Da Faenzanet - Anche i più strenui difensori di questa Giunta
adesso qualche dubbio inizieranno ad averlo: in via Canal Grande si stanno
demolendo lavori appena costruiti, consci che evidentemente la pioggia di
critiche che arrivava da mezza città proprio campata in aria non era.In queste
ore vengolo infatti demoliti cordoli, distrutte le piazzole per i rifiuti,
rifatti alcuni passaggi tutto costruito poco prima di Natale. Solo palliativi
per non voler ammettere che la costruzione di questa ciclabile fatta a scapito
della strada è una stupidata suprema. E aspettate perchè il vero problema si
avrà e sarà ben tangibile quando la ciclabile verrà costruita davanti ai
Cappuccini, quando l'incrocio semaforico sarà devastato dalla creazione della
pista: in quel momento -sempre che non si cambino in corsa i progetti- file,
code ed attese diventeranno pazzesche. "Buongiorno, volevo inviare una
breve analisi della fantasmagorica opera elettorale che il sindaco sta facendo
in via canal grande, ovvero la super pista ciclabile modello "Monza".
Perchè "Monza"? ovvio, basta recarvisi per notare le numerose chicane
presenti ad ogni bidone del rusco, che restringono considerevolmente la
suddetta pista ciclabile "a doppio senso di marcia" come l'ha
definita sua Competenza il sindaco Malpezzi. Come si può leggere dalla sua
pagina FB, tali piste, in cui ricade quella in oggetto, DEVONO essere larghe 2.5
metri per essere a doppio senso: ebbene, metro alla mano, essa è larga solo 2.4
metri nei tratti rettilinei (ma questo potrebbe anche essere considerato nella
tolleranza dei lavori pubblici in edilizia) ma solo meno di 1.8 metri nelle
spassose "chicane" in corrispondenza di ogni bidone del rusco, con
evidenti infrazioni alle norme (se richieste, ma in caso contrario il discorso
del sindaco sarebbe fasullo e pretestuoso) e impossibilità di passare in
sicurezza in tali punti.
venerdì 30 gennaio 2015
LA CANDIDATURA DI MATTARELLA E’ UN ALTOLA’ AL PATTO DEL NAZARENO
“Questa
cosa è un altolà al patto del Nazareno”. Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando
della candidatura di Sergio Mattarella al Pd durante la riunione dei grandi
elettori azzurri.
QUIRINALE: , BIANCA A QUARTO BERLUSCONISCRUTINIO, VEDIAMO SE
HANNO I NUMERI
“Forza Italia voterà scheda bianca anche al quarto
scrutinio. Vediamo se hanno i numeri per eleggere Mattarella da soli”.
QUIRINALE: BRUNETTA, GRANDE AMAREZZA, FORTE
DISSENSO PER DECISIONE PD
"Forte dissenso, forte disappunto per la
decisione del Partito democratico, del presidente Renzi, di indicare Sergio
Mattarella quale candidato del Pd e della sinistra". "Questo
contravviene qualsiasi convergenza che si era delineata sul piano delle riforme
costituzionali e della legge elettorale.
"E’ da un anno che noi collaboriamo con Renzi
alla costruzione delle riforme costituzionali e della legge elettorale. Avevamo
convenuto su una candidatura condivisa, la più ampia possibile, di garanzia
rispetto al futuro assetto costituzionale, ci stiamo lavorando proprio in
questi giorni, in queste settimane. La decisione unilaterale di Renzi,
presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico, di candidare
Mattarella senza il nostro assenso, senza la nostra condivisione, evidentemente
è uno strappo difficilmente sanabile". Così Renato Brunetta, capogruppo di
Forza Italia alla Camera dei deputati
RENZI NON HA MAGGIORANZA PER FARE RIFORME E PER
GOVERNARE PAESE
"E’ difficile pensare che Renzi possa
chiedere i nostri voti quando gli servono per compensare la sua sinistra, come
recentemente sulla legge elettorale, come ad agosto, l’8 agosto, sulla riforma
costituzionale, e poi quando pensa di essere autosufficiente per ricompattare
il suo partito non chiedere neanche il nostro pensiero, la nostra
riflessione". "Questo non è un patto, questo è un patto leonino, come
tante volte ho avuto modo di dire e di scrivere. Questo non può portare da
nessuna parte, perché Renzi, ricordo, non ha la maggioranza dentro il suo
partito, non ha la maggioranza nel Paese, il centrosinistra ha vinto, si fa per
dire,
"Renzi ha ben tre maggioranze: una maggioranza di governo, una
delle riforme e una sul Presidente della Repubblica. Ha una bulimia di
maggioranze". Ha aggiunto Romani che poi, alla domanda se FI si sfilerà
dalla maggioranza delle riforme spiega: "Renzi può controllare il suo
partito, non può controllare la maggioranza delle riforme".
giovedì 29 gennaio 2015
GIALLO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DI ENOMONDO TRA SCOOP E SMENTITE FORSE E’ IL CASO DI RIFERIRE IN CONSIGLIO COMUNALE
Dopo lo scoop del
quotidiano il Resto del Carlino sull’impianto di termovalorizzazione di
Enomondo società al 50% di Caviro ed Hera vi è stata una pronta marcia indietro
della società sul Bilancio emissivo presentato in Comune ed una rettifica dove
si dichiara che l’amministrazione non ne sapeva niente. A questo punto però
visto l’estratto del verbale della Commissione per la qualità ambientale e
paesaggistica:
Prot. n.
6525/2014 Richiedente:
ENOMONDO SRL Localizzazione: VIA CONVERTITE
Progettista:
Oggetto: MODIFICA
AUTORIZZAZIONE UNICA (D.Lgs. 387/03 E S.M.I. E LR 241/90) PROCEDURA DI VIA (LR
9/99 E s.m.i. , D.Lgs. 152/06 E S.M.I.), MODIFICA SOSTANZIALE AIA N. 1423 DEL
26.04.2012 E s.m.i. COMPORTANTE VARIANTE ALLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA DEL
COMUNE DI FAENZA ED AL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA, RELATIVA AL PROGETTO
DI REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PEER LA PRODUZIONE DI BIOMASSE COMBUSTIBILIE
AMMENDANTE COMPOSTATO VERDE, MEDIANTE LAVORAZIONE SCARTI VEGETALI E
LIGNEO-CELLULOSICI, IN VIA CONVERTITE N. 6:
- ESPRESSIONE DI INDIRIZZI IN MERITO ALLA VARIAZIONE ALLA
STRUMENTAZIONE URBANISTICA;
- ADOZIONE AI SENSI DELL’ART. 3 DELLA LR 15/01 E s.m.i. DI
VARIANTE AL VIGENTE PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA CORRELATA ALLA PREVISIONI
IN OGGETTO.
Presenti:
Bertoni, Nati, Cristofani, Piroddi, Canepa. Istruttore e relatore: Arch. Daniele Babalini
Parere: favorevole con la considerazione e
l’auspicio che il consolidamento e l’ampliamento dell’impianto energetico, qual
occasione privilegiata di sviluppo, anche per il futuro, si attui in una
visione d’insieme con ricadute positive sulla città, anche con riferimento
all’assetto viario in relazione agli incrementi di traffico.
Sarebbe molto
opportuno che la Giunta relazionasse in Consiglio comunale su come si sono
svolti i fatti, cosa prevede l’impianto e su quali contatti sono intercorsi tra
l’azienda e l’amministrazione e quando e come è possibile che non si sia
parlato di questa questione né nella Commissione III né in Consiglio comunale
quando si è parlato appunto dell’impianto Caviro di Via Convertite. Raffaella
Ridolfi
COSA S’INTENDE FARE PER VIA VOLTA?
