LA VERGINITA’ PERDUTA
Il “Corriere della Sera” di sabato 31 agosto, pagina
5, firma di Andrea Garibaldi, forse piuttosto portato per via del nome alla prosa
epica, esalta così l’eroe: “Parole consumate, come speranza e come sogno,
a tratti sembra di riascoltare Veltroni. Ma la forza di Renzi è la
«verginità»”; Manca solo la proclamazione del dogma della sua
Immacolata Concezione. Intanto in cielo Matteo Renzi si assume da solo,
con qualche spinta certo di “Corriere” e di “Repubblica”, alla cui propaganda
si adegua. E per avere la divisa a posto che fa?
LA
COCCARDA DEL GIACOBINO
Ha messo
all’occhiello la coccarda di bravo giacobino senza cui non si fa
carriera nella sinistra e si è messo in prima fila con la cesta sotto la
ghigliottina per raccoglierci la testa di Berlusconi. Anzi è sicuro di averla
già raccolta e portata via; Dice: «oggi non
abbiamo più la rassicurante presenza di Berlusconi che ci tiene assieme».
Insomma lo dà per morto e sepolto.
A proposito di verginità
garantita dal “Corriere” siamo proprio sicuri? Noi proprio no. È ora di
finirla con l’incantesimo;
Questa è la decima
volta che documentiamo come l’immagine da sacra icona fabbricata con il
pongo (tra l’altro a spese e stipendi dei cittadini italiani – e lo
vedremo prossimamente) sia basata sull’emissione di molta nebbia e opportune
dimenticanze
Ad esempio. Alzino la
mano quanti sanno che Matteo Renzi è stato condannato (in primo grado)
proprio in quanto rappresentante delle istituzioni per atti compiuti
nell’esercizio delle sue funzioni?
LE PRATICHE
CLIENTELARI
Per questo le sue
esibizioni da giovane tricoteuse sono francamente inaspettate e
altamente inopportune, visto che così giovane ha già messo in cascina, e
ben nascosto per la verità, una sentenza della Corte dei Conti; Per
cosa? Traduciamo
volgarmente: pratiche clientelari con i dipendenti della Provincia di
Firenze da lui assunti. Mentre alcune indagini dello stesso genere sono in
corso per la sua allegria nello spendere i denari dell’erario onde
gonfiarsi le penne e ruotare la coda di pavone.
L’ANSA
CANTA CHIARO
Trascriviamo da
agenzie e quotidiani del 5 e 6 agosto 2011. Scrive l’Ansa, ore 19,37:
«(ANSA) - FIRENZE, 5
AGO - Il sindaco di Firenze Matteo Renzi è stato condannato dalla Corte dei
conti della Toscana. Il procedimento si riferisce a quando era presidente
della Provincia di Firenze e riguarda il danno erariale per l’inquadramento
contrattuale di alcuni assunti a tempo determinato».
«La procura contabile
aveva contestato alla ex giunta provinciale un danno di oltre 2 milioni di
euro, ridotto in giudizio a 50 mila euro. Di questi, circa 14 mila euro
sono a carico di Renzi, 1.000 euro di Andrea Barducci, suo ex vice, oggi
a capo della Provincia. Condannati anche ex assessori e funzionari.(ANSA)».
Il “Corriere
Fiorentino” fornì delucidazioni al riguardo. Poi chissà come tutto si è
spento. Nessun’altra notizia, nessuno scavo;
Vediamo. La procura
contabile aveva contestato alla ex giunta provinciale – presidente e assessori
– un danno di 2 milioni e 155 mila euro.
MULTA RIDOTTA - In fase di giudizio, la cifra è stata ridotta a
circa 50 mila euro. Di questi, circa 14 mila euro sono a carico
di Matteo Renzi e 1.000 euro a carico dell’attuale presidente della
Provincia, all’epoca vicepresidente, Andrea Barducci. Condannati anche ex
assessori e funzionari;
In base a quanto si
apprende, le contestazioni mosse al giovane Renzi riguarderebbero la categoria
di inquadramento e la mancanza di laurea di 4 segretarie del
suo staff, contrattualizzate con la categoria D invece che C.
RENZI
PER DIFENDERSI SI IMBRODA
LA REPLICA DI RENZI -
Quella della procura
della Corte dei Conti era «una ricostruzione fantasiosa e originale».
Lo dimostra il fatto che dalla richiesta di «oltre 2 milioni di euro»
si è arrivati a una condanna che «ribalta totalmente l’impostazione della
procura» visto che siamo passati a «meno di 50 mila euro. Ma non
ci basta e faremo appello»;
È quanto spiega il
sindaco di Firenze, Matteo Renzi, commentando la sentenza con cui la corte dei
Conti lo ha condannato a un risarcimento di danno erariale.
«Tra il 2004 e il
2009 - ricorda Matteo Renzi - la Provincia ha fatto risparmiare i
cittadini e ha visto un significativo dimagrimento dei costi della
macchina amministrativa»;
«Le tasse provinciali
sono state ridotte, un caso più unico che raro di diminuzione della fiscalità.
