Il libro di Vincenzo
Malavolti “Un padre in esilio” a cura di Gianpietro Panziera (studioso
del 2° Corpo d’Armata Polacco). Il romanzo narra la storia di Pawel Oziemski,
maestro di musica polacco sposato e in attesa di diventare padre. Allo scoppio
della seconda guerra mondiale è inviato sul fronte orientale dove, nel
settembre 1939, viene fatto prigioniero dai russi e trasferito nelle carceri sovietiche.
Qui apprende della nascita del figlio e in seguito sfuggirà, per caso,
all'eccidio di Katyn. Dopo l'invasione nazista della Russia e l'alleanza di
questa con gli inglesi, viene liberato e si arruola nel 2° Corpo d'Armata
polacco del generale Anders. All'inizio del 1944 è in Italia, dove purtroppo lo
raggiunge la notizia della morte della moglie. Dopo la sanguinosa battaglia di
Montecassino partecipa alla liberazione di varie città tra cui Faenza, dove
l'Armata si ferma fino all'aprile del '45. Pawel conosce un nuovo amore e sta
per diventare di nuovo padre, ma varie traversie gli impediranno di conoscere
anche il suo secondo figlio. A guerra finita, in un viaggio di ritorno
travagliato verso la Polonia, Pawel viene arrestato e condotto in un lager
siberiano, dove il suo calvario continua. Seguendo la vicenda del soldato
polacco, tratta da una storia realmente accaduta, il libro ripercorre il
secondo conflitto mondiale, evidenziando i fatti relativi alla Polonia, fino a
piombare nella cupa atmosfera dei GULag societivi durante l’orrore staliniano.
Un appassionante romanzo denso di avvenimenti poco conosciuti o dimenticati,
assolutamente da on perdere!
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