Sovente nel centro sociale di Via Volta si tengono dei rave party che
durano dal sabato sera alle 8,30 del mattino; la musica in tali occasioni è
talmente tanto forte da disturbare una gran parte di persone anche residenti in
stabili non proprio adiacenti al centro sociale; più volte sono stati avvertiti
i carabinieri o il giorno seguente o la notte stessa ma niente è stato fatto; nella
zona ci sarebbero spesso delle pattuglie della polizia Municipale o di
Carabinieri. Interroga il Sindaco
Per sapere se è a conoscenza di questa situazione e cosa intenda fare per
porvi rimedio quanto prima. Raffaella Ridolfi
LA SOLITA SINISTRA
FORUM COMUNALE DELL'IMMIGRAZIONE
2015 - 7 FEBBRAIO 2015 - GALLERIA COMUNALE D'ARTE DELLA MOLINELLA
Per Vostra opportuna conoscenza
vi giro l'invito per partecipare al Forum dell'immigrazione 7 febbraio 2015
alle 15,30 come potete vedere in fondo al programma è previsto un buffet al
Circolo ARCI Promoteo.
Se il buffet è pagato dal Comune
è inaccettabile che si vada in un associazione politica di riferimento del PD
dove una Consigliera comunale ha un ruolo fondamentale di tipo politico
organizzativo. Se fosse gratuito così come molto probabilmente è per noi è
inaccettabile per due ordini di motivi: sul tema immigrazione si confondono
partito ed istituzioni e se l'incontro è istituzionale come sembra voler essere
il buffet si doveva fare altrove. Fare il buffet in un circolo Arci non aiuta
certo la partecipazione di tutti anzi sottolinea come il tema immigrazione ed
il rapporto immigrati sia ad appannaggio del PD a meno che qualcuno non abbia
imparato che tanto vale dialogare solo con il PD e non conosce il valore del
pluralismo e gli altri interlocutori. La terza considerazione è che i buffet
nelle occasioni istituzionali ed ufficiali non ci sono più ed è assurdo
organizzarlo per questo incontro a meno che non sia un incontro elettorale di
partito e quindi si offre la merenda.
Non possiamo permettere che passi un Capo dello Stato che per curriculum personale e scuola politica sia una timida o forte ombra rossa del premier in carica. Se così accadesse sarebbe un fatto dirompente. Maschererebbe di legalità un fatto eversivo dell’unità nazionale. Ma osiamo credere nel raziocinio e nell’onestà intellettuale di Renzi. Altrimenti sarà un guaio per l’Italia, ma anche per Renzi.
La scelta
del Presidente della Repubblica – Perché rappresenti davvero
l’unità della nazione e non una parte, che finora è sempre stata quella minoritaria
e di sinistra. Dopo vent’anni di Quirinale ostile al centrodestra, prevalgano i
princìpi dell’alternanza e del bilanciamento dei poteri. Una figura alta che
non sia l’ombra rossa del premier.
Bisogna cambiare tinta al Colle – Gli
ultimi vent’anni da Scalfaro, a Ciampi, a Napolitano due volte sono stati
espressioni di una sola parte politica. Un dato che fa a pugni anche e proprio
con i numeri. Nelle sei elezioni politiche, che si sono susseguite dal 1994 al
2013, la somma dei voti ottenuti dal centrodestra è di 72 milioni e 737mila
voti. Il centrosinistra invece ne ha avuti 64 milioni e 668 mila. Otto milioni
in più! 0,37 per cento – Lo 0,37 per cento dei voti con cui la
coalizione di centrosinistra ha scavalcato nel 2013 quella di centrodestra ha
determinato un premio di 148 parlamentari alla Camera (130 del Pd + 18 di Sel):
troppi e di troppo!
Quirinale – La scelta per il Quirinale deve segnare il ripristino della pienezza
democratica, con il riconoscimento della forza reale e ideale di Berlusconi. Il
caso Tsipras dimostra che un governo esito di un voto popolare cambia i
parametri dell’Europa. Dopo il regime di Napolitano, l’Italia può riprendere
ruolo internazionale con un Presidente della Repubblica che sia espressione di
una opzione occidentale di sviluppo, senza ombre di socialismo reale.
Shoah – È la giornata della
memoria. Impossibile ripararsi da quei vortici di tragedia che raggiunsero e
sconvolsero le coscienze dell’Europa 70 anni fa, e che ancora oggi
rappresentato un monito di quanto la discriminazione per ragioni di etnia,
cultura, religione sia pericolosa e insensata. Memoria significa mai più
antisemitismo, mai più totalitarismo, sì
all’amicizia con Israele, sì al dialogo interreligioso, sì al bene e alla
pace tra i popoli. Capire e ricordare l’olocausto riguarda chi siamo, da dove
veniamo, dove pensiamo di andare.
DRAGHI, PADOAN, PRODI, MONTI DOVRANNO TESTIMONIARE SULLO SPREAD
Il governatore della Bce,
Mario Draghi, l’ex presidente del consiglio Mario Monti, il ministro
dell’economia, Pier Carlo Padoan, e l’ex premier Romano Prodi sono alcuni dei
testimoni eccellenti citati dalla Procura di Trani al processo per
manipolazione del mercato alle agenzie di rating S&P e Fitch che iniziera’
il 4 febbraio prossimo. Sarà molto interessante sentire che avranno da dire,
cercando di evitare il reato di falsa testimonianza…
martedì 27 gennaio 2015
ONESTA’ TRASPARENZA E INFORMAZIONE SULLE NOMINE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ASP TERRITORIALE FAENTINA (Castel Bolognese, Faenza; Brisighella)
LETTERA APERTA AL SINDACO ANCONELLI
Caro Sindaco
Referente Anconelli,
In relazione alla Sua dichiarazione, che non risponde alla nostra
denuncia ma che Lei con molta furbizia politica elude , sulle nomine del CDA della nuova ASP
territoriale, La possiamo tranquillizzare
che conosciamo bene la diversità tra i
verbi indicare e nominare. I verbi che Lei non conosce, e nemmeno il suo
gigantesco staff, ben retribuito con soldi pubblici, tutto teso a monitorare indefessamente 24H
una normativa “regionale e nazionale in continua evoluzione” e “saper scegliere
senza destare sospetti nell’opinione pubblica”.
Le scelte operate a livello politico, onde non destare il sospetto che
“qualcuno ci provi e poi vediamo se qualcun altro dice qualcosa, altrimenti va
tutto bene”, quindi la voce del verbo “indicare”, deve essere improntata alla
massima onestà intellettuale e soprattutto alla conoscenza di una normativa
entrata in vigore da un anno e mezzo, e nemmeno nazionale, e nemmeno in
continua evoluzione. Queste sono balle, avete indicato ben tre persone, su tre,
palesemente
incompatibili con la legge regionale. Vogliamo parlare infine del
nominativo “indicato” per la presidenza della nuova ASP, in evidente, totale,
conflitto di interessi? Siate seri, caro Sindaco Anconelli,
ma come fate a dire che risulteranno compatibili perché poi si dimetteranno dai
loro attuali incarichi di lavoro. Nel
nostro articolo intendevamo “informare” non polemizzare, visto
che di “informazione” sull’argomento ne è stata fatta pochissima e la poca è
stata fatta male. Che poi Lei voglia fare passare l’impegno di testimonianza e
opposizione puntuale della Lista Civica Cambiamo Insieme di Castel Bolognese
per “energia spesa per nulla” la dice lunga sul modo in cui il suo partito, il
PD, per sopravvivere al fallimento della
sua storia e della sua identità, si sia legato mani e piedi all’avventuriero
nazareno/toscano che ben tristemente conosciamo che, tra l’altro, non ammette
nemmeno un’opposizione interna, figuriamoci
nelle istituzioni. Enzo Minardi per “Cambiamo Insieme” Castel Bolognese
Viva la democrazia greca, abbasso il programma di
Syriza. Priorità: evitare un Napolitano tris, anche se con altro nome. Re Giorgio, sospendendo la democrazia,
ha privato di cuore, polmoni e attributi il nostro Stato nel far valere il
sentimento e la volontà del nostro popolo. Noi chiediamo che il Quirinale abbia
un garante che esprima una chiara opzione di stampo liberale e riformista,
piuttosto che conservatore e statalista. Perché adesso di questo si tratta.