Nello stesso periodo il personale della Provincia è diminuito da 929 a 903
persone, con il dimezzamento secco del numero dei dirigenti».
RENZI
PER DIFENDERSI SI IMBRODA
«Da quello che
possiamo capire - ha spiegato - le contestazioni riguardano la categoria
di inquadramento di 4 persone nello staff, assunte a tempo determinato»;
«Se poi un
dirigente ha sbagliato l’inquadramento - conclude - ce ne
assumeremo tutte le responsabilità, anche se è veramente difficile
accettare l’idea che siano gli amministratori e non eventualmente i funzionari
i responsabili di erronee impostazioni contrattuali, questione puramente
tecnica».
«Quando cambia
amministrazione il personale a chiamata diretta va a casa, come è giusto che
sia perché l’incarico previsto dalla legge è fiduciario. Così è accaduto a
queste 4 persone»;
«Per noi è molto
difficile entrare nel merito delle scelte che i tecnici amministrativi fanno -
conclude - sappiamo che si sono attenuti alle norme vigenti».
GLI
INDAGATI ERANO 30 LUI IL N.1
L’INCHIESTA - Sono 21 le persone condannate dalla
Corte dei Conti. Gli indagati erano 30. In base a quanto si apprende,
la sentenza sarà depositata all’inizio della prossima settimana;
Fra i condannati ci
sarebbe una buona quota della ex giunta provinciale, che era composta
anche da Mauro Romanelli (ora consigliere regionale di Fds-Verdi), Stefania
Saccardi (Pd, attuale assessore comunale) Tiziano Lepri (Pd, attuale assessore
provinciale). Oltre ai 14 mila euro richiesti a Matteo Renzi, le altre
cifre oscillano dai 200 ai 3.000 euro. Il totale è di 50 mila euro.
L’indagine si
riferisce al periodo 2004-2009 e iniziò da un esposto anonimo che
riguardava una nomina nello staff di Matteo Renzi;
Secondo la procura,
alcune delle persone assunte non erano in possesso dei requisiti richiesti,
come la laurea, oppure erano doppioni rispetto a figure professionali
già presenti in Provincia;
In base a quanto
appreso, i giudici si sarebbero soffermati soprattutto sui livelli di
inquadramento degli assunti, superiori, secondo i magistrati, a
quelli che sarebbero spettati loro.
Fra le eccezioni
della difesa che sarebbero state accolte c’è quella che riguarda il lavoro
svolto dagli assunti: secondo la difesa, i giudici avrebbero dovuto tenere
conto delle utilità che ne sono derivate alla Provincia, in modo da
determinare una diminuzione del danno indicato dalla procura;
Le difese hanno
sempre sottolineato come fra gli assunti non ci fossero parenti o amici,
ma persone scelte seguendo le norme e in base ai loro status professionali e curriculum.
PERCHÉ
L’APPELLO TARDA COSÌ?
Fin qui il “Corriere
fiorentino”, fin qui i dati di quel 2011. Come mai non c’è ancora stato
l’appello? Perché questa lentezza? Si vuole evitare di esporre al dubbio la
verginità esibita dal “Corriere” e da Garibaldi? Perché Renzi non scalpita per
affrettare la sentenza d’appello? O c’è stata, è stato assolto, e non se n’è
data notizia?
Saremmo portati a
escluderlo, altrimenti ne sarebbero piene le cronache.
Segnaliamo allo
spettabile pubblico un’altra caratteristica delle notizie che riguardano
Matteo Renzi, e che potrete immediatamente verificare:
circa
il 10% dello spazio di “Corriere” (solo quello fiorentino, non quello
nazionale, non sia mai) è stato dedicato alla condanna e alle colpe
sanzionate;
circa
il 90% dell'articolo raccoglie la propaganda del medesimo che si
elogia e si imbroda per i risparmi della sua Provincia, senza alcuna
contestazione da parte del cronista.
È proprio stata così immacolata
e risparmiosa la gestione di Renzi alla Provincia di Firenze? Balle.
POCO VERGINELLO
Abbiamo già
denunciato i viaggi alle aragoste condotti in America, oggetto di
indagini (insabbiate?) della Corte dei conti;
Vedremo presto altri
casi di brillante sfruttamento di assunzioni a spese della cittadinanza
per scopi di propaganda personale;
Intanto
accontentiamoci di constatare che il Giovin Perfettino è un Presidente di
Provincia assai poco verginello e diremmo piuttosto deflorato dalla
cattiva pratica (giudicata in primo grado dalla Corte dei Conti in attesa
eterna dei gradi successivi) dei salari gonfiati.
INSABBIAMENTO?
Domanda istruttiva e
finale. Cosa aspetta la Corte dei Conti a celebrare l’appello a Matteo
Renzi per consentirgli di lavare la macchia delle assunzioni clientelari
o – Dio non voglia – confermare la condanna? C’è in corso un insabbiamento
per non guastare la corsa del sindaco di Firenze candidato a tutto?
Qualcuno ci
smentisca, siamo qui apposta.
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