martedì 26 maggio 2015

“MI DANNO I SOLDI PER UN IMMIGRATO E 5 CONCITTADINI FANNO LA FAME”


La rabbia del sindaco di Mandela (Roma), Scarabotti:"Devo trovare monolocale e ristorante. E qui c'è chi non lavora"

Con 916 abitanti si vince un rifugiato. È tutto messo nero su bianco dal Viminale e non c’è scusa che tenga: ogni Comune deve fare la propria parte nell’applicare il piano di accoglienza per migranti e richiedenti asilo. Così, i paesi con meno di mille abitanti ma più di 300 devono ospitare uno straniero; con più di mille due immigrati; con quattromila abitanti un Comune vede recapitarsi sei extracomunitari. E così via. Unici esentati i piccoli paesi con meno di 300 anime. La circolare del Ministero dell’Interno parla chiaro: nessun Comune può rifiutarsi. Neppure Mandela - nella Valle dell’Aniene, area della provincia di Roma considerata «depressa» - che conta, appunto, 916 abitanti. Lì andrà a vivere un rifugiato. E il sindaco locale, Gianni Scarabotti non può farci niente: deve allargare le braccia, far buon viso a cattiva sorte, rimboccarsi le maniche e provvedere. Scarabotti, sconsolato, non sa proprio come fare. E racconta con semplicità a Il Tempo il disagio.
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