Quale cioè debba essere il ‘no’ italiano all’austerità tedesca. Se nella forma para-comunista
di Tsipras o in quella liberale che sottende le intenzioni migliori della legge
elettorale e della riforma costituzionale modernizzatrice. Non berremo la
cicuta in nome di una stabilità che ci porti al disastro. Siamo centrali. Non
per collocazione geografica, ma per forza politica e ideale.
Vince Tsipras. E ora? – La vittoria di Tsipras è
il contraccolpo degli errori della Germania. Che in tutta Europa, e non solo ad
Atene, si debba procedere sulla linea delle riforme è un fatto scontato. A condizione
d’intendersi. Quelle che servono non sono una sorta di “socialismo reale” di
ritorno, com’è nelle intenzioni di Alexis Tsipras. Sono quelle che puntano su
un aumento della produttività complessiva di sistema. Che occorra “cambiare
verso”, come ripete continuamente Matteo Renzi, senza riuscire tuttavia a dare
consistenza alla sua linea, è indispensabile. Ma per rimuovere gli ostacoli,
che impediscono il cambiamento, occorre una grande alleanza a livello europeo,
che faccia perno sull’autorevolezza dei singoli interlocutori. Una riflessione
che dovrebbe riguardare soprattutto l’Italia. Nel momento in cui i Grandi
Elettori hanno il delicato compito di scegliere il nuovo Capo dello Stato.
Come uscire dall’austerità? – La lezione
greca della vittoria di Tsipras ci insegna che la sola risposta per uscire
dall’austerità e dal rigore sono elezioni democratiche. E in Italia, da tre
anni a questa parte, il nostro ex-inquilino del Quirinale ci ha privato di
un’uscita democratica.
W Tsipras, W la democrazia! – Ok allo
shock democratico provocato dalle elezioni greche, ok per idee che promuovono
l’uscita dall’austerità, ma quali sono i veri contenuti e programmi (moderati)
che riescono a stanare la crisi economico-politico-istituzionale di oggi? I
nostri. Quelli liberali.
Club Forza
Silvio –
La lezione di Tsipras. Programma pessimo, ma vicinanza alla gente, che ha
premiato l'aiuto concreto di 400 servizi sociali. Quando la politica si fa
servizio, intercetta i bisogni della gente e offre un contributo tangibile di
solidarietà a chi soffre e ha meno, allora può ambire a essere riconosciuta
come un utile strumento sociale. E questo Silvio Berlusconi l'ha compreso per
primo, molto prima di Alexis Tsipras. E l'ha anche realizzato. Sono i Club
Forza Silvio. La lotta alla povertà è la sfida della buona politica. Una sfida
alla quale non ci sottraiamo.
40 MILIARDI DI TASSE IN MENO: LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA
Per reagire alla crisi attuale
dell’economia italiana, Daniele Capezzone, nel libro “Per la rivincita –
Software liberale per tornare in partita”, propone una manovra-choc (politica
economica della libertà): 40 miliardi di tasse in meno in 2 anni, e
12 nei successivi 3, definendo tre grandi aree di intervento
(imprese/lavoro, consumi, casa), coperti con vere operazioni di attacco alla
spesa pubblica eccessiva e improduttiva.
I TAGLI FISCALI
a) Per le imprese:
• Dimezzamento dell’Irap. Costo:
24 miliardi nei primi 2 anni
• Riduzione dell’aliquota Ires dal
27,5 al 23% nei successivi 3 anni. Costo: 6 miliardi nei successivi 3
anni
b) Per i lavoratori:
• 10 miliardi di tasse in meno
sul lavoro. Costo: 10 miliardi in 5 anni
c) Per i consumatori e le
famiglie:
• Iva giù di 2 punti (al 20%) in
2 anni. Costo: 8 miliardi
• Abolizione della tassazione
sulla prima casa. Costo: 4 miliardi.
LE COPERTURE = totale 45 miliardi
a) Tagli alla spesa pubblica
corrente: almeno 16 miliardi
b) Taglio trasferimenti alle
imprese: 6 miliardi
c) Taglio agevolazioni fiscali:
10 miliardi
d) Taglio regimi Iva agevolati: 8
miliardi
e) Minore costo del debito
pubblico: 5 miliardi (dal piano di dismissioni da 140/150 miliardi)
domenica 25 gennaio 2015
BIODIGESTORE HERA CAVIRO OPERAZIONE BOCCHE CUCITE APPLICATO IL METODO COLLINA
Apprendiamo dal Resto del Carlino che a fine
della legislatura il Sindaco Malpezzi consegnerebbe lo sviluppo ed il futuro
della città a Hera e Caviro in gran segreto. Anche quando in commissione III ed
in Consiglio comunale si è parlato della variante di Via Convertite richiesta
da Enomondo per un intervento dichiarato assolutamente innocuo ed anzi
opportuno e ad impatto zero non si è mai accennato a progetti più grandi e
diversi in fieri. C’è stata la volontà di tenere all’oscuro il Consiglio e la
città per permettere a Caviro, che ha sempre sostenuto Malpezzi ed è uno dei
suoi main sponsor essendo collegata strettamente alla banca BCC banca della
quale Malpezzi è dipendente in aspettativa, ed Hera di realizzare un progetto
che avrà un impatto ambientale rilevante e lo si è fatto in silenzio come fece
l’ex assessore Collina, oggi Senatore, per l’affaire Gigacer. Sembra quindi una
caratteristica dei renziani doc quella di non brillare per chiarezza e
trasparenza delle informazioni e dialogo con la città.
Sulle opere di compensazione è evidente che
tecnicamente non possono essere definite tali perché non c’è ancora l’impianto
e neppure in Comune la documentazione per costruirlo ma sembra assai chiaro che
c’è stato un momento di decisione e di confronto tra Malpezzi ed Enomondo,
Caviro ed Hera, quindi sembrerebbe da quello che riporta il quotidiano che per
compensare il danno ambientale verranno erogate cifre pari alle spese sostenute
per le opere già eseguite e menzionate ed ulteriori cosette oppure ci saranno
altre opere. Sta di
fatto che il costo delle opere già sostenute o che si ipotizza si sosterranno
sono ingenti e quindi è importante anche il danno ambientale che si calerà
sulle spalle della città di Faenza e dei suoi cittadini. Avendo fatto tutto
sottobanco fino al formale deposito dei documenti in Provincia siamo
autorizzati anche a pensare che magari sottobanco si è anche già deciso chi
movimenterà tutta quella “roba salutare” che bruceranno a Faenza e a noi viene
in mente una ditta cittadina bacino di voti del PD che è in serie difficoltà
economiche; così contenti tutti! Un po’ meno chi dovrà respirare l’aria
faentina senza averci guadagnato niente. Sulla pista ciclabile di Via Canal Grande eravamo
rimasti alle poco convincenti tesi dell’assessore Zivieri sulla sicurezza
stradale, oggi invece alla luce delle nuove rivelazioni sembrerebbe
un’operazione con interessi molto diversi e se così fosse sarebbe un’operazione
veramente ipocrita e mistificatoria che dimostrerebbe il poco interesse
dell’amministrazione per i cittadini tanto da raccontare impunemente delle
favole.
