Il Cav si
rivolge a Renzi sull'Imu: "Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono
nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa
sulla casa"
"Sono felice mi sembra di essere tempi della scuola mi
copiano tutti, ha copiato il ponte sullo Stretto e i limiti al contate. Copia
sempre un pò male, per il ponte parla solo dei treni. Dobbiamo essere felici se
toglie la tassa sulla casa che è una cosa sacra". Lo afferma Silvio
Berlusconi alla conferenza regionale degli amministratori locali. Poi il Cav si
rivolge a Renzi sull'Imu:
"Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno
la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa". E ancora:
"Mi fa molto piacere, Renzi ha detto che dico 700 cose giuste all’anno, fa
piacere un riconoscimento che viene da un avversario. Ho sentito che stamattina
a una radio Renzi ha detto che sono come un orologio rotto, due volte al giorno
segno l’ora giusta. Lo ringrazio, io almeno due ore al giorno segno l’ora
giusta, lui in un anno ha fatto una sola cosa giusta, togliere la tassa sulla
casa". A questo punto il Cav. entra nel merito della legge di stabilità.
"Come dice bene Renato Brunetta, non è una partita di giro, ma di raggiro,
come è avvenuto già sugli 80 euro". Insomma Berlusconi punta il dito
contro i provvedimenti adottati da Renzi in Consiglio dei Ministri. Una manovra
quella variata dal premier che di fatto, per il momento, non ha le coperture. E
di fatto a Bruxelles sono già pronti a smontare la manovra pezzo per pezzo.
Il premier rottama le slide e sponsorizza la
legge di Stabilità in 25 tweet: "Per la prima volta le tasse vanno
giù". Ma è un bluff: abolisce le imposte sulla casa, ma rimanda di un anno
i tagli per le imprese. Rimanda la flessibilità sulle pensioni e infila il
canone Rai nella bolletta elettrica
I
numeri annunciati dal premier in conferenza stampa sono tutti da verificare. A
chi glielo chiede lui si fionda a rassicurare: "Avete sempre questa
preoccupazione. State tranquilli. Le coperture ci sono tutte".
In realtà, la metà delle coperture sarà garantita da una maggiore flessibilità
del rapporto deficit/Pil che, comunque, dovrà ottenere il via libera
dall’Unione europea. Il Consiglio dei ministri ha, infatti, varato una manovra
che vale poco meno di 27 miliardi nella versione base, cioè senza lo 0,2% di
spazio di patto in più per la clausola migranti, e 30 miliardi nella versione
"accessoriata". Eppure, oltre ai 5 miliardi di euro racimolati dalla spending review,
Padoan non spiega come coprirà tutti gli interventi. Di questi almeno la metà
(13,4 miliardi circa) sarà in deficit sfruttando la maggiore flessibilità che
Bruxelles dovrebbe accordarci. "Dei 10 miliardi di euro preventivati, solo 5
sono stati confermati - tuona la Cgia di Mestre - la manovra non ha prodotto i
risultati sperati". A partire dalle misure
sulle pensioni:
no tax area per i pensionati, opzione donna, settima salvaguardia per gli
esodati e part
time per chi è vicino all’età di uscita dal lavoro. Al
momento non c’è la flessibilità in uscita. "Vogliamo evitare -
spiega Renzi - interventi che alla lunga si dimostrino per alcuni aspetti
complicati".
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