martedì 27 ottobre 2015

MALPEZZI E LE MONETE D’ORO DEGLI AFFITTI COMUNALI: PARTE SECONDA (E FINALE)


Sia consentita un’ultima replica al Sindaco Malpezzi per quanto riguarda la sua piccata risposta comparsa sui quotidiani locali, su tre punti fondamentali.
1)Il palazzo ex-Baliatico e il Palazzo delle Esposizioni hanno problemi strutturali e funzionali simili, per quando riguarda la loro eventuale destinazione a sede di uffici comunali, per cui non si comprende come l’ASP Prendersi Cura indichi ufficialmente una spesa di ristrutturazione di €/mq. 800= mentre Malpezzi ne spenderebbe ben €/mq. 1.800=. Ovviamente uno dei due enti sta dicendo una bugia: dato che l’ASP non può imporre tasse a piacimento ai faentini, è più probabile che sia questo ente a dire la verità, per cui inviterei Malpezzi a guardarsi bene dallo sparare cifre avventate (e presumibilmente gonfiate per avere il contributo statale) che stridono fortemente con la realtà. Altrimenti può stanziare una piccola somma e saremo lieti di indicargli un tecnico in grado di fare i conti reali e non gonfiati. Inoltre invito i faentini a fare attenzione al futuro destino del Palazzo delle Esposizioni, perché il preventivo di spesa così gonfiato (€/mq. 1.800=), servirà tra pochi anni a Malpezzi per giustificare la sua messa in vendita a privati (già ci siamo dimenticati della proposta indecente dello scambio tra la vendita del palazzo ex Manfredi e la ristrutturazione del palazzo del Podestà?).
2)Che il trasferimento degli uffici comunali in affitto presso l’ASP e presso Faventia Sales (€ 230.000= per anno), anziché presso il Palazzo delle Esposizioni (€ 108.000= per anno), porti “benefici … funzionali e di valorizzazione immobiliare a vantaggio della città” proprio non riusciamo a capirlo: a noi pare che la “valorizzazione immobiliare” sia a tutto vantaggio dei rispettivi proprietari. D’altra parte è noto che Malpezzi vuole trasferire nei Salesiani anche la Scuola di Musica Sarti, pagando un altro affitto, mentre oggi la scuola è sita in un fabbricato comunale ove (ovviamente) non paga nulla. Quindi Pinocchio (cioè i faentini) continuerà ad essere preso per il naso e a pagare più del dovuto.
3)Quanto al rischio di vendita dei fabbricati una volta locati dal Comune, che sarebbero secondo Malpezzi “pericoli del tutto inesistenti e fantasiosi”, vorrei ricordare che l’ASP Prendersi Cura nei prossimi anni verrà fusa in una unica ASP provinciale, se non addirittura dell’Area Vasta Romagna, secondo gli indirizzi della Regione e seguendo lo schema della sanità, per cui tra qualche anno un nuovo direttore generale, non più espressione della politica faentina, potrà tranquillamente vendere gli immobili non strumentali. Per quanto riguarda Faventia Sales ricordo che negli ultimi 5 anni ha già venduto due fabbricati del complesso Salesiani (l’ex casa delle suore e gli uffici al primo piano), per sistemare l’equilibrio “instabile” del suo bilancio e che, data la persistenza di tale “instabilità”, nulla vieta che possa fare altrettanto in futuro, tanto più (repetita iuvant) che il 54% delle azioni è di proprietà di enti privati, per cui il Comune non avrebbe la forza giuridica di bloccare alcuna vendita.
A meno che Malpezzi non voglia vendere anche Faventia Sales e/o il complesso dei  Salesiani al Conami: potrebbe essere una soluzione interessante di questi tempi.


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