martedì 27 novembre 2012

IL CON.AMI E’ DIVENTATO IL BANCOMAT DI IMOLA. PER NOI E I NOSTRI PROBLEMI RESTANO SOLO LE BRICIOLE.

AD ALZARE LA VOCE SONO I RAPPRESENTANTI DEL PDL DEI COMUNI SOCI DI CON.AMI
IL RESTO DEL CARLINO IMOLA. di ENRICO AGNESSI.  «CON.AMI è diventato il bancomat di Imola. Per noi e i nostri problemi restano solo le briciole». Ad alzare la voce sono i rappresentanti del Pdl dei Comuni soci del consorzio, arrivati in città ieri mattina assieme al consigliere della Provincia di Ravenna, Vincenzo Galassini, e a quelli regionali Alberto Vecchi e Gianguido Bazzoni, per manifestare tutto il loro dissenso nei confronti della nuova gestione — targata appunto ConAmi — dell’autodromo. Un progetto, quello ratificato nei giorni scorsi dal Consiglio comunale, accusato di calamitare risorse che sarebbero fondamentali per gli altri territori in sofferenza. «OPERAZIONI come quelle appena deliberate limitano i dividendi per gli altri Comuni — osserva Simone Carapia (Pdl Imola) — ma bisogna capire che non c’è solo l’autodromo. Vogliamo vederci chiaro: anche gli altri devono essere tenuti in considerazione. In viale Zappi stanno gestendo un consorzio pubblico come se fosse il loro. Così non si può andare avanti, bisogna capire che c’è da intervenire anche sugli altri territori». Sul piede di guerra anche Raffaella Ridolfi (Faenza): «Anche per noi il Mic (Museo Internazionale delle Ceramiche, ndr) è strategico, e vorremmo che il ConAmi se ne accollasse le spese. Mi chiedo a cosa serva questo progetto: a togliersi un problema facendolo pagare a 23 comunità? A oggi il Con.Ami è un ente non democratico, limita la libertà dei sindaci rispetto agli investimenti».Tutti sembrano avere un motivo di rivalsa nei confronti del consorzio, accusato di trascurare gli interessi del territorio (composto da due regioni, tre province e 23 comuni) e di pensare solo a quelli dell’autodromo imolese. «Una decisone del genere doveva passare da tutti i soci coinvolti — avverte Vincenzo Valenti (Riolo Terme) —. Perché le difficoltà di Riolo e Brisighella non vengono prese in considerazione?». Stessa linea per Fabio Piolanti (Casola Valsenio): «Se la struttura consortile ha ancora senso — obiettiva il consigliere — tutto deve essere concordato con i soci, ma questo non è successo».  Ultima parola per Alberto Vecchi, rappresentante Pdl in viale Aldo Moro: «Il Con.Ami è nato per gestire le reti e produrre degli utili, ma negli ultimi tempi ha virato diventando gestore e investitore dell’autodromo. Devono darci risposte su quella che è adesso la loro mission».




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