mercoledì 14 ottobre 2015

RIFORME, I VERDINIANI CHE DICEVANO: “RENZI SI FERMI, L’ITER E’ UN ERRORE”. SOLO 5 SU TREDICI DISSERO SI, OGGI BLINDANO LA LEGGE.


Lo dice il capo del governo: "Il gruppo di Verdini ha già votato le riforme". Lo ripete la Boschi: "Sono senatori che un anno fa hanno votato sì con Forza Italia". Lo ribadisce l'ex coordinatore di Fi: "Sempre coerenza". Eppure in 8 non c'erano un anno fa. Oggi daranno il margine di sicurezza per l'approvazione finale. Dai lombardiani Compagnone e Scavone (ex Gal) a Falanga e Longo, fittiani per due mesi, ecco chi sono.  Un ulteriore passo verso il regime – Oggi un ulteriore passo verso l’implementazione di un regime si compirà con un voto incostituzionale e moralmente riprovevole, nato com’è sulla base di un trasloco spudorato di senatori che hanno tradito il loro patto con gli elettori. Se c'è un filo conduttore nell'atteggiamento di Renzi è quello di utilizzare gli altri per imporre le riforme che gli convengono. Il presunto compromesso somiglia più ad una mozione congressuale per l'unità del Pd che non ad una Costituzione. Inoltre per assicurarsi il consenso necessario in Aula, Renzi ha promosso un'offensiva all'interno di Forza Italia, ha "comprato" senatori eletti nelle liste di Forza Italia e, grazie a Verdini, ha messo in piedi un gruppo di appoggio alle sue riforme. Forza Italia non vota questo scempio – Non partecipare, in modo chiaro e deciso, al voto finale (che è cosa ben diversa dall'usurata polemica sull'Aventino) può essere una risposta all'altezza della situazione, specie se condivisa con le altre opposizioni, per una serie di ragioni. In primo luogo si getta un'ombra sulla legittimità della decisione. La volta scorsa il coinvolgimento di Forza Italia copriva in parte il fatto che le riforme vengono approvate da un Parlamento i cui equilibri interni (premio di maggioranza) sono stati giudicati dalla Consulta illegittimi: sul piano sostanziale, infatti, il Pd e Forza Italia sono stati i due partiti di riferimento della maggioranza degli italiani nelle ultime elezioni. L'assenza di Forza Italia nel voto finale rende palese che la Riforma Costituzionale ha coinvolto solo una estrema minoranza degli italiani.



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