Ricordiamo infine che già nel 2004 i
cittadini faentini hanno protestato veementemente, presentando 7000 firme,
contro la realizzazione di un termovalorizzatore da parte di Energica sempre
società di Hera e Caviro. Oggi ripropongono un biodigestore ma la situazione
ambientale di Faenza è tale da non essere opportuno la costruzione di un grande
impianto inoltre nel raggio di pochi chilometri a Russi dovrebbe essere costruito
un altro Biodigestore di grandi dimensioni. Essendo carnevale, ma non il primo
di aprile, speriamo ardentemente in uno scherzo! Raffaella Ridolfi
DAMNATO MEMORIAE: LE SCELTE DI OGGI DI DRAGHI DANNO RAGIONE ALLA LOTTA CHE BERLUSCONI CONDUSSE CONTRO SARKOZY-MERKEL
Le scelte di oggi di Draghi danno ragione alla lotta che Berlusconi condusse contro la scriteriata politica di Sarkozy-Merkel. Allora, con numeri dell'economia italiana molto migliori, il QE sarebbe stato risolutivo. Ma la sinistra giocò al tanto peggio tanto meglio. Contro la damnatio memoriae
LA SINISTRA DOPO LE ELEZIONI IN GRECIA SI PREPARA A TRASFERIRE A CASA NOSTRA I LORO DISASTROSI MITI.
Non c'è bisogno di essere fini conoscitori della Ditta per comprendere che questo sommovimento si trasferirà nelle lotte intestine del Partito democratico, ridando energie ai dissidenti ex (?) comunisti sbraitanti per la ritrovata centralità di Berlusconi che è connessa al Patto del Nazareno.
Ma proprio questa nostra ritrovata centralità morale e politica è la barriera su cui – se Renzi conserverà il raziocinio – si infrangeranno le pretese di chi non vuole modernizzare in senso liberale l'Italia. Non che Renzi ci desse garanzie in questo senso, ma ora bisogna riconoscere che, appoggiandosi a Berlusconi sulle questioni delle riforme di rilievo costituzionale (anche quella elettorale lo è), ha accettato, magari obtorto collo e forse anche obtorto Colle, di spostare l'asse del presente e del futuro dell'Italia.
Il ‘sì’ folle di Berlusconi a questo accordo istituzionale con Renzi si caratterizzerà dunque oggettivamente come ragionevole e inesorabile Patto di sistema, vero argine allo tsunami che ci investirà dopo il terremoto elettorale greco.
Questo non significa affatto entrare in maggioranza o partecipare al governo. Ma è conseguenza del cambiamento del paradigma politico determinato dalla scelta di Berlusconi.
Come si fa a non vedere che in questo Forza Italia è perfettamente e creativamente coerente con i suoi ideali. Tutelare la libertà contro il rischio di soprassalti di comunismo, salvaguardare il ceto medio dalla proletarizzazione forzata che i programmi alla Tsipras provocherebbero a casa nostra, modernizzazione dello Stato. E per arrivare a questo Berlusconi ha la lungimiranza di guardare più in là dei contraccolpi sondaggistici del breve periodo, magari purtroppo cavalcati non solo da alleati recalcitranti (e questo è persino comprensibile), ma pure da componenti del nostro movimento (e questo è deleterio).
giovedì 22 gennaio 2015
GRANDE BERLUSCONI
da sempre affermiamo che, dal 1948 ad oggi, noi
italiani non abbiamo mai imparato a votare. La legge in discussione al Senato
può forse essere lo strumento per superare quella frammentazione endemica del
quadro politico che riteniamo essere uno dei peggiori mali della nostra
democrazia e che troppe volte, nei decenni passati, ha contribuito a minare
l'efficacia della azione di ogni governo.
Nella cosiddetta Prima Repubblica sono stati indispensabili cinque partiti per fare una maggioranza e un governo. Col risultato che i litigi erano la regola e i governi duravano in media undici mesi. Dal '94 ad oggi la situazione è un po' cambiata. Nel Centro-Destra abbiamo cercato col Popolo della Libertà di mettere insieme sette partiti (tutti meno la Lega) ma l'esperimento ha funzionato solo in parte.
Ora con la nuova legge elettorale l'attribuzione del premio di maggioranza a una lista invece che a una coalizione può rappresentare un importante stimolo a superare egoismi e particolarismi delle forze politiche, quasi una imposizione di legge per l'unificazione del Centro-Destra. E' questo un ulteriore tentativo per raggiungere quel bipolarismo che davvero riteniamo essere la migliore soluzione per governare un Paese.
Vedremo. La nuova legge sarà applicabile solo tra un anno e otto mesi. Un periodo sufficiente per una auspicabile maturazione di tutti i movimenti moderati e magari per introdurre l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, in modo da rendere finalmente l'Italia una moderna democrazia.
Nella cosiddetta Prima Repubblica sono stati indispensabili cinque partiti per fare una maggioranza e un governo. Col risultato che i litigi erano la regola e i governi duravano in media undici mesi. Dal '94 ad oggi la situazione è un po' cambiata. Nel Centro-Destra abbiamo cercato col Popolo della Libertà di mettere insieme sette partiti (tutti meno la Lega) ma l'esperimento ha funzionato solo in parte.
Ora con la nuova legge elettorale l'attribuzione del premio di maggioranza a una lista invece che a una coalizione può rappresentare un importante stimolo a superare egoismi e particolarismi delle forze politiche, quasi una imposizione di legge per l'unificazione del Centro-Destra. E' questo un ulteriore tentativo per raggiungere quel bipolarismo che davvero riteniamo essere la migliore soluzione per governare un Paese.
Vedremo. La nuova legge sarà applicabile solo tra un anno e otto mesi. Un periodo sufficiente per una auspicabile maturazione di tutti i movimenti moderati e magari per introdurre l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, in modo da rendere finalmente l'Italia una moderna democrazia.
CERVIA, EX SINDACO ZOFFOLI CONDANNATO PER DANNO ERARIALE
Dovrà risarcire 50mila euro (dei 100mila complessivi) per la nomina
‘sbagliata’ di un dirigente. - Roberto
Zoffoli è stato condannato dalla Corte dei Conti, insieme ad
alcuni componenti della Giunta del comune e a una dirigente, al risarcimento di un danno erariale da
100mila euro per la nomina, nel 2009, di un direttore generale
dell’amministrazione senza
laurea. La Corte ha stabilito che la cifra andrà pagata per il 50% dall’ex primo cittadino di
Cervia, per il 20% da suddividere tra gli assessori Mariano
Dallachiesa, Alberto Donati, Fabiola Gardelli, Marco Zatti (presenti ad una
deliberazione dell’agosto 2009) e per il restante 30% dall’allora dirigente del
settore Affari generali e segretario generale supplente, Loretta Bernabucci. La
Procura regionale (presieduta da Salvatore Pilato) aveva citato in giudizio gli
amministratori calcolando un danno più ingente, 454.952 euro, pari agli emolumenti del dirigente Maurizio
Rossi, in carica dal 2009 al 2013. La Procura contestava che
nel bando per la ricerca del direttore generale «ci si accontentava del diploma
d’istruzione superiore secondaria», ritenendola «una macroscopica violazione di
norme interne». Anche a giudizio dei giudici il diploma di laurea «costituisce
il requisito culturale minimo per accedere alla qualifica di direttore generale»,
qualifica che si inserisce in una posizione dirigenziale, «e ciò anche nel caso
in cui detta nomina sia
conferita dal sindaco, previa deliberazione della giunta, a
tempo determinato e rivolta a soggetto esterno».
