Il candidato indipendente Gian Carlo Minardi, sostenuto da Pdl, Lega e dalla lista civica “Faenza è Futuro” è intervenuto ieri sera al confronto organizzato dalle associazioni agricole nella sede del Consorzio Agrario per illustrare la politica che intende portare avanti per il sostegno all’agricoltura.
L’agricoltura, negli ultimi anni gravemente colpita dalla crisi di mercato, nel faentino è sempre stata di primaria importanza, non solo per il valore delle produzioni agroalimentari, ma anche per il ruolo che assolve nella manutenzione del territorio e sotto l’aspetto sociale ed economico: è infatti un settore che coinvolge un quarto della popolazione faentina.
Minardi, visto il documento unitario presentato da tutte le organizzazioni dell’agricoltura dopo avere sottolineato come molte delle necessità e delle risposte individuate dal mondo agricolo siano condivisibili, ha illustrato le azioni che può portare avanti l’Ente locale, con l’impegno a farsi portavoce delle problematiche e delle istanze del mondo agricolo, mantenendo un costante monitoraggio, davanti alle forze di Governo per potere incidere anche sulle politiche europee da cui dipendono oggi sempre di più le sorti dell’agricoltura.
Il candidato a Sindaco ha ribadito per prima cosa la necessità di completare il collegamento del Canale Emiliano Romagnolo a valle della via Emilia, in parte già realizzato, per portare acqua da irrigazione nell’intero comprensorio faentino, un progetto da tempo atteso e che oggi pare intravedere l’arrivo di primi cospicui finanziamenti ancora però insufficienti per ultimare la rete d’irrigazione fino a Reda.
Tra le altre proposte perseguibili da subito Minardi ha indicato la possibilità di costruire in modo regolamentato foresterie per i lavoratori stagionali con il duplice obiettivo di responsabilizzare i datori di lavoro e garantire controllo e sicurezza; l’impegno a redigere un piano di valorizzazione dei poderi non in coltivazione per favorirne la cessione in affitto attraverso sgravi fiscali.
Minardi ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità di fare dei prodotti tipici dell’agricoltura faentina, rigorosamente riconoscibili e protetti sul mercato, uno strumento di promozione determinante del territorio, strettamente collegato alla cultura, allo sport e al turismo.
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