Per Berlusconi e per noi di Forza
Italia essere leali è una prerogativa indispensabile per dare pace e prosperità
agli italiani. La rottura del Patto, di cui è bene l’arbitro del Quirinale sia
avvertito, è dovuta alla scorrettezza di un giocatore.
Renzi ha spezzato l’architrave,
viene giù tutto – Non è Forza Italia che scoppia, come dicono i giornalini.
Il nostro ‘no’ unanime a Renzi deve prevalere sul resto, e questo fa scoppiare
la bolla speculativa del renzismo.
Slealtà di una parte contraente –
Ricordiamo che la regola aurea di un qualsivoglia patto o contratto
sottoscritto da due o più parti è il mantenimento della fiducia e della lealtà
reciproche qualora si voglia mantenere in piedi un patto, come nel caso di una
qualsiasi modifica. Renzi ha disatteso il Patto e per questo lo riteniamo
sleale. Nulla sarà più come prima.
La lealtà non è una pagina
ingiallita del catechismo per vecchie zie. È il valore vero e autentico del
ceto medio, che è consistenza e la risorsa vera di questo Paese. Una risorsa
fatta di brave persone, che sono l’ossatura economica e sono state e saranno la
garanzia di una ricostruzione della prosperità per l’intera Italia.
– Se risorgeremo è perché il ceto
medio ha una base morale che contraddice l’archetipo diffamatorio dell’italiano
medio alla Alberto Sordi, e oggi diremmo alla Matteo Renzi. Che è sempre pronto
a fregarti, sulla base del così fan tutti.
Matteo Renzi ovvero
l’inaffidabilità del leader – Sarà questa una delle
caratteristiche con cui sarà ricordato il “giovin signore”? Le premesse ci sono
tutte.
Giocatore scorretto – Nulla
sarà più come prima. Nel Parlamento, anzitutto. Imporre tour de force
irragionevoli alla Camera dei deputati offende le prerogative costituzionali
dell’Assemblea su cui si regge la democrazia italiana. Ed anche qui vale il
monito del Presidente della Repubblica sul rispetto necessario delle procedure
del Parlamento. Il giocatore è scorretto, intervenga l’Arbitro.
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