AD ALZARE LA VOCE SONO I RAPPRESENTANTI DEL PDL DEI COMUNI SOCI
DI CON.AMI
IL RESTO DEL CARLINO IMOLA. di ENRICO AGNESSI. «CON.AMI è
diventato il bancomat di Imola. Per noi e i nostri problemi restano solo le
briciole». Ad alzare la voce sono i rappresentanti del Pdl dei Comuni soci del
consorzio, arrivati in città ieri mattina assieme al consigliere della
Provincia di Ravenna, Vincenzo Galassini, e a quelli regionali Alberto Vecchi e
Gianguido Bazzoni, per manifestare
tutto il loro dissenso nei confronti della nuova gestione — targata appunto
ConAmi — dell’autodromo. Un progetto, quello ratificato nei giorni scorsi dal
Consiglio comunale, accusato di calamitare risorse che sarebbero fondamentali
per gli altri territori in sofferenza. «OPERAZIONI come quelle appena
deliberate limitano i dividendi per gli altri Comuni — osserva Simone Carapia (Pdl Imola) — ma bisogna
capire che non c’è solo l’autodromo. Vogliamo vederci chiaro: anche gli altri
devono essere tenuti in considerazione. In viale Zappi stanno gestendo un
consorzio pubblico come se fosse il loro. Così non si può andare avanti,
bisogna capire che c’è da intervenire anche sugli altri territori». Sul piede
di guerra anche Raffaella Ridolfi
(Faenza): «Anche per noi il Mic (Museo Internazionale delle Ceramiche, ndr)
è strategico, e vorremmo che il ConAmi se ne accollasse le spese. Mi chiedo a
cosa serva questo progetto: a togliersi un problema facendolo pagare a 23
comunità? A oggi il Con.Ami è un ente non democratico, limita la libertà dei
sindaci rispetto agli investimenti».Tutti sembrano avere un motivo di rivalsa nei
confronti del consorzio, accusato di trascurare gli interessi del territorio
(composto da due regioni, tre province e 23 comuni) e di pensare solo a quelli
dell’autodromo imolese. «Una decisone del genere doveva passare da tutti i soci
coinvolti — avverte Vincenzo Valenti
(Riolo Terme) —. Perché le difficoltà di Riolo e Brisighella non vengono prese
in considerazione?». Stessa linea per Fabio
Piolanti (Casola Valsenio): «Se la struttura consortile ha ancora senso —
obiettiva il consigliere — tutto deve essere concordato con i soci, ma questo
non è successo». Ultima parola per
Alberto Vecchi, rappresentante Pdl in viale Aldo Moro: «Il Con.Ami è nato per
gestire le reti e produrre degli utili, ma negli ultimi tempi ha virato
diventando gestore e investitore dell’autodromo. Devono darci risposte su
quella che è adesso la loro mission».
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