mercoledì 8 aprile 2015

L'ITALICUM IN AULA A MONTECITORIO NELLE PROSSIME SETTIMANE


La notizia delle prossime settimane non si è ancora letta in modo esplicito nei giornaloni, tutti intenti a raccontare le fantastiche gesta del . Non si è vista nei telegiornali, né è premier solitariostata anticipata dai canali all-news, sempre diligenti nel seguire passo passo le imprese del giovane signore fiorentino. La notizia ve la fornisce “Il Mattinale”: non tiene più il suo RenziPartito democratico. Il Pd sta implodendo, travolto dalla questione morale e dalla deriva autoritaria renziana.
Renzi ha fame, un'insaziabile fame di potere, il bisogno sfrenato di controllare tutto e tutti. Il Pd ha anch'esso fame, fame di controllare gli affari che da anni e anni gli garantiscono finanziamenti, consensi, potere.
Un appetito famelicodi fronte a una tavola imbandita, dove la gran parte delle pietanze – i maggiori scandali dell'Italia contemporanea – contengono un ingrediente comune: le Coop. 


Mafia Capitale con la Coop 29 giugno, il Mose di Venezia con la Coveco, l'Expo di Milano con la Manutencoop, le gradi opere di Firenze con la Cmc di Ravenna, Ischia con la Cpl Concordia. Sistemi di potere collaudati e ben funzionanti, dove la commistione tra certa politica, impresa e pubblica amministrazione non ha eguali nel mondo.




Il , anche quello Partito democraticoguidato da Matteo Renzi, e le Coopsono ingranaggi di una stessa macchina che punta alla militarizzazione della base elettorale e alla creazione di capitali privati.
Un unicum che si palesa in un vorticoso intreccio di interessiche sfociano nella 'capacità' del Pd di attrarre finanziamenti per coprire i tanti costi del fare politica. Una sorta di doping finanziarioal quale nessun altro soggetto partitico si sottopone. Uno scambio di opportunità Il Mattinale – 06/04/2015 4

tra 'amici' che droga, di fatto, il mercato della politica, lo rende opaco e impedisce una leale concorrenza.


Il Pd deve fare i conti con questa questione morale. E lo farà a strettissimo giro, a cominciare dalla Regione Lazio, destinata ad esplodere nei prossimi giorni. L’ha detto Storace: Zingaretti l’8 aprile si dimette. E noi di Storace ci fidiamo visto quello che è successo a Roma con Mafia Capitale, sul litorale di Ostia e attorno proprio al governatore Zingaretti.
Come se già non bastassero queste grane, a livello politico la ha dichiarato guerra a , una guerra che minoranza dem Renzipotrebbe lasciare vittime eccellenti sul campo di battaglia.
La prova del nove la darà che nelle prossime settimane l'Italicumarriverà in Aula a Montecitorio: il premier è convinto di poter contare sulla blindatura del provvedimento, ma si sbaglia di grosso.
Bersani alla guida dei 130-140 alfieri della minoranza ha fatto intendere che il percorso parlamentare sarà irto di ostacoli.
Mine pronte ad esplodere ad ogni votazione, ad ogni delicato articolo. Se fossimo in Matteo, non staremmo poi così sereni.
Stiamo per assistere a un Big bang nel Partito democratico, nella maggioranza e nel governo.
Una questione inedita innescata dalla , la stessa questione moralequestione morale che da sempre la sinistra ha usato per sgretolare i suoi avversari ma che adesso si è trasformata in un boomerang.
La Terza Repubblica nascerà proprio da questo Big bang.


Nessun commento:

Posta un commento