Non mi sembra proprio all’altezza di fare il ministro". Chi l'ha detto? Un leghista? Un esponente di Forza Nuova? Un falco del Pdl? No. Una renziana doc come la senatrice democratica Laura Cantini. Le parole della renziana, pubblicate sul suo profilo facebook hanno scatenato polemiche. Qualcuno parla già di "fuoco amico" sul ministro dell'Integrazione. Uno sfogo, quello dell’esponente renziana, dopo la proposta della Kyenge di abolire i termini “madre” e “padre” dai documenti per annullare le distinzione fra coppie di genitori eterosessuali e omosessuali. Ma l’insofferenza della senatrice empolese verso il ministro di colore non sfugge al Pdl. E scoppia una bufera: "Ci compiacciamo del fatto che anche nel Pd comincino a emergere posizioni critiche nei confronti delle uscite provocatorie del ministro", affermano Macallè e Borgherini, i giovani del Pdl toscano. E così Cantini, dopo una giornata bollente, ha tentato una mezza marcia indietro: "Era un commento superficiale, non ho approfondito quel che ho scritto".
"E' antipatica" - Poi quando le acque si calmano, la Cantini ritorna alla carica: "Non nego quel che ho scritto: credo che il ministro dovrebbe iniziare a fare cose concrete prima di parlare, anche sulle pari opportunità, i diritti civili, lo ius soli. Questo stillicidio di annunci teorici e questo approccio sbagliato rischiano di renderla antipatica anche a sinistra". Insomma ora la Kyenge ha i nemici in casa. E per lei l'esperienza di governo diventa sempre più difficile.
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