Raffaella
Ridolfi Forza Italia-
Nelle scuole del faentino pubbliche ed anche in alcune private non viene
effettuato “il ripassino” per espressa indicazione della AUSL, ovvero se i
bambini desiderano ancora un po’ di una pasta o una pietanza di loro gradimento
non la possono avere. Siamo d’accordo che si debba combattere l’obesità la
risposta però non possono essere misure standard, che non tengono conto delle
reali esigenze dei singoli bambini sostituendosi e prevaricando il ruolo di
famiglie ed insegnati. In questo modo non si tiene conto delle molte variabili
ed innumerevoli casi che si possono prospettare nel concreto. Forzare un bambino
a mangiare ciò che non vuole non è altrettanto educativo per fargli assumere un
comportamento alimentare corretto, esistono persone che mangiano tutto per un
senso del dovere anche se questo le rende e le mantiene obese. Se non si vuole
assecondare i bambini concedendo il bis è necessario che AUSL e gestori delle
mense concordino delle opzioni e delle scelte alternative nell’ambito delle
famiglie degli alimenti che garantiscano lo stesso apporto calorico a pasto nel
caso in cui non vengano consumate tutte le pietanze proposte. Viste le
innumerevoli lamentele dei genitori è necessario che vi siano controlli
rigorosi, e non solo preventivi, su quanto viene servito in modo che il pasto
sia completo e nutriente, protocolli troppo rigidi rischiano di creare difficoltà
ai bambini alle famiglie e agli insegnanti.
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