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Ci sono nove candidati sindaci e dodici liste, ma
in realtà i faentini hanno tre scelte davanti a loro: continuare con il passato
(e allora votano Malpezzi), protestare senza alcun costrutto (e allora votano
un'altra lista a scelta, tanto non cambia nulla), oppure decidere di cambiare
ver amente le cose (e allora votano per RINNOVARE
FAENZA) La prima cosa da fare è quella di dare più libertà agli
imprenditori faentini, per cui occorre rivedere (si può dire abolire ?) il RUE
e semplificare anche gli altri regolamenti comunali
che pongono limiti e divieti anacronistici alle attività economiche. Lo sapete
che se ZARA volesse aprire un negozio di 1.000=mq. in centro a Faenza non lo
può fare perché è vietato dai regolamenti comunali ? Lo sapere che un
agricoltore non riesce a costruire delle celle frigorifere in azienda per via
dei limiti che ci hanno imposto i nostri amministratori e dirigenti comunali ? Ci
stiamo facendo male da soli, per cui è ora di smetterla. Poi bisogna avviare un
programma di manutenzione straordinaria di tutto il patrimonio immobiliare
pubblico (riqualificazione di strade e piazze del centro urbano, sistemazione
di strade, scuole, impianti sportivi) privilegiando le imprese private locali,
da attuare nel giro di 2/3 anni, finanziandolo con la vendita delle
partecipazioni azionarie di HERA, Ravenna Holding, ecc.. Questo programma
darebbe un'immagine nuova e bella alla nostra città e metterebbe in movimento
anche investimenti privati. Serve anche una spinta alla modernità
architettonica, per cui vogliamo costruire in piazza del mercato (di fronte
all'OVS) un nuovo fabbricato che sia bello, all'avanguardia per fonti
energetiche, da destinare a negozi di ampia superficie, a bar, food court e
spazi per attività culturali. Questo fabbricato deve essere unito al Palazzo
del Podestà, in modo da poterlo finalmente restituire alla città dopo decenni
di incuria, per usi commerciali, culturali. Voi cosa ne pensate ? Poi parleremo anche di piano sosta,parcheggi,
sistema distributivo, cultura, famiglia, sociale: c'è tanto lavoro da fare e
non scherzavamo quando abbiamo deciso di chiamarci RINNOVARE FAENZA.
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