giovedì 11 marzo 2010

SCIOPERO DEL 12 MARZO INDETTO DALLA CGIL

Ridolfi Raffaella: IN ALCUNE SCUOLE DI FAENZA LO SCIOPERO DEL 12 MARZO E’ STATO “INCENTIVATO”.

“Venerdì 12 marzo 2010 i lavoratori che vorranno aderire allo sciopero indetto dalla CGIL lo potranno fare anche a Faenza così come garantito dall’art. 40 della Costituzione, non saranno altrettanto tutelati i lavoratori di alcune scuole di faentine che invece vorranno recarsi come d’abitudine al lavoro.   In un Istituto scolastico della nostra città è successo che pur di garantire un pieno successo politico allo sciopero del 12 marzo della CGIL si è tentato di mandare a casa anche coloro che volevano recarsi normalmente al lavoro.
Non riuscendo a far scioperare alcuni insegnanti con opera di convinzione politica, un dirigente scolastico, scrupoloso nel dimostrare che la scuola chiude a causa di uno sciopero massiccio, ha fatto un ordine di servizio agli insegnati che non avevano dato la loro adesione allo sciopero cambiando il loro normale orario di lavoro e concentrandolo in 6 ore consecutive dalle 8,30 alle 14,30, disdicendo il servizio di mensa scolastica e le lezioni degli esperti di educazione fisica previste proprio per venerdì 12.  La scuola così chiuderà alle 12,30 nonostante la presenza di alcuni insegnanti che nelle due ore di lavoro rimanenti si dovranno recare negli ambienti della scuola media a fare non si sa che cosa. Alcuni dipendenti della ditta che garantisce il servizio mensa vista la situazione si sono visti costretti a prendere addirittura un giorno di ferie non volendo scioperare. Sembra che la scusa del dirigente scolastico sia stata che causa sciopero non vi sarà alcun bidello nel plesso scolastico dopo le ore 12,30, senza l’ordine di servizio però gli insegnanti che avessero ritenuto di rimanere in classe con i propri alunni per svolgere la normale lezione l’avrebbero potuto tranquillamente fare.  Possiamo quindi sostenere che a Faenza in alcune scuole è garantito il diritto di sciopero ma non il diritto al lavoro. Possiamo anche sostenere che se si è costretti ad adottare tali metodi per garantire il successo di uno sciopero vuol dire che si sa fin dall’inizio che sarà un flop. ”  Raffaella Ridolfi candidata al consiglio comunale

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