NAPOLITANO, PENSIONE DORATA: NON HA AVUTO IL TEMPO DI RIDURRE LE SPESE
Nonostante i tagli annunciati nel 2007,
per i presidenti emeriti della Repubblica rimane una lunga lista di benefit:
una segreteria di almeno una decina di persone, un assistente "alla
persona", una serie di linee telefoniche dedicate. Ridurre i privilegi? Il
suo ufficio stampa: "Ha avuto
impegni tali da non consentirgli di deliberare sulla materia"
Avrà di che consolarsi con
il trattamento straordinario che lo aspetta: segreteria, guardarobiere, scorta. Con le
dimissioni e l’uscita anticipata dal Quirinale, Giorgio Napolitano mantiene i servizi e i
confort che hanno scandito la sua vita quirinalizia. Per lui, come da
regolamenti in vigore, non si lesineranno mezzi e benefit, a cominciare dai
telefoni satellitari, i collegamenti televisivi e telematici, lo staff nutritissimo
e persino l’«addetto alla persona», sì, avete capito bene, proprio l’assistente-inserviente
che alla corte inglese di Buckingam Palace più prosaicamente definirebbero “maggiordomo”. Insomma, un
trattamento da vero monarca
repubblicano al quale è riservato pure il diritto ad utilizzare
un’auto con autista,
privilegio che spetta anche alle vedove
o ai primogeniti degli ex presidenti. Davvero niente male. E se
ne era accorto lo stesso Napolitano che, nel 2007, tra le polemiche per le
spese quirinalizie e le rivelazioni dei giornali sul trattamento degli ex annunciò tagli solenni. Ma,
come Ilfattoquotidiano.it
ha potuto verificare, quelle sforbiciate non sono mai arrivate e anche lui
potrà dunque tranquillamente continuare a godere di sorprendenti agi e privilegi
tra le compassate stanze di Palazzo Madama.
CHI SPENDING
DI PIU’ –
Quanto ai tagli ai privilegi degli ex capi di Stato annunciati qualche anno fa,
i comunicatori del Colle spiegano a ilfattoquotidiano.it che «il mandato di
Napolitano è stato finora caratterizzato da impegni tali da non consentirgli di deliberare sulla materia, ma
qualora dovesse decidere di farlo prima della cessazione del suo incarico non
intende fare della sua determinazione oggetto di campagna promozionale».
Anche per ragioni di opportunità rispetto all’operato dei suoi predecessori. E,
in ogni caso, «non è detto che, una volta esaurito il mandato, Napolitano si
avvarrà indiscriminatamente delle prerogative previste per gli ex presidenti
della Repubblica».
Insomma, prerogative rinunciabili ma solo se l’avente diritto vorrà.
Insomma, prerogative rinunciabili ma solo se l’avente diritto vorrà.
Twitter @Antonio_Pitoni
mercoledì 21 gennaio 2015
FORZA ITALIA, INTERROGAZIONE SULLA PISTA CICLABILE IN VIA CANAL GRANDE
La capogruppo di
FI Raffaella Ridolfi si rivolge al sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi Preso atto che Con la risposta
all’interrogazione sulla pista ciclabile in Via Canal Grande fornita
dall’assessore Zivieri in data 13/01/2015 dove è del tutto evidente che non vi
sono dati incontrovertibili sulla sicurezza della strada in questione e sulla
necessità di costruire una nuova pista ciclabile anche se realizzata in buona
parte con i soldi della Regione Emilia-Romagna; il solo dato riportato riguarda
numero 33 incidenti negli ultimi 5 anni con 17 feriti ed un morto nella curva
prima della rotonda del passatore quindi al di fuori del percorso interessato
al momento dalla costruzione della pista ciclabile in Via Canal Grande; che non
vi è alcuna comparazione numerica o statistica; che non vi è stato alcun
contatto con i Comuni di Brisighella e Marradi. Premesso che Risulterebbe
che a causa dei lavori di costruzione della pista ciclabile vi sarebbero già
stati tre incidenti in Via Canal Grande. Considerato
che Alla base di questa iniziativa ci sono solo suggestioni di sicurezza
non avendo provveduto neppure alla sperimentazione della carreggiata ridotta ma
si è passati immediatamente alla costruzione dei cordoli; numerosi cittadini si
sono rivolti ai diversi consiglieri comunali per lamentarsi della costruzione
della pista ciclabile in Via Canal Grande. Interroga
il Sindaco e la Giunta se non ritenga di confrontarsi almeno con il Sindaco
di Brisighella appartenente all’Unione della Romagna faentina per ricevere le
sue opinioni; se non ritenga che le sole
supposizioni sulla sicurezza non corroborate da nessun studio siano una
motivazione abbastanza debole per spendere centinaia di migliaia di euro per la
costruzione di una pista ciclabile, visto anche lo scarso utilizzo della pista
ciclabile che arriva fino ad Errano e visto anche che vi è un percorso
alternativo per le biciclette che le porta direttamente in centro storico ed
anche comodamente all’Ospedale. Se non ritenga di soprassedere ai lavori non
ancora ultimati; Se non ritenga che l’unica pista ciclabile o marciapiede che
sarebbe stato opportuno costruire fosse quella/quello per la frazione di Santa
Lucia. Raffaella Ridolfi Capo gruppo
Forza Italia Faenza
LA SOLITA SINISTRA
INDICATI DAI SINDACI DELL’UNIONE I
COMPONENTI DEL CDA DELLA NUOVA ASP DELLA ROMAGNA
Venerdì
19 Dicembre 2014 - Nella
giornata di ieri, i sei sindaci dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina
(Faenza, Castel Bolognese, Brisighella, Riolo Terme, Solarolo, Casola Valsenio)
hanno indicato i componenti
del Consiglio d’Amministrazione della nuova “Azienda pubblica di servizi alla
persona (Asp) della Romagna Faentina”. Si tratta di Massimo
Caroli, Giuliana Tarozzi e Guido Mondini.
Massimo Caroli, indicato da Faenza, è un
esperto di servizi sociali, attualmente dipendente del Consorzio “Fare
Comunità”; Giuliana Tarozzi,
indicata da Castel Bolognese e Solarolo, è una dottoressa specializzata in
Ginecologia/ostetricia e Psicoterapia; attualmente opera nella Medicina di
gruppo di Castel Bolognese. Guido Mondini, indicato da Brisighella,
Riolo Terme e Casola Valsenio, è un ex dipendente Asl, Tra loro, nella riunione di insediamento, come
stabilito dallo Statuto, verrà scelto il Presidente del Cda del nuovo
ente."La scelta di queste tre persone è stata determinata dalla volontà di
coniugare competenza e rappresentanza territoriale – La nuova Asp unica distrettuale
diventerà operativa dal prossimo 1° gennaio, ……… a questo progetto e che
saranno chiamati a collaborare anche nella nuova realtà che si viene a
costituire".
