Viva la democrazia greca, abbasso il programma di
Syriza. Priorità: evitare un Napolitano tris, anche se con altro nome. Re Giorgio, sospendendo la democrazia,
ha privato di cuore, polmoni e attributi il nostro Stato nel far valere il
sentimento e la volontà del nostro popolo. Noi chiediamo che il Quirinale abbia
un garante che esprima una chiara opzione di stampo liberale e riformista,
piuttosto che conservatore e statalista. Perché adesso di questo si tratta.
Quale cioè debba essere il ‘no’ italiano all’austerità tedesca. Se nella forma para-comunista
di Tsipras o in quella liberale che sottende le intenzioni migliori della legge
elettorale e della riforma costituzionale modernizzatrice. Non berremo la
cicuta in nome di una stabilità che ci porti al disastro. Siamo centrali. Non
per collocazione geografica, ma per forza politica e ideale.
Vince Tsipras. E ora? – La vittoria di Tsipras è
il contraccolpo degli errori della Germania. Che in tutta Europa, e non solo ad
Atene, si debba procedere sulla linea delle riforme è un fatto scontato. A condizione
d’intendersi. Quelle che servono non sono una sorta di “socialismo reale” di
ritorno, com’è nelle intenzioni di Alexis Tsipras. Sono quelle che puntano su
un aumento della produttività complessiva di sistema. Che occorra “cambiare
verso”, come ripete continuamente Matteo Renzi, senza riuscire tuttavia a dare
consistenza alla sua linea, è indispensabile. Ma per rimuovere gli ostacoli,
che impediscono il cambiamento, occorre una grande alleanza a livello europeo,
che faccia perno sull’autorevolezza dei singoli interlocutori. Una riflessione
che dovrebbe riguardare soprattutto l’Italia. Nel momento in cui i Grandi
Elettori hanno il delicato compito di scegliere il nuovo Capo dello Stato.
Come uscire dall’austerità? – La lezione
greca della vittoria di Tsipras ci insegna che la sola risposta per uscire
dall’austerità e dal rigore sono elezioni democratiche. E in Italia, da tre
anni a questa parte, il nostro ex-inquilino del Quirinale ci ha privato di
un’uscita democratica.
W Tsipras, W la democrazia! – Ok allo
shock democratico provocato dalle elezioni greche, ok per idee che promuovono
l’uscita dall’austerità, ma quali sono i veri contenuti e programmi (moderati)
che riescono a stanare la crisi economico-politico-istituzionale di oggi? I
nostri. Quelli liberali.
Club Forza
Silvio –
La lezione di Tsipras. Programma pessimo, ma vicinanza alla gente, che ha
premiato l'aiuto concreto di 400 servizi sociali. Quando la politica si fa
servizio, intercetta i bisogni della gente e offre un contributo tangibile di
solidarietà a chi soffre e ha meno, allora può ambire a essere riconosciuta
come un utile strumento sociale. E questo Silvio Berlusconi l'ha compreso per
primo, molto prima di Alexis Tsipras. E l'ha anche realizzato. Sono i Club
Forza Silvio. La lotta alla povertà è la sfida della buona politica. Una sfida
alla quale non ci sottraiamo.
Nessun commento:
Posta un commento