L’Asl della Romagna
tramite la Direttrice del Presidio ospedaliero di Ravenna-Lugo - a seguito di
una mia interrogazione dell’aprile 2015 nella quale chiedevo se rispondesse al
vero che sarebbe stato violato il diritto dei pazienti che accedono al Pronto
Soccorso e che nelle ore notturne vengono sottoposti ad esami radiologici, di
ricevere risposta scritta in tempi brevi, ordinariamente sessanta minuti; il
medico non presente in ospedale ma reperibile deve infatti raggiungere il posto
di lavoro entro 30’ dalla chiamata e fornire tempestivamente il referto.
E’ evidente che se tali
indicazioni non vengono rispettate, possono configurarsi non solo comportamenti
illeciti, ma anche gravi rischi per i pazienti.
La risposta dell’Asl conferma purtroppo quanto temevamo quando ammette
che “non si vuole negare la presenza di
procedimenti disciplinari attualmente in corso che riguardano il personale
medico della Radiologia su un episodio realmente accaduto di posticipo della
refertazione. L’episodio deve considerarsi come una eccezione alla gestione
della attività”. Ci mancherebbe solo che tali comportamenti segnalassero
una routine!
Ma riteniamo che sia bene chiarire che l’episodio sarebbe connotato non
solo dall’ assenza del medico reperibile durante l’esecuzione dell’esame
richiesto dal Pronto Soccorso nelle ore notturne, ma anche dalla mancata
contestuale refertazione dell’esame che risulterebbe stata predisposta nel
mattino successivo - e dunque diverse ore dopo – da un radiologo diverso
da quello che era reperibile durante la notte. Se queste informazioni
rispondessero al vero, emergerebbe una situazione che potrebbe lasciare
supporre un accordo precostituito fra professionisti.
Senza approfondire la valutazione sul ritardo nella compilazione del
referto (che potrebbe configurare una situazione di ritardo di diagnostica per
un paziente del Pronto Soccorso) ci risulta incomprensibile come un siffatto
modo di operare non abbia provocato una richiesta di chiarimenti da parte del
Pronto Soccorso che aveva richiesto l’esame ed aveva la gestione clinica del
paziente.
Una considerazione finale: nove mesi per rispondere ad una
interrogazione come questa, forse per errore della Provincia di Ravenna
(risposta consegnatami il 20 gennaio ’16),
fanno forse pensare ad una elevata inefficienza del servizio pubblico?
che si protrae da molti anni e si estende fino ai vertici dell’azienda, che
intenzionalmente o meno genera una tolleranza o forse una connivenza e
protezione rispetto alle piccole e grandi illegalità di cui si sta occupando la
magistratura, certo una risposta aggiornata ad oggi sarebbe importante insieme
alla risposta ad un’altra interrogazione presentata il 30 ottobre 15 sempre sul servizio di
radiologia.
Vincenzo
Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA
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