mercoledì 19 marzo 2014

DIECI PAROLE CHIARE SU RENZI E IL NOSTRO PATTO, LA POLITICA DEI DUE FORNI NON REGGE PIU’


“1) L’incontro di Matteo Renzi con Angela Merkel, è stato un puro dono propagandistico offerto dalla Cancelliera di Berlino al giovane visitatore. Se si ripercorrono le parole pronunciate negli incontri con i precedenti premier si vedrà che ha sempre detto bravo bene bis”. Lo scrive “Il Mattinale” (www.ilmattinale.it), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.
“2) La Merkel si è vista confermata nel ruolo di esaminatrice dei nostri compiti a casa. Renzi non li ha svolti, ha solo chiesto il permesso di spostare un paio di decimali per poter  riuscire a taroccare le buste paga prima delle elezioni europee. Permesso, pare, forse, non si sa, si vedrà, accordato”.
“3) Tutto purché stia lontano Berlusconi. Questo comportamento della Merkel  serve allo status quo dell’egemonia tedesca, che non vuole nessuno che proponga vigorosamente nuovi equilibri europei basati sulla realtà delle economie, delle culture, dei valori veri”.
“4) Noi oggi abbiamo depositato alla Camera una risoluzione in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Noi ci assumiamo lì come compito vero per il benessere dell’Italia un piano di riforme che dia corpo e sostanza alle sei raccomandazioni che la Commissione europea ha fatto all’ Italia quando è stata chiusa la procedura di infrazione per deficit eccessivo lo scorso giugno”. 
“5) Una volta messe nero su bianco le riforme, farle approvare dal Parlamento. Quindi negoziare con l’Europa maggiore flessibilità sul deficit e sul Fiscal Compact”.
“6) Il governo darà voto favorevole alla nostra risoluzione? Non ci interessa la forma ma la sostanza. È d’accordo o no con questa impostazione?”
“7) Finora abbiamo capito che dietro gli annunci, recitati con un contorno di mandolini però elettrici, anzi elettronici, c’è la volontà di fare altri debiti per dieci miliardi, senza coperture e neanche senza progetti seri per averle a tempo debito”.
“8) Questo rifiuto delle nostre posizioni si accompagna a uno strano atteggiamento dilatorio e lassista sulle questioni della legge elettorale, messa dopo la riforma del Senato, anzi di tutti i ritocchi costituzionali”.
“9) Ripetiamo due concetti. Pacta sunt servanda ac publicanda. Facciamo cantare le carte sugli accordi. I due forni. Diventa sempre più chiaro che non è possibile che vivano contemporaneamente e serenamente due maggioranze configgenti. Una politica, un’altra istituzionale”
“10) Il bene del Paese non è diviso in due. È uno solo. E lo sbaglio grave in campo economico uccide l’Italia, rendendo tardive e dunque inutili anche le riforme istituzionali. O in maggioranza o all’opposizione. Tertium non datur”, conclude ‘Il Mattinale’.

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