivate sia da Faenza e da Ravenna. Raffaella Ridolfi

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