ASP UNICA DEL FAENTINO, “CAMBIAMO INSIEME” DI
CASTELBOLOGNESE ALL’ATTACCO: “CONFLITTI D’INTERESSE”
"Continuano tra incapacità e manifesti conflitti di interesse le
manovre per l’ambita (e strapagata) poltrona di presidente dell’ASP (azienda
pubblica di servizi alla persona) unica faentina e la nomina del Consiglio
d’Amministrazione" lo denuncia in una nota stampa la lista civica di
Castel Bolognese Cambiamo Insieme. "L’ASP unica faentina - si legge nella
nota - doveva, sulla carta, partire già coi primi giorni dell’anno, ma ancora
oggi è allo stallo. Prima indiscrezioni e poi articoli di stampa, come quello a
firma di Riccardo Isola sul periodico Sette Sere, indicano persone in chiaro ed
evidente conflitto di interessi. La Dottoressa Giuliana Tarozzi, il cui nominativo era stato indicato come membro
del CDA, come subito denunciato dalla Lista Civica Cambiamo Insieme di Castel
Bolognese, è stata rimossa in quanto il suo ruolo di medico di base è incompatibile con le normative regionali.
Ci si interroga a questo punto sia sulla competenza che sull’onestà
intellettuale delle politica che indica queste persone". "Politici
incompetenti - attacca la lista civica Cambiamo Insieme -, perché non
pienamente a conoscenza delle normative o, nella peggiore delle ipotesi la
seconda, dotati invece di molto pelo sullo stomaco. Come si fa a definire
La Dottoressa Giuliana Tarozzi, dotata dei “requisiti politici, tecnici e di
competenza” quando la sua posizione è incompatibile con le norme? Come si fa a
definire con le stesse parole il presidente in pectore Massimo Caroli la cui figura è in evidente conflitto di interessi?
Caroli è attualmente direttore della Cooperativa di Servizi Fare Comunità, che
ha una decina di altre Cooperative associate, nomi noti come “in Cammino”,
“Zerocento” per citare le più note che, guarda caso, operano nelle Asp di tutta
la Provincia. A questo punto, vista la disinformazione, l’incompetenza o la
disonestà intellettuale che coprono fin dall’approvazione le scelte e le nomine
dell’ASP unica del faentino, chiediamo
l’intervento degli organi di vigilanza regionali preposti. È davvero singolare che in zone la cui
amministrazione locale, generalmente da decenni di sinistra, viene portata in
tutta Italia quale esempio di “buona amministrazione” si consumino nella
penombra scandali come questo ai danni di un’intera collettività, già molto provata
dalla lunga crisi economica e sociale".
EX SINDACO DI CASTEL BOLOGNESE: CHE VERGOGNA LE NOMINE PER
L’ASP FAENTINO
Che vergogna! Se fosse
vero quanto ho appreso, sarebbe grave che i Sindaci di Castel Bolognese e
Solarolo (questi anche delegato ai servizi sociali dell'Unione del territorio
faentino) abbiano proposto e poi approvato dall'Assemblea dei Sindaci del faentino,
la nomina di una loro rappresentante nel Consiglio d'Amministrazione della
nuova ASP faentina, risultata successivamente incompatibile per legge.
Tale nomina è stata resa
pubblica su vari giornali. La Deliberazione legislativa n.68 del 24/7/2013 -
che disciplina le ASP - e particolarmente lo Statuto dell'ASP della Romagna
Faentina - approvato dai relativi Consigli Comunali - all'art.21 "ineleggibilità
e incompatibilità " al punto 2 prevede: "Non possono ricoprire la carica di componenti del Consiglio di
Amministrazione coloro che versano in una delle cause di incompatibilità
previste dalla vigente normativa nazionale e regionale".
Si trattava - come di
dovere - di fare una semplice verifica prima di andare a scegliere la persona
da proporre per la sua nomina. Attendo di vedere una pubblica smentita di
questa notizia o i relativi chiarimenti sulla stessa stampa.
Franco Gaglio - ex Sindaco di Castel
Bolognese (pci)
ITALICUM, ROMANI (FI): “RENZI NON HA PIU’ LA MAGGIORANZA. CI SIAMO SOSTITUITI AI DEM DISSIDENTI”
http://www.forzaitalia.it/notizie/11743/berlusconi-renzi-stia-tranquillo-sulle-riforme-rispetteremo-gli-impegni
RICORDIAMOCI E RICORDIAMO CHE LE ELEZIONI DEL
2013 LE ABBIAMO PERSE SOLO PER 124.000 VOTI!!!
L’IMAN RECLUTATORE DELL’ISIS E’ PASSATO DA RAVENNA
Fece un convegno con
l'assessore alla Sicurezza E' la persona che si è fatta fotografare in Vaticano
con una bandiera dell'Isis, considerato uno dei 12 predicatori più pericolosi
dal Viminale
CARMELO
DOMINI 18/01/2015 - 10:43 RAVENNA. Si
chiama Robert Cerantonio Musa. Ha origini italiane, un passaporto australiano e
non ancora 30 anni. Eppure secondo i servizi segreti italiani è considerato uno
degli islamici radicali più pericolosi, un predicatore ma soprattutto un
reclutatore, inserito nella lista dei 12 nomi più pericolosi del Viminale. Il
suo volto è diventato famoso pochi giorni fa, grazie a una foto che lo ritrae
mentre sventola la bandiera dell’Isis in piazza San Pietro. Ebbene appena due
anni prima, nell’ottobre del 2012, quell’uomo passò per Ravenna e anche per
Imola. Nella nostra città rimase qualche giorno e tenne persino un convegno in
presenza dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Ravenna Martina Monti. Il
titolo dell’incontro oggi rischia di suscitare quasi ilarità: “Uomini e Donne insieme per la fraternità
umana e la pace universale”,
Musa Cerantonio era
ufficialmente accreditato come islamologo nonostante la giovane età e
l’iniziativa venne presentata con una conferenza stampa in Comune alla quale
partecipò anche Moustapha Toumi all’epoca vicepresidente del Centro di cultura
e studi islamici della Romagna. «Lesse un discorso in italiano ma era
accompagnato da un interprete - ricorda l’assessore -. Ma i suoi messaggi erano
improntati alla fratellanza, alla pace. Non lasciò nessun tipo di messaggio
violento, sembrava pacifico, ricordo solo che si rifiutò di stringermi la mano.
Mi dissero che da praticante non gli era concesso salutare così le donne». Ora
l’islamologo Cerantonio è in carcere nelle Filippine dall’estate scorsa con
l’accusa di terrorismo internazionale, di lui si erano perse le tracce dopo che
aveva dichiarato di recarsi in Siria «per proteggere Al Baghdadi» come
riportato da diversi media nazionali e internazionali.
«La bandiera nera del Tawhid sventola davanti al Vaticano...
se Allah vuole distruggeremo il Vaticano sulla testa della sua gente». Questo il messaggio che
allegò alla foto che tiene in ansia i nostri servizi di sicurezza
lunedì 19 gennaio 2015
PROVINCIA DIMEZZATA DAI FINANZIAMENTI, I DIPENDENTI; NOI CHE FAREMO.
INTERESSANTE IL COMMENTO
DELL’ASSESSORE VALENTI SU BERLUSCONI
L'assessore: «Misure abnormi per
chi, come noi, ha già tagliato»
«Parliamo della chiusura del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 e della
gestione del nuovo Piano 2014-2020 – scrivono – Un piano, quello appena chiuso,
che ha permesso di liquidare alle aziende agricole ravennati 84 milioni di euro per circa 10mila domande
di aiuto e, attraverso la gestione del rilascio del carburante agricolo
agevolato, che annualmente autorizza il prelievo a circa 6mila aziende per un
totale di 46 milioni di litri di carburante, determinare uno sgravio fiscale di
15 milioni di euro. Il nuovo piano, invece, prevede l'erogazione di contributi
dall'Unione Europea».
