Proposte nuove dopo 15 anni di incuria e malapolitica solo a favore dell’ipercoop. Luciano Spada coordinatore PDL Faenza
Affollatissima assemblea ieri sera in Comune, organizzata dalle associazioni dei commercianti con i candidati a sindaco di Faenza, sui problemi del commercio nella città ed in particolare nel centro storico, degradato da 15 anni di incuria e malapolitica. Proprio vecchie di 15 anni sono sembrate le proposte presentate con un documento frutto di uno studio approfondito, nel senso che, fatte ed affermate nei tempi giusti, avrebbero potuto arrestare il declino e rappresentare un argine alla desertificazione ed allo spostamento dell’asse commerciale di Faenza a chilometri dal centro. Purtroppo la capacità propositiva e la voglia di impegnarsi in una tenace battaglia per la sopravvivenza del commercio sembra essersi ridestata solamente adesso, alla fine di un ciclo di governo di tre legislature, in cui le scelte sono sempre state di segno opposto. Nessuna novità neppure dalle proposte dei candidati a Sindaco, se si eccettuano alcune proposte coraggiose di Gian Carlo Minardi, molto apprezzate dai presenti, come quella di aprire al traffico il centro la sera e modificare radicalmente la viabilità e quella del “centro commerciale all’aperto” Si è letteralmente arrampicato sugli specchi il candidato del centrosinistra Malpezzi, quando ha cercato di scaricare sulla Provincia l’incombente outlet da 125 negozi e sulla giunta uscente il devastante ipercoop, senza avvertire il minimo disagio per il fatto che le forze politiche che lo sostengono sono le stesse che governano la Provincia e formano la giunta comunale uscente. Come potranno, le stesse forze che da 15 anni a questa parte hanno contribuito al declino della città ed al degrado del centro, essere credibili quando affermano di voler rivalutare il commercio di prossimità, restituire al centro il suo ruolo primario, riportare le persone ad abitare nel centro storico? I cittadini di Faenza ormai sanno perfettamente che solamente con una forte discontinuità ed un vero cambiamento, portato da amministratori veramente nuovi, si potrà ricostruire un tessuto urbano ed un sistema commerciale e di servizi degno della grande tradizione faentina, arrestando così il pesante degrado.
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