mercoledì 12 marzo 2014

DANNI DA PAES (PIANO DI AZIONE ENERGIA SOSTENIBILE), FULGIDO ESEMPIO DI PESSIMA BUROCRAZIA CHE MORTIFICA I CITTADINI E IL LAVORO DELLE IMPRESE


E’ stata elaborata e presentata alle Associazioni di categoria ed ai Professionisti operanti nel settore una bozza preliminare del PAES, piano di azione energia sostenibile con validità fino al 2020 in virtù del patto dei sindaci. Il PAES nasce dal recepimento del pacchetto “clima-energia” 20/20/20 dell’Unione Europea del 2009 che si propone di raggiungere nel 2020 una riduzione delle emissioni di CO2 e gas serra del 20% a livello europeo, di alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico. Ad ogni stato membro sono stati assegnati degli obiettivi, in valori percentuali da raggiungere, l’Italia ha un obiettivo di utilizzo delle energie rinnovabili pari al 17%, mentre nella ripartizione degli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra il 13%. La Regione Emilia-Romagna, che essendo già più virtuosa tra le altre regioni, dal calcolo di ripartizione percentuale rientrava con un 14%; sempre per distinguersi e primeggiare, come obiettivo di riduzione dei gas serra si è imposta il 17%, a rincarare la dose il patto dei Sindaci che con un’azione volontaria l’hanno elevato al 20%, a fare ancora peggio, aumentando ancora di più l’asticella ci hanno pensato i Sindaci dell’Unione della Romagna Faentina con 20+ 4% di margine di sicurezza per centrare l’obiettivo nel PAES ( tanto paghiamo noi).
Si potrebbe pensare che questi siano dettagli ma, solo un 1% in più rappresenta milioni di spesa aggiuntivi , in verità gli interventi in questo settore incidono fortemente sulle imprese e sui cittadini che già stanno sopportando una crisi economica feroce. L’incisività di queste misure sull’economia sono note tanto da essere state oggetto di trattazione ed evidenziazione in un Comunicato stampa del 2009 di presentazione del documento europeo che recita: “le industrie manifatturiere che sono a forte rischio di delocalizzazione, a causa dei maggiori costi indotti dal sistema, potranno beneficiare di quote gratuite fino al 2027..:”. Tornando al “nostro” PAES le azioni che sono state inserite per raggiungere l'ambizioso obiettivo non solo risultano di difficile applicazione ma addirittura bizzarre, un

coinvolgimento  preventivo degli addetti ai lavori  prima della stesura anche del preliminare poteva far  risparmiare tempo e discussioni. Le "Azioni di Piano" programmate che comporteranno nuovi oneri e nuove tasse per gli operatori economici ed i cittadini del faentino in sequenza sono:
a) acquisto di Energia Verde Certificata (che notoriamente costa di più) per il Comune, per la pubblica illuminazione, per il terziario, per il comparto industriale ed agricolo. Parlando poi del beneficio diretto delle minori emissioni molto probabilmente sarà in Puglia o in Sardegna dove tra fotovoltaico ed Eolico hanno grandi produzioni, a Faenza ci limiteremo a sopportarne i costi con nessun risultato rispetto all’abbattimento delle emissioni dove le distillerie e gli altri fanno già la loro parte.
b) Un applicazione del RUE con maggiori imposizioni rispetto alla normativa nazionale e regionale relativamente a nuove costruzioni private, per il terziario si prospettano maggiori costi di costruzione diretti di circa il 10%, tutto questo in ultima analisi comporterà una migrazione verso altri comuni più attenti a non esasperare i vincoli nazionali e regionali.  Basterebbero questi due punti per dimostrare che si sta lavorando contro la crescita economica e contro i cittadini del faentino.
Non è tutto però, analizzato il PAES il RUE (Regolamento Urbanistico edilizio) sembra nato morto perché non tiene assolutamente conto di questa nuova programmazione energetica tanto che i due sono  spesso in palese e netta contraddizione. Gli uffici tecnici del Comune in questa vicenda sembrano assolutamente scoordinati e non in grado di trovare mediazioni tra di loro, il fatto più grave poi è che politica, amministrazione e burocrazia, slegate dalla realtà, trovano sempre il modo di gravare sul lavoro di coloro che operano nel settore soffocando ancor di più ogni possibilità di far crescere l’economia locale da troppo tempo in stagnazione.  E’ inaccettabile che i Sindaci pieghino gli operatori economici ed i cittadini all’apologia amministrativa di se stessi ed è inaccettabile che i burocrati, i dirigenti, gli uffici tecnici continuino a produrre una burocrazia sterile e dannosa, decontestualizzata e deresponsabilizzata. Non c’è nessuno in questa condizione di crisi che si può permettere il lusso di non capire e non cambiare queste cose.    Raffaella Ridolfi Forza Italia Faenza

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