giovedì 4 marzo 2010

Minardi su Malpezzi: "Il volto nuovo del cattocomunismo ha tolto la maschera troppo presto"

Le dichiarazioni gratuite del candidato Malpezzi sui "compitini" ai quali darebbe lettura Gian Carlo Minardi - che sempre secondo Malpezzi non conoscerebbe i problemi della Città e formulerebbe solo soluzioni fumose - non ci scompongono. Non è, questo, il nostro modo di fare politica e non sarà questo il nostro modo di amministrare. Solo una nota: il volto "buono" e "nuovo" del catto comunismo faentino ha deciso forse di togliere la maschera troppo presto. Non gli basta avere scelto di compromettersi con chi ogni giorno non nasconde di calpestare i valori profondi e veri della famiglia (quei valori che lo stesso Card. Caffarra, a nome della CEI regionale, ha ridefinito come non negoziabili per tutti gli uomini). Non gli basta cavalcare l'amibiguità dialettica per assicurarsi i voti di tutti quelli che incontra e ai quali deve promettere una poltrona.
Oggi questo sembra non bastargli più. Deve ricorrere agli insulti diretti nei confronti di Minardi, che mai si sognerebbe di esprimere valutazioni sulla sua persona e sulle sue capacità (anzi, più volte lo stesso Minardi ha avuto modo di apprezzarlo pubblicamente). E' una questione di stile, oltre che di contenuti.
Forse, ci rimane da dire, Malpezzi comincia a temere quel popolo faentino che, fatto da un numero sempre maggiore di persone, in modo sino ad oggi silenzioso vuole sfuggire ai ricatti del mondo al quale il candidato sindaco della sinistra si riferisce. Un popolo, questo, che non tollera più la politica delle parole vuote e degli insulti gratuiti e che vuole finalmente vedere ripartire Faenza. Perchè Faenza torni a correre, appunto.


Comitato Elettorale
Minardi Sindaco

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