Con emozione e orgoglio è stata accolta la volontà
dei reali di Belgio, gli ex sovrani Sua Altezza Alberto II (che ha abdicato a
favore del figlio Filippo nel luglio dello scorso anno) e la consorte Paola di
Liegi di visitare, in forma strettamente privata, il borgo di Brisighella ed il
suo territorio. Ieri giovedì 13 marzo dalla tarda mattinata, Brisighella ha
accolto i reali che hanno avuto modo di visitare e ammirare, piacevolmente
sorpresi, le peculiarità architettoniche, naturali e gastronomiche del Borgo
medioevale: la caratteristica, unica nel suo genere, Via del Borgo o degli
Asini, l'eccellente esempio di recupero medioevale di Casa Boschi, i tre Colli,
i calanchi e i gessi, la Pieve di S. Giovanni in Ottavo.
È stata una curiosità, più volte ripetuta, di
Paola Ruffo di Calabria, regina del Belgio dal 1993 al 2013, che aveva sentito
parlare di Brisighella, dei suoi gessi e dei suoi calanchi ma non era mai
riuscita a visitarla. Ha per questo colto l'occasione della loro sosta a Lugo
per venirla a vedere. I reali hanno dedicato fin tutto il pomeriggio alla
scoperta dei tesori di Brisighella accompagnati dal Sindaco Davide Missiroli.
La prima tappa è stata Piazza Marconi e la caratteristica Via degli Asini, un
percorso a piedi nella storia del borgo medioevale. Percorrendo la Via del
Borgo o "degli Asini", che prelude alla cittadella medievale, appena
entrati dalla Porta delle Dame, si è visitata, grazie la disponibilità dei
proprietari, "casa" detta Boschi - Raggi che pare di origine
preistorica, scavata nella roccia e paragonabile ai "sassi" di
Matera. Tale struttura è costituita, al suo interno, da una grotta scavata nel
gesso alta circa 10 mt., utilizzata anticamente come deposito del ghiaccio. La
dimora attualmente ristrutturata, accoglie mobili antichi sapientemente
accostati a famosi pezzi di design moderno. Si è poi continuato nel racconto
della Via degli Asini da baluardo difensivo medioevale a casa dei gessaroli. Il
pomeriggio la visita si è spostata sui Tre Colli, al Museo Geologico all'aperto
ex Cava del Monticino e nelle varie aree sosta con veduta sui calanchi dove
l'ex sovrano Alberto II, appassionato di fotografia, non ha mai cessato di
immortalare vedute e particolari delle sedi visitate. Intrigati poi dal
racconto della storia di Brisighella si è deciso di visitare la bella chiesa
romanica di Pieve Tho che è la più antica pieve della vallata del Lamone, con
apertura in anteprima della cripta con il nuovo allestimento che verrà
aperta a breve. Molti interessati alla storia del
nostro territorio, del borgo, dei castelli, delle emergenze geo-morfologiche e
naturalistiche della nostra Vena del Gesso e dei Parchi che la tutelano, hanno
dichiarato di avere trovato una peculiare offerta territoriale al di sopra
delle proprie aspettative. Ma quando si parla di Brisighella non si poteva non
far assaporare e gustare, con compiacimento, anche le eccellenze
enogastronomiche del territorio. In primis una degustazione di Brisighello,
l'olio DOP di Brisighella. Degustato con molto piacere in quanto l'ex Sovrano
di Belgio è un produttore d'Olio nella sua tenuta di Nizza. Un antipasto di
bruschette, piadine, formaggi e salumi di mora romagnola. Sono inoltre rimasti
piacevolmente sorpresi dall'accostamento dello squaquerone con i fichi
caramellati, dalle tagliatelle e dai classici passatelli in brodo. Il Sindaco
Davide Missiroli poi ha concluso la loro visita presso il Suo ufficio nel
Municipio, dove ha espresso l'onore e l'orgoglio di tutta la comunità
brisighellese per la loro visita donando a loro i prodotti della Terra di
Brisighella la confezione riserva dei 50 anni della C.A.B. di Olio Brisighella
DOP accompagnati da una serie di pubblicazioni sul nostro paesaggio dalla Vena
del Gesso Romagnola alle argille azzurre dei Calanchi per chiudere con i
Paesaggi del Maestro litografo Ugonia. Inoltre molto apprezzati sono stati
donati un barattolo di cuori di Carciofo Moretto ed uno di fichi caramellati e
dulcis in fundo un Lapis Specularis proveniente dalle grotte di gesso di
Zattaglia. I reali sembrano rimasti positivamente soddisfatti della loro
esperienza brisighellese, a conferma di quanto i piccoli centri, le tradizioni
e le attenzioni in essi riversate possano essere motivo di vanto anche al
cospetto di chi, a dispetto della regalità internazionale rappresentata, ha
saputo apprezzare, con semplicità, l'ospitale genuinità della nostra terra
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