La notizia delle prossime settimane non si è
ancora letta in modo esplicito nei giornaloni, tutti intenti a raccontare le
fantastiche gesta del . Non si è vista nei telegiornali, né è premier
solitariostata
anticipata dai canali all-news, sempre diligenti nel seguire passo passo le
imprese del giovane signore fiorentino. La notizia ve la fornisce “Il
Mattinale”: non tiene più il suo RenziPartito
democratico. Il Pd sta implodendo, travolto dalla questione morale e dalla
deriva autoritaria renziana.
Renzi ha fame, un'insaziabile fame di potere, il
bisogno sfrenato di controllare tutto e tutti. Il Pd ha anch'esso fame, fame di
controllare gli affari che da anni e anni gli garantiscono finanziamenti,
consensi, potere.
Un appetito famelicodi fronte a una tavola
imbandita, dove la gran parte delle pietanze – i maggiori scandali dell'Italia
contemporanea – contengono un ingrediente comune: le Coop.
Mafia Capitale con la Coop 29 giugno, il Mose di
Venezia con
la Coveco,
l'Expo
di Milano con
la Manutencoop, le gradi opere di Firenze con la Cmc di Ravenna, Ischia con la Cpl Concordia. Sistemi di potere
collaudati e ben funzionanti, dove la commistione tra certa politica, impresa e
pubblica amministrazione non ha eguali nel mondo.
Il , anche quello Partito
democraticoguidato
da Matteo Renzi, e le Coopsono ingranaggi di una stessa macchina che punta
alla militarizzazione della base elettorale e alla creazione di capitali
privati.
Un unicum che si palesa in un vorticoso intreccio di
interessiche
sfociano nella 'capacità' del Pd di attrarre finanziamenti per coprire i tanti
costi del fare politica. Una sorta di doping finanziarioal quale nessun altro
soggetto partitico si sottopone. Uno scambio di opportunità Il Mattinale –
06/04/2015 4
tra
'amici' che droga, di fatto, il mercato della politica, lo rende opaco e
impedisce una leale concorrenza.
Il Pd deve fare i conti con
questa questione morale. E lo farà a strettissimo giro, a cominciare dalla Regione
Lazio, destinata ad esplodere nei prossimi giorni. L’ha detto Storace:
Zingaretti l’8 aprile si dimette. E noi di Storace ci fidiamo visto quello che
è successo a Roma con Mafia Capitale, sul litorale di Ostia e attorno proprio
al governatore Zingaretti.
Come se già non bastassero queste grane, a livello
politico la ha dichiarato guerra a , una guerra che minoranza dem Renzipotrebbe lasciare vittime
eccellenti sul campo di battaglia.
La prova del nove la darà che nelle prossime
settimane l'Italicumarriverà in Aula a Montecitorio: il premier è convinto di
poter contare sulla blindatura del provvedimento, ma si sbaglia di grosso.
Bersani alla guida dei 130-140 alfieri della
minoranza ha fatto intendere che il percorso parlamentare sarà irto di
ostacoli.
Mine pronte ad esplodere ad ogni
votazione,
ad ogni delicato articolo. Se fossimo in Matteo, non staremmo poi così sereni.
Stiamo per assistere a un Big bang nel
Partito democratico, nella maggioranza e nel governo.
Una questione inedita innescata dalla , la stessa questione
moralequestione
morale che da sempre la sinistra ha usato per sgretolare i suoi avversari ma
che adesso si è trasformata in un boomerang.
La Terza Repubblica nascerà proprio da questo Big bang.
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