Tra i servizi offerti dal
settore vi sono poi le liquidazioni di 5
milioni di euro all’anno a favore della riconversione dei vigneti,
obbligatorie per legge per le oltre 6mila aziende vitivinicole ravennati, e gli
ulteriori 5 milioni erogati nel 2014 a quei produttori che, per la crisi del
mercato, sono stati obbligati a ritirare i prodotti invenduti per destinarli a
mercati benefici.
Accanto ai timori per il
futuro di questi servizi, c’è inoltre la preoccupazione per il proprio posto di
lavoro: «A oggi non sappiamo cosa ci aspetta. I cittadini rischiano di vedere
scomparse alcune funzioni e noi rischiamo di non essere pagati. Si pensa sempre
che quando il Governo apporta dei tagli sia una scelta esclusivamente positiva,
ma in pochi sanno cosa realmente comporti, in questo caso, l'abolizione delle
Province».
L'assessore. «Abnorme» è il termine che utilizza
l’assessore al Personale Paolo Valenti per definire la richiesta di risorse (10
milioni di euro, vedi articoli correlati) da parte del Governo alle Province
che di fatto renderà impossibile o quasi garantire i servizi e chiudere i
bilanci in pareggio, anche ammesso che metà del personale venga effettivamente
preso in carico per quanto riguarda i costi da altri. «Il punto è che queste
persone lavorano e debbono continuare a farlo perché non c’è stata una riforma
che abbia semplicemente eliminato le loro funzioni. Queste restano tutte. Sono
solo venute meno le risorse attraverso cui venivano retribuite e garantite,
risorse del territorio che ora finiscono a Roma e che non tornano sotto altra
forma».
Valenti mette in luce alcune discordanze della legge e critica la misura
presa dal segretario nazionale nonché presidente del consiglio Matteo Renzi.
Anche se l’impressione è che se a chiedere un sacrificio simile fosse stato
Berlusconi le reazioni politiche sarebbero state ben diverse. «Mah, per la
verità tutti i rappresentanti degli enti locali, come Piero Fassino o Sergio
Chiamparino, hanno detto che la situazione non è sostenibile e hanno criticato
la misura. A livello locale stiamo ragionando e cercando anche noi di fare
pressioni con i parlamentari e in Regione. Quello che vorrei davvero che
venisse fatto e invece non è stato fatto è l’analisi delle diverse situazioni
delle diverse Province, in fondo sono cento in tutta Italia.
TWEET DAI RIBELLI: 12 MILIONI,
VERGOGNA IN QUESTO CASO E
NEI PRECEDENTI.
Sui social network circolano voci – tutte da verificare – del pagamento
riscatto per la liberazione delle due cooperanti italiane rapite.
Per esempio, traducendo il messaggio comparso su questo account
ritenuto vicino ai ribelli siriani si legge un riferimento a Greta e Vanessa:
«Liberati i due ostaggi italiani», e una cifra: «12 milioni di dollari».
جبهة النصرة
تفرج عن الرهينتين الايطاليتين... 12مليون دولار... والله ما خرجنا الا لنصرة هذا
الدين...دولار... يا... http://fb.me/2XVmNe7Fn
IL QUINDICESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI BETTINO CRAXI E IL GIUDIZIO SU NAPOLITANO
Lunedì 19 gennaio ricorre
il quindicesimo anniversario della morte di Bettino Craxi uno degli statisti
italiani più illuminati e lungimiranti del nostro secolo uno degli interpreti
più autentici e coerenti dell’impegno per l’affermazione della modernizzazione
del nostro paese, l’interprete più originale ed autorevole, negli ultimi
trentasette anni di vita politica italiana. Il ricordo di Craxi accade,
quest’anno, nell’attualità delle dimissioni di Napolitano e alla vigilia
dell’elezione del suo successore e a me piace riproporre i commenti, gli
appunti le testimonianze di Craxi su Napolitano: “L’on. Napolitano
non poteva non avere un ruolo nel sistema di relazioni politiche tra il Pci, il
potere sovietico ed i regimi comunisti dell’est, cui era connesso un sistema
articolato di finanziamenti illegali di cui i comunisti italiani erano i primi,
tra i partiti comunisti e non del mondo, ad avvantaggiarsene” ed ancora “…Per
gli incarichi politici che ha rivestito, per le esperienze e le conoscenze che
ha accumulato, e d’altro canto certamente non solo lui, non potrebbe senza
dubbio non rendere su tutta la materia una preziosa testimonianza. Ricostruire
in modo completo, chiaro ed onesto, i termini reali in cui si svolse la lotta
politica in Italia e la lotta per il potere, è diventato sempre più necessario,
specie di fronte a tante mistificazioni, a tante censure ed anche a tante
ingiustizie”.
Durante il processo
Cusani, Bettino Craxi accusa l’allora Presidente della Camera Giorgio
Napolitano di aver taciuto sul finanziamento illegale dell’Unione Sovietica
verso il PCI. Negli anni ’90, il dossier Mitrokhin ha confermato che, solo nel
periodo 1971-1977, il PCI ricevette dall’Unione Sovietica 22 milioni di
dollari.
Craxi descriveva
Napolitano, uomo molto attento al sistema della Prima Repubblica, specie
coltivando i suoi rapporti con Mosca. “Io credo che in quell’interrogatorio
formale, che io condussi davanti al giudice,- dice Antonio Di Pietro-
Craxi stesse rivelando fatti veri, perché accusò pure se stesso e poi gli altri
di finanziamento illecito dei partiti. Ora delle due l’una: o quei fatti
raccontati non avevano rilevanza penale oppure non vedo perché si sia usato il
sistema dei due pesi e delle due misure”.
mercoledì 14 gennaio 2015
SEMESTRE EUROPEO. L’ITALIA CON “PITTIBIMBO” E RE GIORGIO HA FATTO UN EUROFLOP
L’uomo degli annunci che restano annunci, anzi ‘balle‘.
L’uomo del ‘fare’ che non ha mai lavorato in vita sua, ha truffato per i contributi tramite l’azienda del padre, padre che lascia debiti che paghiamo noi con le tasse.
Il rottamatore che non ha rottamato, non ha tagliato, ne posti ne stipendi a politici. L’amico dai mille amici da sistemare in posti d’oro.
Unica capacità riconosciuta, quella di sparare falsità come fosse sempre in campagna elettorale, a partire dallo ‘stai sereno Enrico’.
Ha alternato sproloqui a gaffe da asilo tipo la norma salva Berluscoini Profumo Passera e via banc…ando.
Ha finito come ha cominciato: nulla eri e nulla sei rimasto (solo che prima c’era il dubbio, adesso c’è la certezza che tu sia il nulla).
La presidenza europea dell’Italia si chiude con pochi risultati, nessun fuoco d’artificio e tanti errori. Spesso nati dal protagonismo del premier.
L’uomo del ‘fare’ che non ha mai lavorato in vita sua, ha truffato per i contributi tramite l’azienda del padre, padre che lascia debiti che paghiamo noi con le tasse.
Il rottamatore che non ha rottamato, non ha tagliato, ne posti ne stipendi a politici. L’amico dai mille amici da sistemare in posti d’oro.
