RAVENNA
NON È L’ISOLA FELICE CHE SI VUOLE DIPINGERE
Nonostante i proclami positivi del governo Renzi,
a cominciare dal dato riferito all’economia considerata, ormai, uscita dalla
recessione, dal Pil che potrebbe crescere più delle previsioni, dalla graduale
ripresa e aumento dei consumi, dagli effetti della jobs act sull’occupazione, gli indicatori di Ravenna evidenziano ancora una
sofferenza considerevole. L’analisi dell’ Amministrazione provinciale di
introduzione al bilancio, i dati recentissimi di Confesercenti e la nota del
direttore dell’ associazione artigiana di Ravenna, Cna, fa emergere a chiare lettere la criticità dell’andamento
dell’economia e dell’occupazione con una variazione tendenziale negativa
riferita agli occupati rispetto all’anno
precedente. Come rileva l’ente di piazza
Caduti, “la crisi e la difficoltà a
trovare finanziamenti, continuano a frenare l’avvio di
nuove attività, facendo registrare a tutt’oggi un’importante flessione del
settore produttivo un po’ in tutti gli ambiti”.
Nei primi mesi del 2015 è indicativo il dato riguardante la
concessione erogata attraverso Unifidi
con il 33,30% in meno rispetto al semestre dell’anno precedente. Ma non è certo
più tenera la Confesercenti le cui riflessioni fanno riferimento ai tanti
locali sfitti dopo la chiusura dell’azienda che vi operava oltre alle migliaia
di saracinesche abbassate dovute agli
effetti della crisi e alle
liberalizzazioni nonché agli affitti sempre più
elevati. Ma se la Confesercenti piange, la Cna
certo non ride. Le imprese artigiane, infatti,
rispetto all’anno scorso fanno
registrare un decremento del 2,15% e
solamente nella nostra provincia il calo è di ben 272 imprese in meno. Se poi si analizzano i dati dell’occupazione dei
vari comparti economici, questi sono
quasi tutti contrassegnati dal segno meno con numeri importanti, come, ad
esempio, quello dei trasporti con – 6,53%, del settore acconciature con meno 2,59% e quello dell’estetica -1,47
%. Questi brevi richiami fanno emergere
una realtà diversa da quella dipinta dal governo: Ravenna, insomma, non
è l’isola felice che si vuole ostinatamente dipingere. Soprattutto sul versante
occupazionale, la situazione
locale è sicuramente critica e, oltretutto, non si colgono
iniziative e azioni concrete volte al rilancio.
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