martedì 3 febbraio 2015

ROM E LEGALITA’ A CORRENTE ALTERNATA

Abbiamo letto nei giorni scorsi una levata di scudi, un comunicato stampa, nel sito della Parrocchia del Paradiso (http://www.parrocchiasansavino.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3174&Itemid=2)
dal titolo “libertà di stampa o di discredito?” in merito alle accuse che la stampa asserisce essere rivolte nei confronti del Rom ospite appunto della Chiesa, in due roulotte che stazionano nel cortile della stessa da più di un anno. Rivendicare la presunzione di innocenza, in un paese con uno stato di diritto talmente tanto degradato che ormai basta finire per chiunque sui giornali per essere considerato colpevole, è operazione lodevole ma in contrasto con un principio di legalità a nostro avviso non così tenuto in considerazione proprio dalla parrocchia mantenendo invariata la situazione della famiglia Rom presente nel suo cortile che è arrivata ed è stata ospitata senza avere la documentazione in regola e con una modalità di alloggio che secondo noi desta quanto meno delle perplessità e che dovrebbe essere verificata da parte della Polizia municipale. La magistratura farà il suo corso ma le notizie di stampa nascono sicuramente come spesso succede dalle informazioni rilasciate da qualcuno, in più vorremmo rasserenare i parrocchiani che gli avvisi di garanzia normalmente arrivano alla fine delle indagini preliminari su convalida del giudice, quindi non c’è assolutamente niente di diverso per il Rom rispetto a quanto succede agli altri cittadini. Sul fatto poi che sarebbero state pubblicate le foto della famiglia faccio presente che i primi ad offrire in pasto alla stampa le immagine dei minori Rom appartenenti a quella famiglia sono stati o direttamente la famiglia Rom o coloro che hanno inviato agli organi di stampa la foto della famiglia con anche i minori, apparsa su un settimanale locale dove si sosteneva che i due ragazzi volevano solo poter lavorare e che mandarli via avrebbe significato spingerli verso l’illegalità. Se si volevano tutelare i minori e la loro privacy forse bisognava pensarci anche in quell’occasione. Rimane il nodo della presenza Rom in città e di come fino ad ora l’amministrazione comunale non abbia concluso niente avendo le idee molto confuse tra ipocriti atteggiamenti da sceriffo, la santificazione di associazioni che hanno dimostrato di non essere capaci di gestire il fenomeno della presenza Rom in città negli anni passati ed una strenua difesa dell’operazione della Parrocchia del Paradiso che ricalca esattamente quanto fatto vent’anni fa e sappiamo come è finita in termini di costi per la collettività e mancata integrazione delle famiglie Rom residenti, con in più l’aggravante di continuare ad aumentare il numero dei Rom a Faenza grazie all’iscrizione dei bambini nelle scuole cittadine. Rimandiamo al mittente le accuse di speculazione politico elettorale, affermazione falsa ed infondata, che tende a squalificare in maniera poco democratica tutti coloro che intendono analizzare la questione e aprirsi ad un dibattito serio, che non può prescindere dalla verità dei fatti. A parer nostro anzi ci sono spesso avvoltoi che “scambiano” la carità, fatta anche di convenzioni con le amministrazioni comunali, con operazioni politiche anche trasversali; è purtroppo il caso di Mafia Capitale. Raffaella Ridolfi

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