Unica capacità riconosciuta, quella di sparare falsità come fosse sempre in campagna elettorale, a partire dallo ‘stai sereno Enrico’.
Ha alternato sproloqui a gaffe da asilo tipo la norma salva Berluscoini Profumo Passera e via banc…ando.
Ha finito come ha cominciato: nulla eri e nulla sei rimasto (solo che prima c’era il dubbio, adesso c’è la certezza che tu sia il nulla).
La presidenza europea dell’Italia si chiude con pochi risultati, nessun fuoco d’artificio e tanti errori. Spesso nati dal protagonismo del premier.
LA PRO LOCO DI CASOLA VALSENIO RIFIUTA LE CRITICHE DI FORZA ITALIA
Il Consiglio di Amministrazione dell'ente casolano
risponde alle accuse espresse dal consigliere di FI Michele Montanari
Nei giorni scorsi il
consigliere aveva distribuito un documento in paese a nome “Consigliere di
Forza Italia Montanari Michele” contenente affermazioni e accuse ritenute
«ingiuriose e gravemente diffamatorie». Da qui la replica del Cda, che esprime
poi solidarietà a Giorgio Sagrini e a Selena Pederzoli.
Parallelamente a questa
azione, la prima riunione
ufficiale della nuova associazione di promozione turistica ci sarà il 15 gennaio
prossimo. All'interno di essa si discuterà l'ipotesi e la proposta delle manifestazioni da
presentare per l'anno 2015.
Da qui seguirà una presentazione in una prossima assemblea pubblica al fine di
condividere con tutti i soggetti e le persone interessate.
martedì 13 gennaio 2015
INTERVISTA DI BERLUSCONI: CONTESTA LA POLITICA ESTERA DEL GOVERNO E DI TUTTO L’OCCIDENTE
La manifestazione di
Parigi «ha un significato importante», basta che «non si trasformi in una
melassa buonista». «L’ Occidente» in questi ultimi anni «ha sbagliato tutto» e
«gli estremisti islamici si sono convinti che il nostro è un mondo debole e
conquistabile». Occorre quindi reagire e quindi subito «un intervento di terra
contro il califfato» e l’ Italia partecipi con proprie truppe. Silvio
Berlusconi si rimette l’ elmetto, contesta la politica estera del governo e di
tutto l’ Occidente e chiede all’ Europa di non negoziare con chi «minaccia i
valori della nostra civiltà».
Presidente Berlusconi, i francesi sono in lutto ma furono loro
a volere la destituzione di Gheddafi e ad esaltare le primavere arabe. Sbagliò
Sarkozy o tutto l’ Occidente?
«L’Occidente in questi anni ha sbagliato molto. Oggi abbiamo il dovere di dire la verità: abbiamo combattuto guerre che non avremmo dovuto combattere e non ne abbiamo combattute altre che sarebbero state doverose, come quella contro l’ Isis e il suo progetto di costruire un Califfato. La cosiddetta "primavera araba" invece di portare libertà e benessere in Nord Africa lo ha completamente destabilizzato. Il ritiro delle truppe dall’ Iraq ha lasciato campo libero al terrorismo islamista, che oggi ha addirittura uno Stato. Abbiamo denunciato spesso questi errori, che, quando avevamo responsabilità di governo, ci portarono a momenti di grande tensione con la Francia di Sarkozy e con l’ alleato americano. E oggi c’ è poca soddisfazione nel dire che avevamo ragione. Speriamo che l’ Europa e l’ Occidente tutto abbiano imparato qualcosa da quelle drammatiche decisioni sbagliate».
«L’Occidente in questi anni ha sbagliato molto. Oggi abbiamo il dovere di dire la verità: abbiamo combattuto guerre che non avremmo dovuto combattere e non ne abbiamo combattute altre che sarebbero state doverose, come quella contro l’ Isis e il suo progetto di costruire un Califfato. La cosiddetta "primavera araba" invece di portare libertà e benessere in Nord Africa lo ha completamente destabilizzato. Il ritiro delle truppe dall’ Iraq ha lasciato campo libero al terrorismo islamista, che oggi ha addirittura uno Stato. Abbiamo denunciato spesso questi errori, che, quando avevamo responsabilità di governo, ci portarono a momenti di grande tensione con la Francia di Sarkozy e con l’ alleato americano. E oggi c’ è poca soddisfazione nel dire che avevamo ragione. Speriamo che l’ Europa e l’ Occidente tutto abbiano imparato qualcosa da quelle drammatiche decisioni sbagliate».
In Libia l’ Italia ha ancora un ruolo da svolgere?
«L’ Italia non può e non deve abdicare alle proprie responsabilità verso quel territorio. Ne va della nostra sicurezza nazionale. Grazie ai nostri accordi e alla nostra politica estera la Libia di Gheddafi era diventata un alleato capace di fermare l’ enorme flusso di clandestini verso le nostre coste, che sono il confine sud dell’ Europa. Oggi non solo gli sbarchi sono ripresi, ma parte di quel territorio è sotto il controllo di un Califfato. Per rimediare agli errori oggi servono scelte coraggiose: si cambi subito il compito affidato alla missione Triton nel Mediterraneo e le nostre navi entrino nelle acque territoriali libiche per fermare le partenze invece di traghettare clandestini verso l’ Italia. E se, come credo, ciò non dovesse bastare, allora l’ Italia e l’ Europa si facciano promotrici di una coalizione di volenterosi pronta ad intervenire anche con truppe di terra per rendere inservibili i navigli idonei al trasporto di migranti».
Per sconfiggere il califfato servirebbe, a suo giudizio, un intervento di terra?
«Si. L’Occidente deve dare un segnale chiaro. La timidezza, la paura con cui negli ultimi anni abbiamo difeso i nostri valori e, aggiungo, la nostra sicurezza, hanno convinto gli estremisti islamici che il nostro è un mondo debole e conquistabile. Il ritiro delle truppe dall’ Iraq ha consentito addirittura la nascita di uno stato che propugna la conversione universale all’ Islam attraverso la violenza. L’ Occidente deve
«L’ Italia non può e non deve abdicare alle proprie responsabilità verso quel territorio. Ne va della nostra sicurezza nazionale. Grazie ai nostri accordi e alla nostra politica estera la Libia di Gheddafi era diventata un alleato capace di fermare l’ enorme flusso di clandestini verso le nostre coste, che sono il confine sud dell’ Europa. Oggi non solo gli sbarchi sono ripresi, ma parte di quel territorio è sotto il controllo di un Califfato. Per rimediare agli errori oggi servono scelte coraggiose: si cambi subito il compito affidato alla missione Triton nel Mediterraneo e le nostre navi entrino nelle acque territoriali libiche per fermare le partenze invece di traghettare clandestini verso l’ Italia. E se, come credo, ciò non dovesse bastare, allora l’ Italia e l’ Europa si facciano promotrici di una coalizione di volenterosi pronta ad intervenire anche con truppe di terra per rendere inservibili i navigli idonei al trasporto di migranti».
Per sconfiggere il califfato servirebbe, a suo giudizio, un intervento di terra?
«Si. L’Occidente deve dare un segnale chiaro. La timidezza, la paura con cui negli ultimi anni abbiamo difeso i nostri valori e, aggiungo, la nostra sicurezza, hanno convinto gli estremisti islamici che il nostro è un mondo debole e conquistabile. Il ritiro delle truppe dall’ Iraq ha consentito addirittura la nascita di uno stato che propugna la conversione universale all’ Islam attraverso la violenza. L’ Occidente deve
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