domenica 21 marzo 2010

ELEZIONI COMUNALI DI FAENZA - IL VERO SLOGAN DI MALPEZZI: “AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLO CHE C’È UN COMPAGNO IN PIU’”

Ridolfi: - Le paure di Malpezzi gli fanno rinnegare anche il taglio degli assessori da 8 a 6

MALPEZZI NEL PROGRAMMA DI COALIZIONE SCRIVE:

2.    Per una Faenza partecipata - Comunicazione e partecipazione: “.Sindaco e Assessori stabiliranno e manterranno un legame forte e partecipato con operatori e utenti di tutte le realtà in cui l’amministrazione interviene direttamente con propri servizi.”

NEL PROGRAMMA DELLE PRIMARIE AL PUNTO 34 SCRIVEVA: Meno Assessori e per più tempo: “riduzione da 8 a 6 del numero degli assessorati, privilegiando negli incarichi persone con professionalità ed elevato tempo a disposizione per lo svolgimento del mandato. Chi ha poco tempo è meglio si dedichi ad altro. Il risparmio di spesa derivante dalla riduzione degli assessorati verrà destinato ad interventi in ambito sociale”.

Oggi Malpezzi è come il capocomico del dramma pirandelliano “sei personaggi in cerca d’autore”: - i sei personaggi incarnano ognuno una visione diversa dello stesso dramma che ogni personaggio vive con una "sua" verità inconciliabile con quella degli altri. Il dramma sta nella solitudine e nell'incomunicabilità, spiegato quando il personaggio Padre, rivolgendosi al capocomico, gli dice: - ciascuno di noi - veda - si crede "uno" ma non è vero: è "tanti" signore, "tanti" secondo tutte le possibilità d'essere che sono in noi; "uno" con questo, "uno" con quello - diversissimi! E con l'illusione d'esser sempre "uno per tutti" e sempre "quest'uno" che ci crediamo in ogni nostro atto! Non è vero! -.

Malpezzi si è alleato con tutti coloro contro i quali chiedeva il cambiamento e ha rinnegato tanto del suo programma “INSIEME PER CAMBIARE” da lui stesso firmato con la dicitura: f.to (col sostegno dei faentini).

Non metto in dubbio la voglia, nel “politicamente” lontanissimo dicembre del 2009, di Giovanni Malpezzi di cambiare, oggi però ne metto in discussione la possibilità politica.

Malpezzi non si può permettere di perdere alcun pezzo della sinistra, neanche di quella estrema, altrimenti perde: al tempo delle primarie ha fatto i conti senza l’oste, nello stesso momento in cui ha compreso questo i suoi buoni propositi sono divenuti irrealizzabili e velleitari. Malpezzi ha scelto tra la coerenza di portare avanti un progetto di cambiamento, legata indissolubilmente alla possibilità di perdere e l’abbandono di tutto ciò che lo aveva spinto a candidarsi e partecipare alle primarie ha scelto la seconda, insomma Malpezzi ha scelto di abbandonare la nave e vincere facile.

Raffaella Ridolfi

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