Più che una fase nuova sembra un accanimento terapeutico. Cosa diranno gli altri Comuni consorziati visto che il Con.AMI non è nata solo per Imola?
La conclusione sarà che a pagare saranno sempre e solo i cittadini, e ancora una volta non solo quelli di Imola e del suo circondario. Dopo aver affidato in modo sprovveduto la gestione della risorsa infrastrutturale più importante del territorio a società che non si sono dimostrate all’altezza, ed essere entrati frettolosamente con il Con.Ami nella gestione sborsando appena 24 mesi fa 4 milioni di euro per salvare il salvabile. Chi governa la città non sa più cosa fare e tenta ancora di correre ai ripari con questa ennesima operazione salvataggio che impegna ulteriori risorse dei cittadini del territorio imolese accollandosi ancora una parte degli ammortamenti della società , circa 1/5. Questo ennesimo salvataggio è finanziato con le reti dell’acqua , con la rete gas, con le tariffe dei rifiuti anche dei cittadini province di Ravenna (Brisighella, Faenza, Riolo Terme, Casola Valsenio e Castel bolognese) e Firenze ( Palazzuolo sul Senio e Marradi) un fatto anomalo che sicuramente farà “arricciare parecchi nasi” visto che il Con.Ami con le sue risorse è parecchio concentrato unicamente sul Comune di Imola rispetto agli altri 22 consorziati.( Con.Ami non è nata solo per il Comune sul Santerno)
Ormai ci siamo stancati del parolaio Manca che dichiara che ci sarà “un’altra fase nuova” . Due anni fa il Consorzio mise quattro milioni di euro a disposizione della società che gestisce il Ferrari e ora si carica una parte degli ammortamenti, più che una fase nuova sembra un accanimento terapeutico di persone che non sanno più dove sbattere la testa….e questo sicuramente non è un bel segnale per la Città.Simone Carapia Consigliere Pdl Imola
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