martedì 9 agosto 2011

IL PDL SUL RAVENNA CALCIO: SERVONO RISPOSTE IMMEDIATE. DOPO TANTE STANEZZE


Nella foto, da sinistra, Giorgio Masotti, Antonio Ciriello, Ildo Casalboni, Gianni Fabbri, Vidmer Mercatali e Rodolfo Nanni

"Le vicende del calcio scommesse con l'inchiesta avviata dalla Procura di Cremona denominata "Last bet" che ha travolto la società Ravenna Calcio srl e di conseguenza l'immagine di tutta la città, pongono doverosi interrogativi ai quali riteniamo opportuno dare risposta" affermano i consiglieri comunali del Pdl, Nereo Foschini, Alberto Ancarani. Maurizio Bucci, Caterina Graziani, Francesco Baldini. La presidenza del Ravenna Calcio srl da parte di Gianni Fabbri è stata certamente segnata da un rapporto privilegiato e preferenziale con la politica ed in particolar modo con il PD che ha avuto il suo suggello mediatico con la nomina del senatore Widmer Mercatali a presidente onorario della società. Peraltro, sebbene non vi siano prove, né reati commessi o in via di accertamento, è un fatto che la Cooperativa CMR, recentemente protagonista di un crak e proprietaria di maggioranza di Seaser srl titolare dell'approdo turistico di Marinara, l'Hotel a marchio internazionale, la cui prima pietra venne posata da un Fabrizio Matteucci appena eletto, una sponsorizzazione di grossa entità "condizionata" alla realizzazione di un impianto a biomasse, hanno di fatto evidenziato come politica, mondo cooperativo, e affari privati di varia natura non si ponessero nel necessario distacco rispetto all'attività sportiva del Ravenna Calcio srl guidato da Gianni Fabbri e del Senatore Mercatali. Da non dimenticare, sempre per dare una rappresentazione plastica dei rapporti fra PD e Ravenna Calcio, il punto mediaticamente più forte ovvero quando il Ravenna, appena promosso in serie B, la sera stessa della promozione andò a festeggiare la vittoria proprio alla Festa dell'Unità in corso a Cinemacity. Consapevoli di questi fatti quando è scoppiato il caso scommesse siamo stati i primi a chiedere le dimissioni del Presidente Onorario esponente del PD nazionale ritenendo prioritario staccare quel cordone ombelicale tra calcio e politica, e ricevendone per tutta risposta con un'arroganza e una mancanza di rispetto nei confronti della magistratura inquirente, più che nei confronti del Pdl, un " .. . è solo una bolla di sapone... per poi farci assistere dopo pochi giorni ad un'imbarazzata marcia indietro con quelle dimissioni da noi invocate.


E' su queste basi e partendo da questi presupposti che d'improvviso, come se Fabrizio Matteucci non fosse parte dello stesso partito di Vidmer Mercatali e come se tutti i cinque anni del suo precedente mandato da Sindaco non fossero mai trascorsi, che scopriamo, come gesto simbolico, che il Sindaco Matteucci non si siederà più in tribuna allo stadio, ma in curva o nei distinti "in quanto la politica e lo sport devono avere percorsi separati". Ma allora resta un problema grande come un macigno: MATTEUCCI FINO AD OGGI DOV'ERA? Quando il suo predecessore diventava Presidente onorario del Ravenna calcio, Matteucci in quale tribuna passava le sue domeniche pomeriggio invernali? E ora che ci comunica che non assisterà più alle partite dagli spalti ma in tribuna, PERCHE' NON SPIEGA I MOTIVI PER CUI INVECE FINO A QUATTRO MESI FA LUI IN TRIBUNA ERA DI CASA? Ora ci viene chiesto di essere responsabili e di contribuire alla salvaguardia del "bene calcio" nella nostra città senza che da Fabrizio Matteucci si sia sentito un solo briciolo di autocritica con l'ennesima richiesta di essere noi a fare un passo avanti senza che la maggioranza ne faccia uno indietro. E' dunque necessario mettere dei paletti chiari partendo senz'altro dal presupposto che il calcio non è la priorità della città, in quanto in questo momento lo sono certamente i problemi sociali ed economici che mai come ora stanno colpendo famiglie ed aziende, ma di questo siamo ora chiamati a dare risposta e come forza di opposizione, propositiva e seria intendiamo non mancare all'appuntamento. Pertanto , fatte queste doverose premesse, in previsione dell'incontro congiunto di Conferenza dei Capigruppo e Commissione Sport fissato per la giornata di martedì 9 agosto, ci teniamo a precisare la posizione che il gruppo terrà in questo incontro. Il comportamento del Sindaco è stato fino ad oggi privo di effetti concreti. Egli non ha esplicitato quale linea intenda seguire e quali risposte abbia ottenuto da Federcalcio. Al momento non siamo a conoscenza di quale sia esattamente il progetto di Paolo Sciaccaluga cui va senz'altro il nostro apprezzamento e il pieno appoggio per il lavoro, meramente filantropico che sta svolgendo, ma che vogliamo tutelare proprio perché non si trovi a fare battaglie contro i mulini a vento. Il rischio attuale è che la trasparenza che sembra voler essere messa in primo piano addirittura con due commissioni consiliari convocate in pieno agosto, nasconda piuttosto l'assenza di una progettualità chiara e finisca per essere semplicemente un espediente per evitare che il cerino rimanga in mano all'amministrazione. Proprio per questo in commissione, oltre a quanto sopra chiederemo che: Dato che al momento il marchio del Ravenna Calcio è della nuova proprietà e che l'attuale società non risulta né in stato di insolvenza né di fallimento. Riteniamo doveroso ottenere risposte concrete sull'applicabilità o meno del cosiddetto "Lodo Petrucci dei poveri" che non è detto sia applicabile anche al caso del Ravenna Calcio prendendo atto altresì che sono ancora in pendenza due ricorsi al TAR e uno presso la giustizia sportiva e che occorre attendere la conclusione di detti procedimenti. Vogliamo inoltre sapere se i tempi tecnici per un'eventuale iscrizione di qualunque altra società, nel caso malaugurato in cui i ricorsi non abbiano risultati positivi, siano sufficienti per l'iscrizione a un qualunque campionato, questione questa per nulla chiara e per nulla scontata, in quanto sono numerosi gli operatori del settore che dubitano che questo possa avvenire. Chiediamo garanzie che nell'eventuale ricerca di nuovi soggetti imprenditoriali disposti a costruire una società che possa rappresentare il calcio a Ravenna ,questa abbia come fine prioritario la valorizzazione del settore giovanile nel rispetto di principi etici e morali per un rilancio della immagine cittadina offuscata dalle recenti vicende del calcio scommesse. Nella eventualità che non si trovasse uno o più soggetti disponibili a partecipare ad un campionato di Eccellenza e l'ipotesi fosse quindi l'iscrizione ad un campionato di Promozione, meglio sarebbe valutare la disponibilità delle due società ravennate che già militano in questo campionato ( Low-Ponte e Classe) ed hanno validi e preparati settori giovanili. In questo senso vanno sondate l'eventuale disponibilità e le capacità economiche per farvi fronte.

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