Per trenta anni hanno detto che avrebbero messo in ordine i conti e invece il debito è sempre aumentato. La spesa pubblica è arrivata ad essere il 52 per cento del reddito nazionale, la fiscalità è alle stelle. Per rimediare si deve sradicare il consociativismo cattocomunista. Si deve adeguare l'età pensionabile agli standard europei. Alcune persone percepiscono la pensione in età lavorativa e poi lavorano in nero, fregando l'Erario due volte. Non si deve aumentare la pressione fiscale. Il sistema sanitario nazionale va smantellato: costa troppo, è inefficiente e non fa che creare corruzione. Deve essere riformato. Si devono ridurre gli enti locali, non si può accettare la commedia della Regione Emilia-Romagna, per legge del Governo Berlusconi ha tolto le Comunità Montana nella realtà le ha trasformate in Unione dei Comuni, senza cambiare nulla, l’iniziale “carrozzone” è rimasto come pure le stesse spese. Non finanziare le richieste delle Regioni ad iniziare da Formigoni e la Polverini, ma obbligarle a fare le scelte vere. tagli e riduzione degli enti locali, vietare l’aumento dell’IRPEF, altrimenti è la fine. I fondi ci sono c’è ancora tanto “grasso che cola” in tutti gli enti locali dalla Regione, alle Province, ai comuni. In periodo di crisi bisogna “tagliare” come fa un “buon padre di famiglia. Come pure vanno abolite tutte le Province». Ma non basta. Bisogna ridurre il numero dei Comuni di almeno un terzo e ripensare il sistema delle Regioni. La Lombardia con i suoi 9 milioni di abitanti non è un ente locale». La Lega credo abbia oggi abbia un problema. Non che sia un problema. Non è più monolitica come in passato. Al suo interno ci sono posizioni diverse sulla manovra. La leadership di Bossi si è incrinata, non è più in grado di garantire l'omogeneità dell'intero partito. Molti leghisti la pensano come noi sulla manovra e gli interventi da prendere. Anche il Capo dello Stato, secondo me, dovrebbe astenersi dall'esprimersi su temi che riguardano la politica vera e propria, spero faccia il presidente della Repubblica e lasci al governo le responsabilità che spettano al governo. Il Presidente deve prendere in mano la situazione deve tornare allo spirito del ‘94 quando nacque Forza Italia non possiamo andare nella direzione diametralmente opposta a quello che ha e abbiamo detto negli ultimi 18 anni». Vincenzo Galassini
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